True Detective 2×01: recensione dell’episodio con Colin Farrell

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True Detective 2×01 si intitola “The Western Book of the Dead” ed è il primo episodio di True Detective, serie rivelazione dello scorso autunno creata e sceneggiata da Nic Pizzolatto e diretta da Justin Lin.

 
 

Los Angeles, la scomparsa di un manager sconvolge un giro d’affari redditizio e dà il via a un’indagine che coinvolge tre poliziotti e un criminale in carriera che si sta muovendo per la prima volta in un commercio legittimo.

In questo primo episodio veniamo inevitabilmente a contatto con le novità. La narrazione non segue più due date ben distinte (seppur i flashback siano dedicati alla coppia Colin Farrell Vince Vaughn), il rapporto tra i personaggi si sta costruendo in maniera consequenziale alla storia e soprattutto i protagonisti sono “raddoppiati” e accumunati da un senso di impotenza e rabbia che viene declinato in vari contesti.

True Detective 2x01 recensioneLa prima puntata è esclusivamente introduttiva e preparatoria a quello che sarà questa stagione, conosciamo da subito il detective  Ray Velcoro (Colin Farrell), poliziotto corrotto, che in seguito a uno stupro subìto da sua moglie è venuto in contatto con l’allora gangster locale Frank Semyon (Vince Vaughn) il quale gli ha fornito il nome di quel criminale che in un certo modo ha cambiato la sua vita.

Il rapporto tra i due è appena accennato da un paio di scambi (uno nel passato e uno nel presente) ma abbiamo davanti due uomini feriti e se il primo ostenta la sua collera in avventati scatti estremamente impulsivi, il secondo è attorniato dall’insicurezza della sua nuova veste e da una finta compassione per il detective Velcoro. Parallelamente conosciamo anche la poliziotta Ani Bezzerides (Rachel McAdams), forte e ligia, con una famiglia del tutto frammentata, il padre (David Morse) è un guru new age che vive in una specie di monastero-ritrovo, mentre la sorella Athena (Leven Rambin) ha un passato di dipendenze ed ora fa la cam-girl.

La poliziotta guarda alla sua famiglia con un forte istinto di “correzione” per poter aggiustare la situazione e cambiare le loro vite così distorte ed offuscate da diverse credenze. Infine ci viene presentato il personaggio più enigmatico di tutti l’ex marine Paul Woodrugh (Taylor Kitsch) che svolge la sua attività di poliziotto autostradale ma è anch’esso segnato da una rabbia dovuta a un forte stress post-traumatico come evidenziano diverse scene (in bagno e di notte sull’autostrada), un personaggio contraddistinto da un’insolita calma, conseguenza dei molti segreti o fantasmi che lo rendono diffidente e pronto ad esplodere  in qualsiasi momento.

true-detective-2x01-2True Detective 2×01 gioca molto sulle rievocazioni con la stagione precedente, adotta lo stesso registro visivo del noir ma senza accattivarsi le scene con il giallo o con determinati dialoghi, come invece la coppia McConaughey Harrelson aveva fatto sin dall’inizio.

Questo perché la storia ruota ed è succube della lenta e meticolosa descrizione di questi nuovi protagonisti che hanno appesantito determinati meccanismi narrativi. Le storie che vivono sono in funzione del colpo di scena di fine episodio che lancia definitivamente (e in ritardo) la puntata e l’inizio delle indagini.

Sommario

True Detective 2x01 gioca molto sulle rievocazioni con la stagione precedente, adotta lo stesso registro visivo del noir ma senza accattivarsi le scene con il giallo o con determinati dialoghi, come invece la coppia McConaughey – Harrelson aveva fatto sin dall’inizio.
Stefania Buccinnà
Stefania Buccinnà
Sono un appassionata di Cinema e Serie televisive americane, motivo per cui mi sono iscritta all'università e mi sono laureata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo Digitale presso l'università La Sapienza in Roma dove ho conseguito anche un Master di Primo Livello in Montaggio Video e Audio. Amo costruire strutture per immagini e scrivo per piacere, pensando che le due cose sono molto simili ma con grammatiche diverse. In fondo per me, scrivere una frase è come mettere insieme una scena.

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