Il Signore degli Anelli Il ritorno del Re

Serata all’insegna del Fantasy su Italia 1 e stasera è finito con Il Signore degli Anelli Il ritorno del Re, il ciclo di puntate dedicato alla trilogia di Peter Jackson. Per i più curiosi vi segnaliamo tutte le curiosità e i particolari sul film.

 

Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 17 dicembre 2003, mentre in Italia la pellicola è stata distribuita nelle sale il 22 gennaio 2004 con anteprima nazionale il 21 gennaio.

Insieme a Ben-Hur e Titanic, Il ritorno del re è il film premiato con il maggior numero di premi Oscar, undici, e complessivamente la saga è la più vittoriosa della storia: diciassette statuette. Il film è anche il settimo maggiore incasso della storia del cinema. È anche l’unico film di genere fantasy ad aver vinto l’Oscar come miglior Film.

Gran parte delle riprese de Il ritorno del Re sono state girate nel 2001 e terminate agli inizi del 2002. La post-produzione del film è durata più di due anni ed è terminata solo nel mese di novembre 2003, un mese prima del debutto nelle sale com’era successo per il secondo film.

Il signore degli anelli il ritorno del reL’ultimo giorno di riprese del terzo film, a casa di Peter Jackson fu filmata un’espressione facciale di Andy Serkis (l’attore che interpreta Gollum). Il video fu inviato alla Weta, dove i tecnici decisero di incorporare l’espressione nel personaggio, precisamente nella scena in cui Gollum capisce che Frodo è intenzionato a distruggere l’anello. Peter Jackson è presente, in ogni episodio della trilogia, come cameo. Nel terzo episodio ricopre la parte di un pirata, ucciso dalla freccia di Legolas; tale scena è, tuttavia, presente solo nell’edizione estesa del film.

Come per il Fosso di Helm nel secondo film, la città di Minas Tirith nel terzo film è una fedele ricostruzione alta circa 90 centimetri. Anche qui per le vicende che si svolgono dentro di essa, le scene sono state girate su dei set esterni e in seguito i personaggi e i combattimenti (questi ultimi girati in set attrezzati con la tecnologia green screen) sono stati inseriti nell’omonima ricostruzione con la tecnica digitale.

Il terzo e conclusivo film della saga di Tolkien è record d’incassi tanto da finire sul Guinness dei Primati. Il film, infatti, ha ottenuto un incasso globale di 1.119.110.941 $, entrando così nella storia dei film che hanno incassato di più e classificandosi al primo posto nella classifica dei film più visti nel 2003. Negli Stati Uniti il film ha incassato circa 377.027.325 $ mentre in Italia il film ha incassato 22.827.684 €.

In occasione dell’uscita del terzo e conclusivo film della saga il 22 gennaio 2004 in molte sale italiane è stata fatta la cosiddetta “maratona” dei tre film, con proiezioni dalle 14.00 per arrivare a mezzanotte circa, ora d’inizio dell’ultimo capitolo della trilogia.

Differenze con il libro:

  • Nel libro Aragorn viene informato circa i Sentieri dei Morti da Elladan e Elrohir, figli di Elrond assieme ad una trentina di Raminghi (la Grigia Compagnia), che lo seguono nel viaggio, non da Elrond, come nel film. Nel film, inoltre, sia i figli di Elrond che i Raminghi sono assenti.
  • Nel film è l’Armata dei Morti di Erech a cambiare le sorti della Battaglia dei Campi del Pelennor, nel libro, invece, dalle navi dei corsari di Umbar prese da Aragorn scendono, oltre alla Grigia Compagnia, numerosi rinforzi dei popoli del Sud amici di Gondor reclutati durante il viaggio sul fiume i quali permettono la vittoria. L’Armata dei Morti nel libro viene lasciata libera di riposare in pace da Aragorn prima di giungere sul campo di battaglia, dopo che ha aiutato l’uomo a far scappare i corsari e rubare così le loro navi.
  • Nel libro Aragorn possiede già Anduríl (ossia Narsil, la riforgiata spada di Elendil) quando parte da Gran Burrone: non gli viene, quindi, portata appositamente da Elrond come nel film.
  • L’idea di Gollum di sbriciolare il pane elfico e poi gettarlo per far ricadere la colpa su Sam è solo nel film. Nel libro questo non accade e infatti Frodo e Sam entrano insieme nella galleria.
  • La vicenda del ragno gigante Shelob avrebbe potuto essere inserita nel finale de Le due torri, come riportato nel libro, ma in accordo alla cronologia delle appendici de Il ritorno del re, è stata comunque coerentemente inserita nel terzo film.
  • Nel libro l’esercito di Sauron è composto soprattutto da uomini del Sud, nel film da orchi.
  • La pazzia di Denethor, elemento importante sia nel libro che nel film, non viene dettagliatamente analizzata in quest’ultimo. Nel libro si scopre che egli ha segretamente usato un Palantír e che attraverso di esso Sauron lo ha indotto allo sconforto e alla follia, mentre nel film lo si può solo intuire dalla sua affermazione “[…] credi che gli occhi della torre bianca siano ciechi? io ho visto più di quanto tu sappia […]”.
  • Nel film non è presente il personaggio di Beregond, un Dúnedain della Guardia della Cittadella di Minas Tirith che stringe amicizia con Pipino e partecipa al suo fianco nella Battaglia del Morannon. Nella pellicola non è stato inserito nemmeno il figlio di Beregond, Bergil.
  • Nel libro l’intera Battaglia dei Campi del Pelennor si svolge nella più completa oscurità (la luce del sole tornerà solo al termine della battaglia), causata dall’espansione dei fumi vulcanici di Mordor inviati da Sauron per coprire le sue schiere. I cavalieri di Rohan giungono sul campo di battaglia celati dal buio e caricano di sorpresa gli eserciti nemici. Nel film, al contrario, benché il cielo sia coperto di nubi, gran parte della battaglia si svolge di giorno, con la luce del sole ben visibile; la carica della cavalleria di Rohan risulta, perciò, differente nel suo dispiegarsi, mancando l’effetto sorpresa presente nel libro. Nella trasposizione cinematografica resta pertanto inspiegabile la frase “[…] Avanti! E non temete l’oscurità […]” pronunciata da Théoden all’arrivo sui Campi del Pelennor e mutuata dall’opera di Tolkien. Infine, nel film è presente un errore per quanto riguarda l’arrivo dei cavalieri di Rohan sul campo di battaglia: dalle immagini sembra che il sole sorga alle loro spalle, come se essi giungessero da Est (cosa impossibile, visto che ad oriente è collocata Mordor). Al contrario, i Rohirrim arrivavano da Nord, sicché il sole sarebbe dovuto sorgere alla loro sinistra.
  • Nel libro Gandalf ha un confronto con il Re Stregone di Angmar dinanzi ai cancelli di Minas Tirith, appena infranti dall’ariete Grond. Non ha luogo alcuno scontro, poiché il Re Stregone, udendo le trombe dei Rohirrim, torna sul campo di battaglia, tuttavia Gandalf appare più forte del suo nemico (dopo il ritorno nella Terra di Mezzo come Gandalf il Bianco, egli stesso afferma di essere divenuto l’essere più potente in essa, uguale in spirito perfino a Sauron, sebbene la sua condizione “terrena” lo renda inferiore a quest’ultimo). Nel film, al contrario, si ha uno scontro più diretto sugli spalti di una delle cinte murarie interne della città, nel quale il Re Stregone appare di gran lunga più forte dello Stregone Bianco, tanto da spezzargli il bastone e scaraventarlo giù da cavallo utilizzando gli incantesimi del suo drago per immobilizzare lui e Pipino, il che è impossibile, dato che appunto Gandalf è un Maia dello stesso rango di Sauron.[non chiaro] Anche qui, però, il Signore dei Nazgûl è richiamato indietro dallo squillo delle trombe dei Rohirrim. Per di più, nel libro, nel momento dello scontro con Gandalf, il Re Stregone monta un cavallo nero, mentre nel film si trova su una delle bestie alate.
  • Nel libro Merry, dopo aver affrontato il Re Stregone di Angmar, viene curato da Aragorn nella Casa di Guarigione. Nel film, invece, Merry non va nella Casa di Guarigione e combatte nella Battaglia del Morannon, cosa che nel libro non accade poiché lo hobbit si trova ancora in uno stato di convalescenza.
  • Nel libro Aragorn non uccide la Bocca di Sauron ma lo spaventa, per poi lasciarlo scappare e tornare dietro il Nero Cancello di Mordor. Nel libro Aragorn non fa nessun discorso di incoraggiamento agli eserciti, e, inoltre, non è presente alcuna scena dove quest’ultimo sta per essere sopraffatto da un troll prima della distruzione dell’Unico Anello.
  • Altra differenza importante è l’uso che Sam fa dell’Anello. Nel libro dopo aver creduto Frodo morto e aver preso Pungolo e l’Unico scopre grazie agli orchi che in realtà il suo padrone non è morto. A questo punto decide di indossare l’Anello per seguirli nella torre. Questo lo rende, seppur per poco tempo, un Portatore a tutti gli effetti, dandogli, quindi, la possibilità di concludere la sua esistenza nelle terre imperiture, scelta che compirà dopo aver rinunciato al suo ottavo mandato come Sindaco della Contea e dopo la morte della moglie Rosie. Nel film Sam prende semplicemente la spada e l’Anello ma non ne fa mai uso.
  • Nel libro l’Anello viene distrutto in modo differente: Gollum preso dalla felicità inciampa e cade nella lava. Nel film cade nel baratro durante una colluttazione con Frodo.
  • La differenza più significativa è il taglio di tutta la parte relativa agli hobbit al ritorno nella Contea ed alla Battaglia di Lungacque. Nel libro infatti quando essi tornano trovano una Contea molto diversa, nuovi individui hanno preso il potere privando gli abitanti della libertà. La vicenda, piuttosto articolata, si conclude con la scoperta che il capo di questi “invasori”, un certo Sharkey, altri non è che Saruman. I quattro hobbit dopo aver fomentato la folla e smascherato Saruman decidono di non uccidere Saruman e di lasciarlo andare via con Grima Vermilinguo. E qui la scena della morte di Saruman è simile a quella vista nel film: Saruman non vuole la pietà di nessuno, si arrabbia con Grima che considera suo schiavo, Grima in preda all’odio lo uccide alle spalle e gli hobbit uccidono Grima colpendolo con delle frecce, per fermarlo (nel film invece è Legolas ad uccidere Grima con una freccia).
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