Casey Bloys, chief content officer della HBO, ha recentemente partecipato al podcast “The Town” e ha sottolineato ai fan di Harry Potter che il prossimo adattamento televisivo del franchise letterario di J.K. Rowling non sarà “infuso” con le controverse opinioni dell’autrice sulla comunità transgender. Sia il network che il nuovo cast sono stati criticati per essere entrati in affari con la Rowling, che continua a pubblicare su X quelli che molti ritengono essere commenti transfobici e che usa i social media per trollare regolarmente i suoi critici e prendere di mira alcune figure pubbliche.
“La decisione di entrare in affari con J.K. Rowling non è nuova per noi. Siamo in affari da 25 anni”, ha detto Bloys, facendo un cenno al mega-successo del franchise cinematografico di Harry Potter che ha generato otto film, incassato 7,7 miliardi di dollari in tutto il mondo e lanciato spinoff, videogiochi e altro. A Bloys è stato chiesto se le opinioni della Rowling sulla comunità trans lo preoccupassero per lo show, e ha proseguito: “Abbiamo già un suo show sulla HBO, intitolato ‘C.B. Strike’, che realizziamo con la BBC. È abbastanza chiaro che queste sono le sue opinioni personali e politiche. Ha il diritto di averle“.
“Harry Potter non è stato infuso segretamente con nulla di tutto ciò. E se volete discutere con lei, potete andare su Twitter”, ha concluso Bloys. L’anno scorso, in occasione di un evento stampa, Bloys ha dichiarato ai giornalisti che la Rowling è stata “molto, molto coinvolta nel processo di selezione” della showrunner Francesca Gardiner e del regista Mark Mylod per la realizzazione della serie televisiva. Ha aggiunto che le dichiarazioni anti-trans della Rowling “non hanno influenzato il casting o l’assunzione di scrittori o personale di produzione” per lo show.
Un portavoce del network ha poi aggiunto in una dichiarazione rilasciata a Variety all’epoca che il “contributo” della Rowling alla più ampia società Warner Bros. Discovery “è stato inestimabile”. “Siamo orgogliosi di raccontare ancora una volta la storia di Harry Potter – i libri che scaldano il cuore e che parlano del potere dell’amicizia, della determinazione e dell’accettazione”, continuava la dichiarazione. “J.K. Rowling ha il diritto di esprimere le sue opinioni personali. Rimarremo concentrati sullo sviluppo della nuova serie, che potrà solo trarre beneficio dal suo coinvolgimento”.
Cosa sappiamo della serie di Harry Potter?
Francesca Gardiner (Succession, His Dark Materials, Killing Eve) è a bordo come showrunner e produttore esecutivo, con Mark Mylod (Succession, Game of Thrones, The Last of Us) arruolato come produttore esecutivo e regista di numerosi episodi.
Il cast ora include i seguenti attori fissi: John Lithgow (“Conclave”, “The Crown”) nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer (“Tumbleweeds”, “La Regina Bianca”) nel ruolo di Minerva McGranitt, Paapa Essiedu (“I May Destroy You”, “Gangs of London”) nel ruolo di Severus Piton e Nick Frost (“L’alba dei morti dementi”, “Hot Fuzz”) nel ruolo di Rubeus Hagrid. Era già stato riferito che tutti e quattro gli attori erano in trattativa per la serie. Inoltre, Luke Thallon (“Leopoldstadt” di Tom Stoppard, “Patriots” di Rupert Goold) si è unito al cast nel ruolo ricorrente di Quirinus Raptor. Paul Whitehouse (“The Fast Show”, “Harry & Paul”) apparirà nel ruolo ricorrente di Argus Gazza.
La sinossi ufficiale dello show recita: “La serie sarà un fedele adattamento dell’amata serie di libri di Harry Potter dell’autrice e produttrice esecutiva J.K. Rowling. La serie presenterà un nuovo cast per guidare una nuova generazione di fandom, ricca di fantastici dettagli e personaggi amatissimi che i fan di Harry Potter amano da oltre venticinque anni”.
“Ogni stagione porterà Harry Potter e queste incredibili avventure a nuovi pubblici in tutto il mondo, mentre i film originali, classici e amati rimarranno al centro del franchise e disponibili per la visione a livello globale”.
La serie non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma dovrebbe arrivare nel 2026.