Sex/Life 2, la recensione della serie su Netflix

Basata sul romanzo 44 Chapters About 4 Men di BB Easton, la serie erotica ruota attorno alla storia d'amore fra Billie e Brad

Sex/Life 2 recensione serie

Avete presente il libro I do. Do I? scritto da Carrie Bradshaw in Sex and The City 2? Ecco, Sex/Life 2 potrebbe benissimo essere il volume successivo. La serie targata Netflix, basata sul romanzo 44 Chapters About 4 Men di BB Easton, ha debuttato l’anno scorso facendo una disamina sul matrimonio e sul desiderio femminile, attirando un pubblico prevalentemente femminile (soprattutto per i suoi toni pruriginosi).

 

Per questo nuovo capitolo, l’ideatrice Stacy Rukeyser affronta lo step successivo alla crisi coniugale, il divorzio, a cui segue un senso di riscatto da parte della protagonista principale. Billie riuscirà ad accantonare il passato e guardare al presente con più ottimismo? Sex/Life 2 ha il compito di rispondere a questa domanda. Al pubblico non resta che attendere il 2 marzo.

Sex/Life 2, la trama

Dopo la separazione con Cooper (Mike Vogel), Billie (Sarah Shahi) si trasferisce a New York, pronta a cominciare una nuova vita lontana dal Connecticut. Raggiunto Brad (Adam Demos), speranzosa di poter ricongiungersi con l’amore della sua vita, riceve da quest’ultimo una doccia gelata: non solo è fidanzato, ma la compagna è persino incinta. Aiutata dalla storica amica Sasha (Margaret Odette), – che nel frattempo è alle prese con passato che ritorna – Billie riesce a voltare pagina, trovando perfino un equilibrio interiore. La sua quotidianità viene però stravolta dalla conoscenza di Majid, proprietario di un ristorante di lusso, il quale la porterà nella sua focosa e movimentata vita, pronto a farle vivere emozioni indimenticabili. Anche se l’ombra di Brad minaccia continuamente il suo umore…

Oh, New York!

Da Sex and The City a Gossip Girl, passando per Friends: tante sono le serie che ci hanno fatto sognare New York, la città che non dorme mai. Una città che, come tutte le cose belle di cui ci innamoriamo, nasconde un lato oscuro e proibito. Party, luci stroboscopiche e ristoranti che trasudano ricchezza incorniciano una New York magica, a tratti surreale, che pone sempre davanti a un bivio: o danzi con lei finché i piedi non bruciano o resti a guardarla, incantato e consumato dalla sua bellezza. Ma mai insoddisfatto. Billie torna da questa New York, quella che vive sotto le note di Empire State of Mind, perfetta descrizione del suo spirito selvaggio. Da una città che due figli e un matrimonio prima, aveva vissuto fino all’ultimo respiro, con l’anima infiammata e il cuore gonfio. L’unica dalla quale far ritorno per poter (forse) ristabilire un equilibrio interiore.

Con chi passerai la tua vita?

La Grande Mela riprogramma tutta la vita della protagonista. Se nel primo capitolo Billie si trovava davanti a un bivio, matrimonio felice o vita sessuale appagante, ora è consapevole di poter avere entrambi. Un traguardo importante per lei, che però non è retto da un concreto sviluppo narrativo. Non si riesce mai ad avere un quadro completo degli eventi, spesso frammentati e irrisolti. Anche quando sembra aver trovato la pace con Majid, Billie è messa di fronte a scelte cruciali, considerazioni intime e fasi di introspezione già esplorate in precedenza e che stridono con il suo nuovo percorso. Nessuna di queste poi scalfisce quella superficie che, come nella prima stagione, risulta avere la corazza molto dura e insapore. Fra sesso sulla ruota panoramica, confessioni licenziose e grand soirée, Sex/Life 2 dichiara sin dalle prime battute la sua natura: un prodotto statico, tremolante di fronte al progresso e ingolfato di plot twist mediocri.

Fermo al mostrare solo scene hardcore e restio a scavare in profondità, a cui dovrebbe seguire una costruzione tridimensionale dei personaggi e un maggior impegno di scrittura. C’è solo un susseguirsi di dinamiche sconnesse, che riempiono un calderone privo di una storia funzionale. Molte sono le scene filler – spesso quelle a sfondo hot – introdotte per dilatare i tempi degli episodi, e la vuotezza e mancanza di verve dei personaggi non permette un coinvolgimento partecipe dello spettatore. Manca la messa in discussione, il coraggio di sbilanciarsi e, soprattutto, un glow up decisivo che conduca i protagonisti verso la maturità. Una maturità posticcia che arriva all’improvviso nel climax ondivago conclusivo solo per fini narrativi, e che non è supportato da eventi incisivi che lo giustifichino.

Sasha, l’unica sorpresa della stagione

L’unica a salvarsi in questa spenta carovana di Sex/Life 2 è Sasha Snow, in grado perfino di rappresentare il leitmotiv della serie: l’empowerment femminile. Sasha impugna la sua vita, libera la sua immagine dall’essere oggetto di mercificazione e, in contemporanea, affronta il suo passato sentimentale con consapevolezza. È il personaggio meno stereotipato, oltre a essere quello meglio costruito a livello di sceneggiatura: Sasha infatti affronta gradualmente quella metamorfosi da bruco a farfalla che, nelle logiche della trama, sarebbe spettata a Billie. Peccato che sia la sola.

Terminati i sei episodi di Sex/Life 2, il pensiero ultimo è che la seconda stagione sia andata avanti per inerzia. Mancante di nuovi argomenti e forse anche di volontà da parte dei suoi autori di darle spessore, risulta essere un prodotto scialbo e sbiadito, a cui si aggiungono delle recitazioni molto grigie. Una serie che all’inizio aveva fatto ingolosire il pubblico per la sua nota piccante, diventata ora scontata e piena di retorica.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Valeria Maiolino
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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.
sex-life-2Sex/Life 2 manca di nuovi argomenti e forse anche di volontà da parte dei suoi autori di sviluppare meglio la storia. La nuova stagione risulta un prodotto scialbo e sbiadito, a cui si aggiungono delle recitazioni molto grigie. Una serie che all'inizio aveva fatto ingolosire il pubblico per la sua nota piccante, diventata ora scontata e piena di retorica.