Prodotto da Palomar, con Tempesta e Rai Fiction, Studio Battaglia arriva su Raiuno dal 15 marzo. Si tratta di una serie in quattro serate e otto episodi che racconta il mondo degli studi legali, un argomento insolito per la televisione italiana, ma che ha molto seguito nella produzione televisiva straniera. Studio Battaglia è infatti un remake all’italiana di The Split, legal drama di BBC One del 2018.
Dire però che la serie è ambientata nel mondo degli studi legali è però riduttivo, visto che Studio Battaglia è proprio il racconto di una famiglia di sole donne alle prese con la carriera da avvocato, con uno studio da portare avanti ma anche con una serie di contrasti e idiosincrasie che si creano soltanto in una famiglia. Tra tensioni e un profondo affetto che lega ognuna delle protagoniste, la serie sarà un interessante appuntamento dei lunedì sera primaverili di Raiuno.
A dirigere la serie è stato chiamato Simone Spada, quasi unico uomo al timone di una ciurma di donne affascinanti e caparbie, proprio come i personaggi che interpretano. “Si tratta di un progetto che ha un racconto ampio, che varia trai toni – ha detto Spada – È una storia che parla d’amore nell’accezione ampia del termine. È una storia che parla di sentimenti in maniera classica e quindi racconta un po’ di tutti noi, lo fa in chiave moderna perché è molto contemporanea. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto e ringrazio la RAI. In una delle ultime scene che giravamo nella casa del personaggio di Lunetta, in un’inquadratura ho avuto una sensazione particolare, in cui mi è sembrato che le attrici protagoniste avessero davvero creato una famiglia, e ho avuto l’impressione che avessimo fatto un buon lavoro.”
A raccontare questo mondo di donne è stata chiamata Lisa Nur Sultan (7 donne e un mistero, Sulla mia pelle), che ha commentato così la genesi del progetto: “Nasce dalla visione di The Split, ma credo che siamo riusciti a rendere la storia molto nostra, intanto perché doveva essere un adattamento “legale”, e si è passato dalla Common Law alla Civil Law. Abbiamo studiato molto con diversi consulenti per cercare di essere precisi. E poi questa storia parla di sorellanza, anche all’interno di personaggi codificati. Quello che mi ha divertito era trattare anche personaggi scorretti. Ci siamo molto divertite a lavorare a questo progetto.”
Le protagoniste di Studio Battaglia
Primogenita di questa famiglia sui generis è Anna Battaglia, interpretata da Barbora Bobulova, che lascia lo Studio Battaglia e va a lavorare in un altro studio, forse come segno di ribellione verso la matriarca. “Io vorrei ringraziare tutti per avermi dato questa opportunità, per questo personaggio bellissimo, non solo il mio, ma tutti – ha esordito Bobulova – Quando ho letto questa storia mi sono sentita felice perché questa è un’opportunità importante. Quando mi hanno assegnato il ruolo, ho sentito una grande responsabilità, perché avevo visto The Split, e il confronto rende la vita difficile agli attori. Questa responsabilità all’inizio mi ha creato dei dubbi, anche perché la lavorazione è stata molto veloce. Ma tutti i componenti della squadra sono stati messi insieme molto bene e spero che il pubblico apprezzerà”.
Marina Battaglia, matriarca e fondatrice dello studio che dà il titolo alla serie, ha il volto di Lunetta Savino: “Grazie alla RAI perché ho avuto la possibilità di interpretare ruoli in tv che non avrei mai avuto al cinema. La tv offre alle attrici dei ruoli molto complessi, questo di Marina Battaglia è un personaggio nuovo per me, ringrazio principalmente Lisa Nur per questo, perché lo ha scritto e pensato per me. Questa storia era vincente già sulla carta. Per me poi si tratta di un personaggio piacevolmente scorretto, non vedevo l’ora di interpretare un personaggio così. Non è una donna che non prova affetto ma che lo maschera bene. Anche come professionista, lei preferisce farsi chiamare avvocato, al maschile, per esempio. Per me, come Lunetta, è stato interessante, anche perché ero spesso più d’accordo con gli altri personaggi che con il mio. Ma il suo cinismo, la sua battuta tagliente sempre pronta, mi hanno coinvolta.”
Secondogenita della famiglia Battaglia, Nina lavora nello studio della madre, ma si sente forse un po’ indietro rispetto alla sorella maggiore e rispetto alle aspettative che il mondo ha per lei. La interpreta Miriam Dalmazio: “Nina è rappresentativa di una generazione di trentenni un po’ smarriti. Prima di chiedermi che tipo di avvocata fosse, mi sono chiesta che donna fosse. Mi sembrava antipatica e irrisolta, e dovevo trovare un modo per volerle bene e che lo permettessero anche al pubblico. Io vedevo solo cose brutte in questa donna. Tutto era frutto di un congelamento emotivo, e quindi mi sono aggrappata a questo rapporto con il padre, soprattutto perché lui ha abbandonato la famiglia quando lei era teenager. Vi prego di non giudicarla subito, perché questo mi ha permesso di volerle bene. C’è stata una sintonia incredibile con tutte, con il regista, la sceneggiatrice.”
Marina Occhionero interpreta invece Viola, la piccola di casa e l’unica che non si è fatta coinvolgere nella professione forense dalla madre: “Viola porta con sé il tema ‘è importante chi sei o cosa fai?’. È bello come questo confronto con la famiglia sia poi amalgamato dall’affetto tra le sorelle. È un esempio di come esistano dei modi differenti di stare al mondo. Il quesito non è risolto, alla fine, ma ognuno sceglie cose diverse e il pubblico si può rispecchiare in personaggi diversi.”
Studio Battaglia andrà in onda dal 15 marzo in prima serata su Raiuno, per quattro serate.