Loki: recensione del primo episodio della serie con Tom Hiddleston

Preparatevi a tornare nel MCU dalla porta posteriore: Loki ci accompagna in un mondo mai visto prima!

Loki recensione serie tv marvel

È finalmente arrivato il Loki Day, il giorno in cui Disney+ mette a disposizione dei suoi abbonati il primo episodio della serie dedicata all’amatissimo Dio dell’Inganno: dal 9 giugno, per sei mercoledì, la piattaforma della Casa di Topolino ci offrirà una nuova avventura targata Marvel Studios. Non più Streghe in lutto o compagni d’arme in crisi d’identità, ma un Dio bistrattato che cerca il suo posto nei Mondi, o forse nei Tempi, sarebbe più corretto dire, visto che la serie scritta da Michael Waldron prende le mosse proprio da quel momento, in Avengers: Endgame, in cui Loki, utilizzando il Tesseract (quindi la Gemma del Tempo) scappa da New York e, inconsapevolmente, crea una linea temporale alternativa, proprio come aveva spiegato l’Antico a Bruce Banner nello stesso film.

 

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Atterrato in un imprecisato deserto, Loki crede di essere sfuggito alla sua cattura, tuttavia viene intercettato immediatamente da un gruppo armato che lo cattura e lo porta nel quartier generale della TVA, la Time Variant Authority, un’agenzia che si occupa di mantenere intatta la linea temporale sacra, quella cioè che vede svolgersi davanti a sé, in successione precisa, gli eventi predeterminati della storia dell’uomo e degli uomini. Troviamo quindi il Dio dell’Inganno catapultato in questa dimensione/mega ufficio che gestisce il tempo e tutte le sue variazioni, e qui incontra Mobius, un agente speciale del TVA che gli spiega dove si trova e qual è l’interesse “aziendale” di tenere Loki prigioniero e in vita al loro servizio. 

Loki, le premesse della storia

Il primo episodio di Loki corrisponde ad un world building, ovvero introduce lo spettatore e il protagonista stesso all’interno di un mondo nuovo, che ha i suoi scopi e le sue regole, ed entrambi vengono spiegati ed analizzati nel corso dell’intera puntata per fornire tutti gli elementi necessari ad orientarsi in questa nuova realtà e in questa nuova storia. 

Quello che si perde in mancanza d’azione e avventura è però compensato dalla densità di tutto ciò che viene mostrato allo spettatore: da una parte tantissimi concetti nuovi da assimilare al MCU, con personaggi da conoscere e misteri da risolvere le cui basi vengono poste già nei primi minuti dell’episodio pilota, dall’altra un ambiente completamente nuovo, un mega ufficio che strizza l’occhio al design anni ’70, sia nelle forme che nei colori, in alcuni casi da una fotografia che ricorda smaccatamente il miglior David Fincher di Seven e Zodiac, governato da una burocrazia insormontabile e pesantissima, che in più di un’occasione viene presa in giro dalla brillante scrittura di Waldron.

Un lungo episodio doppio pone le basi

Tutto questo lungo ed interessante preambolo viene completato dall’episodio numero 2, che arriverà su Disney+ il 16 giugno prossimo e che pone definitivamente le basi per la storia che questa nuova miniserie ci vuole raccontare. Anche in questo caso, come in WandaVision, si ha l’impressione che tutta la storia possa convogliarsi in maniera importante e significativa negli avvenimenti che verranno raccontati in Doctor Strange and the Multiverse of Madness, ipotesi corroborata anche dalla presenta del citato Waldron alla scrittura, che firma anche la sceneggiatura del film che sarà diretto da Sam Raimi. È sempre più palese, dunque, che queste serie Marvel Studios servano, sì, ad approfondire e raccontare singoli personaggi molto amati dai fan (come nel caso di Loki) o sottosfruttati fino a questo momento (come Wanda o Sam Wilson), ma anche a riempire dei vuoi, dei buchi che ci accompagneranno nelle visioni cinematografiche in programma per i prossimi tre anni. 

Fondamentale, per Loki, è ovviamente la presenza di Tom Hiddleston. Con questo nuovo inizio per il suo personaggio, l’attore inglese è trai membri più longevi del cast dell’intero MCU, dal momento che sono già 10 anni che lo interpreta e chissà quali altre avventure lo aspettano. E ovviamente il suo personaggio si è trasformato con lui: da villain puro e semplice, anche se con le sue motivazioni e le sue ragioni (opinabili), Loki è diventato uno strambo personaggio in bilico tra bene e male, senza mai diventare davvero cattivo e mantenendo costante nelle persone che ha di fronte il dubbio sulle sue vere intenzioni, sempre con acume e quel sorriso beffardo che lo caratterizza.

Loki-Mobius: un nuovo buddy duo

Loki serie tv 2021

L’ironia è da subito la principale chiave intorno alla quale ruotano i fatti, le persone, le dinamiche relazionali che con Loki promettono una nuova coppia comica nel MCU. Dopo l’approfondimento e il consolidamento della dinamica Bucky-Sam, ecco che Loki incontra Mobius, interpretato da Owen Wilson, un’aggiunta importante in un cast pieno di sorprese. E sembra che di fronte a lui Loki abbia una specie di specchio in cui si riflettono tutti i suoi difetti e le sue colpe e gli vengono restituite purificate, Mobius è un uomo giusto e retto, ha fede nel suo credo e vede per Loki la speranza della redenzione. Chissà se il Dio dell’Inganno riuscirà a cogliere quest’occasione per essere finalmente compreso o se riuscirà anche adesso a deludere le aspettative di chi si fida di lui, continuando a promuovere il proprio tornaconto.

La tragica e a suo modo eroica uscita di scena di Loki in Avengers: Infinity War, morto per mano di Thanos, aveva completamente riabilitato la figura del figlio di Laufey agli occhi del MCU, ma solo nella sua ora finale. Che adesso Loki possa avere la possibilità di stare dalla parte dei buoni e di fare finalmente la cosa giusta? Lo scopriremo su Disney+, dal 9 giugno, ogni mercoledì per sei mercoledì.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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