The Gilded Age: recensione del primi due episodi della nuova serie di Julian Fellowes

The Gilded Age recensione serie tv

The Gilded Age è il nuovo period drama firmato da Julian Fellowes e in onda su Sky Serie, on demand su Sky e in streaming su NOW dal 21 marzo. La serie, prevista inizialmente per il 2018, è slittata ed è stata acquisita su HBO che negli Stati Uniti l’ha distribuita a partire dalla fine di gennaio 2022. Adesso The Gilded Age è arrivata in Italia e promette di far appassionare tutti gli orfani di Downton Abbey, il più famoso period drama firmato da Fellowes e che presto tornerà per un secondo lungometraggio (dopo il primo di 3 anni fa e la serie completa di sei stagioni).

 

La trama di The Gilded Age

La storia di The Gilded Age ruota intorno a Marian Brook, giovane orfana di buona famiglia ma ridotta in povertà, che si vede costretta a trasferirsi a New York (siamo negli anni ’80 dell’Ottocento) dove vivono le sue due zie, sorelle del padre, una delle quali, zia Ada, ancora nubile, l’altra, Agnes van Rhijn, vedova molto ricca che amministra la fortuna del suo defunto e poco amato marito e pretende di amministrare anche le vite che le gravitano intorno: quella della sorella, del figlio e non ultima della nipote appena arrivata. Di fronte alla zia di Marian, una vera e propria roccaforte degli antichi valori e della vecchia nobiltà si staglia Bertha Russell, donna appartenente alla classe dei nuovi ricchi, che si è trasferita proprio dall’altro lato della strada, in una enorme casa nuova, costruita da un architetto europeo, un vero e proprio monumento alla ricchezza del signor Russell, magnete delle ferrovie e visto di cattivo occhio dall’alta società newyorkese. Scopo di Bertha è quello di farsi accettare nella cerchia bene della città, e se da una parte si troverà di fronte grande ostilità, non ultima quella di Agnes van Rhijn, troverà anche sostegno e curiosità inaspettata da parte della giovane Marian, che si troverà immischiata nelle vicende della grande casa di fronte. 

Con The Gilded Age, Julian Fellowes si conferma un raffinato narratore, mette insieme intrigo, frivolezze, lotta di classe, questa volta articolata in maniera ancora più precisa e specifica rispetto a quanto visto, per esempio, in Downton Abbey, confezionando un dramma che appare un Instant classic, forse grazie soprattutto alle splendide protagonisti e ai costumi incredibili che queste indossano come se fossero davvero nate nell’Ottocento (anche se chi ne sa qualcosa di storia della moda, intercetterà delle licenze e delle stravaganze ante litteram).

Donne straordinarie di fine Ottocento a New York

Il personaggio di Marian in particolare mescola insieme una serie di elementi che difficilmente si trovano fusi nello stesso personaggio: la giovane donna è nobile ma povera, è intelligente ma non ha talenti particolari, è ribelle, tuttavia tutto sembra indirizzarla verso una vita ordinaria di moglie e madre, purché il partito in questione appartenga alla “vecchia nobiltà newyorkese”, nei piani della zia maggiore. Sicuramente la ragazza riuscirà a trovare il suo spazio, insinuandosi tra le maglie che la sua condizione le impone, ma a che prezzo?

Ma la stessa Bertha, e le zie di Marian risultano già dal primo episodio donne che combattono e hanno combattuto per ciò che desiderano, figure forti e determinate, non importa quale sia il loro orientamento sociale, ma sempre fautrici del loro stesso destino, per quanto la società in cui vivono è ancora formalmente gestita da uomini.

La scrittura di Julian Fellows non fa mai prigionieri, e anche in questo caso lo spettatore è catturato dal primo istante, coinvolto nelle esistenze di questa donne straordinarie, protagoniste contraddittorie e proprio per questo affascinanti di The Gilded Age. 

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
the-gilded-age-di-julian-fellowesLa scrittura di Julian Fellows non fa mai prigionieri, e anche in questo caso lo spettatore è catturato dal primo istante, coinvolto nelle esistenze di questa donne straordinarie, protagoniste contraddittorie e proprio per questo affascinanti di The Gilded Age.