Il cacciatore di Giganti, secondo Bryan Singer

Il cacciatore di giganti

Smetteremo mai di attingere dal patrimonio fiabesco? Molto probabilmente, no. Negli ultimi tempi il cinema si sta dando alla pazza gioia, proponendo svariate riletture delle fiabe che fanno ormai parte di un immaginario collettivo difficilmente trascurabile. Lo scorso anno, ha visto la proposta di addirittura due film ispirati alla stessa fiaba: Biancaneve (Mirror Mirror) e Biancaneve e il cacciatore, svolta horror per Cappuccetto Rosso Sangue e,  qualche anno fa è toccato a Alice in Wonderland di Tim Burton, tanto per citarne qualcuno. Ma non è stata solo la sala cinematografica ad essere letteralmente invasa dalle favole: anche in televisione, il mondo incantato ci ha tenuto compagnia per tutto lo scorso anno e continua a farlo con la serie tv C’era una volta.

 

Nostalgici? Forse! In questa nuova tendenza, potremmo maliziosamente vederci il tentativo di spremere fino al midollo il patrimonio artistico rappresentato dalle favole, giusto per non lasciare nulla di intentato; oppure, in buona fede, possiamo vederci l’affermazione e allo stesso tempo la reinvenzione della narrazione classica, che va verso l’evoluzione, ma non rinuncia allo scopo fondamentale del racconto: quello di dare un insegnamento, di lasciare qualcosa allo spettatore, piccolo o grande che sia, toccando tasti semplici, ma universali e sempre validi.

L’ultima fatica di Bryan Singer (I soliti sospetti, X-Men, Operazione Valchiria) Il cacciatore di Giganti, è un adattamento del racconto popolare inglese Jack e la pianta di fagioli, conosciuto anche con il titolo di Jack e il fagiolo magico. Nel racconto originale, Jack è inviato dalla madre vedova a vendere una mucca. A conclusione dell’affare, il ragazzo riceve come pagamento dei fagioli colorati: questi si riveleranno la via d’accesso al castello di un gigante.

Il cacciatore di Giganti di Singer, Jack – interpretato dall’ormai lanciatissimo Nicholas Hoult, il ragazzino di About a boy che abbiamo visto anche in X-Men e, più recentemente, al cinema con Warm Bodies è un agricoltore che apre involontariamente un varco che da secoli teneva separata la razza umana da quella dei giganti. Tornati sulla terra, i mostruosi giganti reclamano la sovranità sui territori persi in passato. Naturalmente, come in ogni fiaba che si rispetti, a Jack non mancherà la donzella in pericolo, interpretata dalla giovanissima Eleanor Tomlinson nei panni della principessa Isabelle.

Nel cast di Il cacciatore di Giganti anche Ewan McGregor, che presa il volto a Elmont, un membro delle guardie reali, appassionato conoscitore della storia dei giganti ed unica speranza di salvezza per il nostro eroe.

La promessa della leggera direzione dark del film fa ben sperare considerando che la sceneggiatura è firmata da Christopher McQuarrie, sceneggiatore per Singer in Operazione Valchiria  e  I soliti sospetti che, tra l’altro, gli valse l’Oscar nel ‘96.

In uscita il 1° marzo, l’action fantasy sarà disponibile sia in 3D che in 2D. Un particolare, questo, che ci porta subito ad una piccola riflessione sugli effetti speciali che vedremo… dettaglio che non sfugge neanche, naturalmente, guardando il trailer: un set quasi totalmente ricreato al computer e una prova non facile per gli attori che, nelle scene di lotta con i giganti, si scontrano praticamente con il nulla. Una storia epica, Singer e McQuarrie insieme, Ewan McGregor al timone di un cast giovane ma molto promettente… quante altre ragioni ci servono per andare a vederlo?

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