Inganno: recensione della serie thriller di Netflix

La serie firmata da Pappi Corsicato arriva su Netflix il 9 ottobre.

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Protagonista di Inganno, Gabriella è una donna elegante, bella e audace, pienamente consapevole dei suoi sessant’anni e del suo ruolo di madre, nonna, ex moglie e… improvvisamente, anche di amante. Ma cosa significa innamorarsi di nuovo a 60 anni? Come cambia la percezione di sé e quella degli altri? L’amore a questa età porta con sé dubbi e insicurezze che, intrecciati a desideri sopiti e al peso di figli invadenti, mettono ancor più a dura prova i propri sentimenti. E quanto può complicarsi la situazione se l’oggetto di questo amore è un uomo misterioso, trent’anni più giovane, di cui si conosce soltanto il nome?

 

L’unica che può rispondere a queste domande è proprio Gabriella, la passionale e impulsiva protagonista del thriller erotico e sentimentale in sei episodi di Pappi Corsicato, Inganno, prodotta da Cattleya. Interpretata con intensità dall’elegante Monica Guerritore, affiancata dall’affascinante Giacomo Gianniotti, la serie si presenta inizialmente come un giallo investigativo per poi rivelarsi, fin dal primo episodio, un melodramma passionale e sensuale che riflette, con uno sguardo critico, sulle convenzioni sociali e familiari con cui le donne si trovano costantemente a confrontarsi.

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Inganno | Set della serie tv Inganno di Pappi Corsicato. Nella foto Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Foto di Gianni Fiorito.

Inganno: una storia di amore, bugie e verità scomode

La notte del suo sessantesimo compleanno, Gabriella (Monica Guerritore), proprietaria di un lussuoso hotel sulla Costiera Amalfitana ereditato dal padre, incontra per caso, o forse per destino, Elia (Giacomo Gianniotti), un giovane affascinante e intraprendente. La vitalità e la libertà di Elia risvegliano in Gabriella emozioni che credeva perdute per sempre, facendola innamorare di nuovo di sé stessa e della vita. Mentre i suoi tre figli – il severo Stefano (Emanuel Caserio), l’insicura Chiara (Dharma Mangia Woods) e il ribelle adolescente Mattia – cercano in tutti i modi di scoprire le reali intenzioni celate dietro il bel volto del giovane, Gabriella ed Elia vivono una storia d’amore intensa che, nonostante la differenza di età, sembra andare a gonfie vele… se non fosse per le bugie che, a poco a poco, metteranno a dura prova sia il suo amore per Elia, sia il già fragile rapporto con i suoi figli.

Il conflitto di essere donna e madre

Baci appassionati, sguardi intensi e capriole sotto le lenzuola: Pappi Corsicato porta al massimo i livelli di erotismo, sfidando apertamente i tabù di una società ancora fin troppo maschilista e conservatrice. Ogni episodio si trasforma in una coreografia sensuale, in cui il corpo sinuoso e maturo di Guerritore si intreccia e si separa da quello giovane e scolpito di Gianniotti, creando una danza di desiderio e rifiuto. Corsicato, dunque, non si limita a rappresentare l’erotismo fine a sé stesso, ma lo utilizza per interrogare e provocare le convenzioni sociali, mettendo in discussione i pregiudizi sull’età, sulla sessualità femminile e, soprattutto, sul complesso ruolo della donna nel contesto contemporaneo.

Inganno | Nella foto l’attrice protagonista Monica Guerritore. Foto di Gianni Fiorito.

Gabriella è una donna indipendente, un’imprenditrice sagace, una buona amica e una riservata ex moglie, ma, più di tutto, è una madre. È questo ruolo che prevale e definisce ogni suo gesto e parola. Proprio perché madre, Gabriella si trova a fare più fatica dell’ex marito a concedersi la possibilità di amare ancora un uomo, di sentirsi desiderata e corteggiata. Quando poi questo nuovo amore ha l’età del suo primo figlio, la situazione si complica ulteriormente. I suoi figli e l’ex marito si adoperano per ostacolare questa relazione, dubitando persino della sua capacità di intendere e di volere. È in questo scenario che si sviluppa il profondo conflitto interiore di Gabriella, divisa tra il desiderio di vivere una nuova passione e riscoprire la propria sensualità; e il timore di essere giudicata dalla società e, ancor di più, di deludere i propri figli.

La complessità della vita moderna

Ma l’attenzione al desiderio femminile non è l’unico tema affrontato in Inganno: attraverso i diversi personaggi secondari, il regista pone l’accento su alcune questioni rilevanti per la società contemporanea. Il personaggio di Chiara, ad esempio, offre uno spunto interessante per riflettere sulle profonde insicurezze dei Millennials e della Generazione Z, costantemente esposti all’utopica perfezione mostrata sui social media e incapaci di distinguere la realtà dalla finzione. Chiara, infatti, ricorre alla chirurgia estetica per correggere difetti minimi e impercettibili, trascorre il tempo isolata in casa a creare contenuti e, nonostante i suoi sforzi, non si sente mai abbastanza bella né abbastanza capace. Con il personaggio del giovane Mattia, invece, viene esplorata la tipica ribellione adolescenziale, il forte bisogno di sperimentare e scoprire, e la grande fluidità amorosa e sessuale che caratterizza le generazioni più recenti.

A questi temi si aggiunge poi un argomento ancora più delicato: la depressione post-partum, che emerge attraverso i ricordi del figlio Stefano e, successivamente, dalle riflessioni della stessa Gabriella. La protagonista si ritrova così a dover riaffrontare anche il dolore nascosto di quel periodo, rivelando come la maternità, pur essendo un’esperienza straordinaria, possa portare con sé profonde ferite che cambiano inevitabilmente e silenziosamente una donna.

Inganno | Set della serie tv Inganno di Pappi Corsicato. Nella foto Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Foto di Gianni Fiorito.

Tanto sesso, poco thriller

Con giochi di ombre e segreti, in cui gli equilibri familiari crollano e si ricostruiscono continuamente, la misteriosa love story di Pappi Corsicato si avvale di una regia delicata e autoriale, supportata da una scrittura elaborata. A questo processo creativo hanno, infatti, contribuito le autrici Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi e Michela Straniero. Tuttavia, nonostante l’impegno evidente dietro la realizzazione di questa serie, essa non è priva di criticità.

Tra i principali difetti si possono annoverare l’eccessivo ricorso ai cliché e una certa prevedibilità nelle dinamiche narrative, che talvolta rischiano di banalizzare e appesantire la tensione drammatica, limitando la profondità dei personaggi. A tal proposito, i personaggi di Elia e della sua nemesi femminile, la sua ex fidanzata interpretata da Denise Capezza, risultano poco sviluppati. Mentre Elia resta confinato al ruolo del belloccio misterioso e seducente; la sua ex fidanzata si riduce a uno stereotipo di antagonista, priva di sfumature emotive o motivazioni complesse. Questo appiattimento penalizza di conseguenza anche le dinamiche conflittuali, che avrebbero dovuto creare suspense e coinvolgere maggiormente il pubblico nella rivalità del triangolo amoroso.

Fin dal primo episodio, ciò che davvero domina la narrazione della serie è l’eros, mentre il tono thriller risulta così debole da far passare in secondo piano l’interesse sulle vere intenzioni di Elia. Già a metà della stagione, lo spettatore tende a concentrarsi più sulle dinamiche familiari e amorose, piuttosto che sul mistero dietro l’arrivo di quest’uomo e il suo insistente corteggiamento. Nonostante questi limiti, la serie riesce comunque a catturare l’attenzione del pubblico e ad arricchire il catalogo di Netflix con un prodotto italiano semplice e intrigante. Inganno è disponibile dal 9 ottobre su Netflix.

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Sommario

Pur essendo penalizzata da cliché, prevedibilità e personaggi poco sviluppati, Inganno riesce a catturare l’attenzione del pubblico grazie all’eros che domina la narrazione. Nonostante i limiti e un tono thriller troppo debole, la serie rimane quindi intrigante e arricchisce il catalogo di Netflix con un prodotto interessante, presentato in un formato di miniserie facile da seguire.

Annarita Farias
Annarita Farias
Nata nel 1996, laureata in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee presso l'Università Federico II di Napoli e attualmente laureanda in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all'Università di Roma Tre, dove approfondisce la settima arte per scrivere di critica cinematografica con maggiore consapevolezza e passione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania come giornalista pubblicista dal 2022, ha collaborato per due anni con la testata online Ambasciator.it e attualmente scrive di cinema per Cinefilos.it e Scuola Consulting.

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