La donna del lago: recensione della serie tv Apple TV+ con Natalie Portman

La serie è disponibile su Apple Tv+ dal 19 luglio.

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Tratto dall’omonimo romanzo del 2019 di Laura Lippman, La donna del lago parla di razzismo e di misoginia in un’America degli anni ’60 mescolando tinte thriller e noir. La serie di Apple TV+ segna anche un punto di svolta nella carriera di Natalie Portman alla sua prima apparizione come protagonista in una serie televisiva.

 

La storia de La donna del lago si articola su due binari apparentemente paralleli. Da una parte Maddie Schwartz, casalinga ebrea che cerca disperatamente di reinventarsi come giornalista investigativa, e dall’altra Cleo Sherwood, una madre in difficoltà che cerca di portare avanti i diritti delle donne afroamericane di Baltimora. Nel corso dei sette episodi che compongono la serie Maddie diventerà ossessionata dal caso della morte di Cloe.

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La donna del lago, la recensione

Laura Lippman, autrice del romanzo omonimo, si ispira a fatti accaduti realmente. Nel 1969 una bambina ebrea e una donna afroamericana scompaiono e Maddie Schwartz, una donna ebrea cerca di affermarsi come giornalista allontanandosi dagli stereotipi della famiglia tradizionale. La serie, creata da Alma Har’el, parla di una forte emancipazione femminile contro un mondo creato e fatto a misura di uomini, parla di persone diverse che cercano la libertà. La stessa regista della serie, nata e cresciuta in Israele, è rimasta colpita dalla lungimiranza e dalla forte identità di Maddie narrata da Lippman nel romanzo. Maddie, infatti, si ribella alle aspettative che la sua cultura le impone come moglie e madre.

Oltre alla storia di mistero legata alla scomparsa di Tessie Fine e di Cleo Sherwood c’è anche una storia di crescita e di resa dei conti con dei demoni interiori appartenenti a tutti i personaggi. I protagonisti de La donna del lago combattono la loro guerra interiore e trovano la libertà, il loro pieno compimento, fuori dalle mura di quella società opprimente e così radicata alla tradizione.

La donna del lago Moses Ingram recensione

Maddie e Cloe: un filo invisibile

Le due protagoniste, Maddie e Cleo, fin da loro primo momento sullo schermo sembrano legate da un filo invisibile. Le inquadrature cercano sempre di metterle a specchio o di sovrapporle eppure sono due personaggi praticamente paralleli per tutti i sette episodi. Il momento del loro quasi incontro all’inizio della serie è cruciale: anche se Maddie sta lottando per la sua libertà e la sua affermazione tratta Cleo come un fine ultimo per arrivare ai suoi bisogni (un abito nuovo) per essere presentabile e tenere il suo discorso. Alla fine, però sono entrambe donne, madri, si prendono cura della casa e della famiglia e cercano di capire cosa vogliono per loro stesse.

Un altro punto importante della serie è la località in cui è ambientata la storia. Ci troviamo, infatti, a Baltimora (dove è stato ambientato anche The Wire) palcoscenico che offre al pubblico diversi spunti politici e di denuncia sociale. Ma non solo anche molta autenticità. La stessa Moses Ingram è cresciuta a Baltimora e la regista l’ha scelta proprio per gli spunti creatività che ha apportato alla storia: dalla musica jazz per le strade, ai trucchi di carte al modo di gestire le attività degli afroamericani negli anni ’60. La città lega ancora una volta le due attrici poiché anche Portman ha dei legami con Baltimora: la nonna aveva vissuto nella città proprio negli anni ’60 e per lei è stato molto stimolante calarsi nei panni di una signora che poteva avere quell’età in quel determinato periodo storico.

La donna del lago Natalie Portman recensione

Il finale

La caratterizzazione dei personaggi prende il sopravvento sulla trama stessa della serie. Si scopre la vera identità di Cleo e il suo interessamento in crimini molto più grandi e impensabili. Ed anche Maddie vede scoprirsi alcuni misteri e bugie che ha nascosto alla sua famiglia e di cui soprattutto suo figlio si sente a disagio. Il confronto finale tra le due donne le mette in due posizioni ben definite: Maddie ha qualcosa da guadagnare (pubblicare la storia di Cleo così come le è stata consegnata), Cleo a sua volta consegna nelle mani di Maddie non solo tutta la verità ma anche sé stessa.

“È un nuovo giorno, una nuova vita, e io mi sento bene”

Sommario

L'intrigo tra le due donne è interessante e anche la loro chimica. L'adattamento abbastanza fedele mantiene i punti cardine della storia e del mistero principale.
Lidia Maltese
Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.

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