Il nostro pianeta, la recensione della docu-serie Netflix

Il nostro pianeta recensione serie tv

Dagli ideatori della premiata serie Pianeta Terra nasce un nuovo progetto documentario in otto episodi: Il nostro pianeta, narrato da Sir David Attenborough e disponibile su Netflix a partire da venerdì 5 aprile. All’interno della serie si esplorano le meraviglie uniche e preziose delle bellezze naturali. Protagoniste assolute sono la ricchezza e la varietà degli habitat di tutto il mondo. Una fotografia e tecnologia sorprendenti si abbinano all’esplorazione delle zone selvagge rimanenti del pianeta, mai filmate prima d’ora, e degli animali che le abitano.

 

La registrazione di questo ambizioso progetto è durata quattro anni e si è svolta in 50 paesi diversi di tutti i continenti. Oltre 600 membri della troupe hanno collezionato più di 3.500 giornate di riprese. Si va dalla natura più remota dell’Artico alle misteriose profondità oceaniche, passando per i maestosi paesaggi africani e le ricchissime foreste del Sud America. L’intenzione della serie è quella di consentire agli spettatori di sperimentare la bellezza del pianeta Terra, e di apprendere l’impatto negativo che i cambiamenti climatici stanno portando all’intero ecosistema.

Il nostro pianeta

L’intento della docu-serie è esplicito, e quanto mai attuale: esplorare gli habitat più importanti del pianeta e celebrare la vita che ancora supportano. Ogni episodio è un vero e proprio viaggio nei luoghi più sacri e ricchi di meraviglie presenti sul pianeta. Ogni episodio, permette, attraverso immagini mozzafiato di conoscere lo svolgersi della vita in questi ambienti, filmando l’infinita varietà delle specie presenti e i loro straordinari modi di agire, molti dei quali sono di sostegno al progredire dell’ecosistema. Ciò che la serie ci trasmette con maggior forza infatti, è quanto ci sia un’incredibile connessione tra i diversi ambienti naturali e le loro pratiche. Queste connessioni ci appaiono come precisi incastri tra ingranaggi che la natura ha sviluppato per permettere la sua stessa salvaguardia.

Ogni episodio si caratterizza per la compresenza di immagini contenenti bellezze rare, contrapposte alla drammaticità degli effetti che il cambiamento climatico ha su queste. Cambiamenti che in brevissimo tempo stanno letteralmente distruggendo quello che è il nostro pianeta. Le connessioni cruciali stanno venendo interrotte, perdendo così la stabilità su cui l’intera vita fa affidamento. Il messaggio appare ben chiaro sin dal primo degli otto episodi, dove ci viene ricordato che ciò che verrà fatto nei prossimi venti anni sarà determinante per l’intera vita del pianeta Terra.

Il nostro pianeta

Sostenuta da un ritmo incalzante e da un taglio narrativo particolarmente accattivante e coinvolgente, Il nostro pianeta non scade mai nella sterile didattica. Al contrario, si dimostra provocante, puntando a far nascere nello spettatore una sensazione di rabbia per le bellezze che potrebbero essere perse per sempre a causa del nostro stile di vita. Nella serie si svelerà dunque ciò che deve essere preservato, se si vuole garantire un futuro in cui uomini e natura prosperano insieme.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
il-nostro-pianeta-david-attenboroughSostenuta da un ritmo incalzante e da un taglio narrativo particolarmente accattivante e coinvolgente, Il nostro pianeta non scade mai nella sterile didattica. Al contrario, si dimostra provocante, puntando a far nascere nello spettatore una sensazione di rabbia per le bellezze che potrebbero essere perse per sempre a causa del nostro stile di vita.