Slow Horses Stagione 5, quinta stagione delle avventure della spia Jackson Lamb (Gary Oldman) e del suo gruppo di squinternati agenti segreti, mostra con chiarezza quanto la serie realizzata per Apple TV+ stia faticando a trovare nuovi sbocchi.
Tratta come sempre dal romanzo di Nick Herron della serie di Slough House – in questo caso si tratta di London Rules – lo show continua però ad adoperarne l’idea iniziale e alcune parti dell’ossatura narrativa per poi però distanziarsene in maniera consistente, alla ricerca di momenti che garantiscono maggior tensione e magari spettacolarità, anche a scapito dell’aspetto che caratterizza la comicità aspra dello scrittore e dei suoi personaggi. E questo a conti fatti è un errore indifendibile, in questa ultima stagione ancor più che nella comunque accettabile precedente.
L’errore indifendibile di Slow Horses Stagione 5
Le differenze dal testo originale sono sostanziali, a partire dalla minaccia che incombe su Londra, divenuta nella serie sicuramente più realistica ma al tempo stesso anche meno accattivante. Poi nel primo episodio di questa nuova stagione succede qualcosa che molto raramente si vede, ovvero uno dei personaggi che saluta e se ne va, uscendo inaspettatamente e definitivamente di scena – ovviamente non vi sveliamo quale: una scelta che a livello narrativo e di tensione non ha davvero alcun senso, lasciando lo spettatore piuttosto sconcertato.
Ed è un peccato perché proprio il primo dei sei capitoli è senza dubbio il migliore, un episodio ammantato da un’aura di malinconia ed amarezza che poi inopinatamente spariscono nei successivi. C’è poi un momento fondamentale nella vicenda che nel libro viene sviluppato con una ferocia precisa e un senso del grottesco encomiabili, un evento che davvero aspettavamo di vedere sul piccolo schermo. E quando avviene, nel quarto episodio, viene risolto in maniera incredibilmente annacquata, perdendo in questo modo tutto il senso dell’assurdo, addirittura brutale, che Herron aveva costruito intorno agli agenti incapaci della Slough House.
Questo gioioso e nerissimo momento di incapacità umana diventa quasi un mero espediente per portare avanti la trama tenendola vicina a quella sviluppata nel libro dallo scrittore. Il creator e sceneggiatore Will Smith perde così un’occasione enorme per restituire al suo prodotto seriale quel senso di umanità rancorosa e scalcinata che gli agenti al servizio di Lamb rappresentano. Quello che nel libro è un vero e proprio momento “alla Fantozzi”, con tutta la sua porta addirittura grottesca, nell’episodio è un momento senza una suo tono veramente specifico, che resta sospeso a metà nonostante l’importanza comico/drammatica dell’evento stesso.
I personaggi cominciano a soffrire
Trovandosi ancora una volta a dover interpretare personaggi che non posseggono stavolta un vero arco narrativo, Gary Oldman, Jack Lowden, Kristin Scott-Thomas e tutti gli altri membri del cast fanno quello che possono, senza però riuscire a incidere veramente. Se le prime stagioni di Slow Horse si avevano fatto davvero affezionare a questo branco di esseri umani frustrati, psicotici e confusionari, adesso purtroppo iniziano a risultare ripetitivi, avvicinandosi pericolosamente alla dimensione di “macchiette” senza una personalità consistente. In particolare la figura di River Cartwright è ridotta a una serie di battute e atteggiamente convenzionali, esattamente ciò che ci si aspetta dal personaggio per continuare ad attirare la simpatia degli spettatori. Certo, poi vi sono alcuni buoni momenti anche in questa quinta stagione, anche negli episodi successivi al primo, ma in generale la qualità della scrittura e la capacità di continuare a rendere i personaggi principali densi di significato è evidentemente calata. E di molto.
Slow Horses è già stata rinnovata per una sesta e settima stagione, e procederà adattando ancora i testi di Mick Herron. La speranza è che lo show ritrovi la sostanza ma soprattutto lo spirito che lo scrittore sa ancora inserire nei suoi romanzi. Slow Horses Stagione 5 dimostra fin troppo amaramente che allontanarsi troppo dal materiale originale è una scelta che non paga.
Slow Horses Stagione 5
Sommario
Slow Horses Stagione 5 dimostra fin troppo amaramente che allontanarsi troppo dal materiale originale è una scelta che non paga.