Nel romanzo NOS4A2 di Jami O’Brien, la protagonista Victoria “Vic” McQueen è una delle poche persone dotate di poteri magici in grado di rompere il tessuto dello spazio e del tempo, così come quello della realtà e dell’illusione. Man mano che approfondisce la sua ricerca, scopre che molti non solo hanno imparato a controllare i propri poteri, ma li usano anche per creare cose dal nulla, semplicemente attraverso la loro immaginazione.
Data la soggettività insita in questo sistema magico, chi lo padroneggia finisce per trovarsi su uno spettro, dove da un lato ci sono persone come Vic e la sua amica Maggie, che usano i propri poteri per fare del bene.
Dall’altro lato, invece, ci sono entità che sono in grado di perpetrare il male con i propri poteri e non esitano a farlo. Charlie Manx, un’entità apparentemente immortale, non solo occupa ma definisce anche quest’ultimo lato dello spettro. Pertanto, il nome enigmatico di questa serie fantasy horror, basata sull’omonimo libro di Joe Hill, è profondamente legato a Charlie e alle sue malefatte. SPOILER IN ARRIVO.
NOS4A2 è più di una semplice targa personalizzata di Charlie Manx
Il titolo “NOS4A2” è principalmente un riferimento a Nosferatu, un’arcaica parola rumena sinonimo di vampiri. La parola compare anche nella serie, così come nel libro originale di Joe Hill, come targa personalizzata dell’iconica Rolls-Royce Wraith del 1938 di Charlie Manx. Sebbene inizialmente sembri una scelta creativa da parte degli sceneggiatori per esaltarne l’estetica, il nome acquista più significati quando scopriamo il sistema di potere fantasy del mondo. Dato che l’Inscape di un Forte Creativo dipende dal veicolo che sceglie, la Wraith di Charlie diventa anche la porta d’accesso alle numerose imprese magiche della serie. In particolare, l’auto sembra avere una vita propria e qualsiasi danno arrecatole ha un effetto diretto e cumulativo sul suo proprietario. In questo modo, “NOS4A2” diventa più di un semplice nome dato a un veicolo ordinario, ma anche un emblema che rappresenta e misura la sua coscienza.
Sebbene l’auto di Charlie sia costantemente indicata come “Wraith” all’interno della narrazione, la targa personalizzata è una presenza costante nelle due stagioni della serie, informando costantemente una parte significativa della presenza dell’auto sullo schermo. Man mano che la storia procede, diventa evidente che il veicolo è più di una semplice fonte di forza e giovinezza per Charlie, ma anche la chiave per svelare la sua psiche. Sia nel finale della prima che della seconda stagione, la protagonista, Victoria McQueen, prende di mira la Wraith per sconfiggerlo e, alla fine, l’auto viene consumata dalla statica soprannaturale che si trova al di fuori dei regni della realtà e delle costruzioni di Inscape. Quando la Wraith viene finalmente recuperata nel mondo reale, Victoria si assicura che venga rottamata per sempre e, con essa, anche la targa personalizzata con la scritta “NOS4A2” viene ridotta in polvere. A tal fine, questa conclusione può essere interpretata come la fine del ruolo di Charlie Manx come antagonista vampiresco nella storia.
Una variazione cruciale nel nome deriva dal libro originale di Joe Hill, che funge da base per questo adattamento televisivo. Mentre le edizioni americane del romanzo mantengono il titolo “NOS4A2”, le edizioni britanniche omettono intenzionalmente la lettera A, risultando in “NOS4R2” come nome del libro. Nonostante le differenze, entrambi i titoli utilizzano lo stesso gioco di parole, dove nel secondo caso la lettera R dovrebbe ottenere da sola un effetto sonoro simile. Mentre il titolo della serie e il suo materiale di partenza si ricollegano alla parola Nosferatu, la narrazione si concentra principalmente sulla ricostruzione del genere vampiresco nel suo complesso. In un’intervista con Refinery29, lo scrittore Joe Hill ha dichiarato: “Abbiamo avuto così tanti vampiri che invece di essere spaventosi, sono diventati banali. La domanda era: come reinventare il mito dei vampiri in modo che risultasse nuovamente fresco e spaventoso? Cosa eliminare? Cosa mantenere?”.
Il nome NOS4A2 si ispira al vampiro più iconico del cinema
Oltre al significato generale del termine Nosferatu, la serie è molto probabilmente ispirata al film tedesco del 1922 di F.W. Murnau, intitolato “Nosferatu: Una sinfonia dell’orrore”. Il film, a sua volta, è un adattamento non autorizzato del romanzo fondamentale di Bram Stoker del 1897, Dracula, che stabilisce una catena di influenze da cui la serie alla fine attinge. Sebbene tutte queste iterazioni siano nettamente diverse, “NOS4A2” conserva alcuni degli elementi del film classico, riversandone molti nella scrittura del personaggio di Charlie Manx. Proprio come il suo predecessore cinematografico, il conte Orlok, Charlie semina il terrore in città, lasciando una scia di vittime. Tuttavia, a differenza di Orlok, che uccide in modo relativamente indiscriminato, Charlie prende di mira specificamente i bambini, sfruttando le loro anime per reintegrare periodicamente la sua giovinezza. Dato il costante uso di riferimenti alla cultura pop da parte della serie, la decisione di Charlie Manx di rendere la sua targa personalizzata un riferimento a Nosferatu fornisce una preziosa intuizione sulla sua psiche.
Nonostante la sua apparente immortalità, Charlie non mostra la maggior parte delle caratteristiche convenzionalmente associate al vampirismo. In particolare, Charlie non si nutre di sangue, nonostante possieda le zanne, ma si nutre invece delle anime dei bambini abbandonati. Allontanandosi ancora di più dalla tradizione, Charlie non è influenzato dal sole ed è spesso perfettamente in grado di funzionare in pieno giorno. Sebbene la sua dimora isolata corrisponda a molte delle aspettative del genere riguardo alla villa di un vampiro, il fatto che la sua abilità crei un costrutto immaginario per i bambini lo allontana ulteriormente dall’idea di un vampiro tradizionale. Tuttavia, l’ossessione di Charlie per Nosferatu probabilmente riflette il suo desiderio di essere mitizzato in modo simile, oltre che di provare una qualche forma di connessione umana dopo decenni di isolamento.


