
Non possiamo far altro che goderci questo primo film che promette di essere esilarante tanto quanto i trailer rilasciati in queste settimane. Il protagonista è Emmett, un omino lego che viene scambiato per il Prescelto e dovrà salvare il mondo dalla minaccia del Presidente Business. Per il cast vocale italiano troviamo Claudio Santamaria per Emmett e Pino Insegno per il Presidente Business. Come sempre succede, il cast dei doppiatori stranieri è infarcito di star: Emmett ha la voce di Chris Pratt, che quest’anno darà una scossa alla sua carriera con il ruolo di Star-Lord nel film sui Guardiani della Galassia; Morgan Freeman doppia Vitruvio, il vecchio saggio; Elizabeth Banks sarà Lucy, la cotta di Emmett; Will Arnett, che ha già avuto numerose esperienze nel doppiaggio di film d’animazione (i più recenti sono Mostri contro alieni e Cattivissimo me), presta la voce a Batman, un ex spasimante di Lucy; Will Ferrell sarà il cattivo Presidente Business; Liam Neeson ci mostrerà un’altra faccia, o meglio le altre due facce di Bad Cop, lo scagnozzo del presidente; Jonah Hill è Lanterna Verde; Nick Offerman è il vendicativo MetalBeard; Uni-Kitty, metà unicorno e metà gatto anime, è doppiato da Allison Brie (Mad Men, Community); Charlie Day (C’è sempre il sole a Philadelphia) è Benny, l’astronauta anni 80; e, infine, a completare il cast di eroi ci sono Cobie Smulders (How I Met Your Mother), che presta la voce a Wonder Woman e Channing Tatum che veste i panni del Superman versione Lego.

Se da una parte i due registi hanno dichiarato che hanno scelto cautamente di realizzare il film metà in stop motion e metà in CGI, dall’altra hanno confessato che il loro obiettivo non era realizzare un semplice prodotto pubblicitario per la LEGO e hanno tirato fuori così tante idee da avere materiale sufficiente per un prossimo film.

Nonostante l’avanzamento della tecnologia anche nell’intrattenimento infantile, la LEGO continua a proporre giochi nuovi ma dall’aspetto classico. Ai registi è bastato recuperare i ricordi, costruire nuovi scenari maneggiando mattoncini mentre scrivevano la sceneggiatura, insomma gli è bastato tornare bambini. Sarà perché proprio attraverso la semplicità di quei mattoncini la maggior parte di noi ha costruito il solido muro su cui poggia le basi la nostra infanzia.

