Tornano i Mercenari, con una marcia in più

Squadra che vince non si cambia. Anzi, si migliora. Quando un paio di anni fa Sylvester Stallone decise di celebrare il suo pensionamento dal cinema d’azione realizzando un film con tutti i suoi colleghi delle ultime decadi e per passare metaforicamente il testimone a Jason Statham, forse aveva immaginato che l’operazione avrebbe avuto successo, puntando dritta al cuore di chi i suoi film, e quelli dei suoi colleghi, li ammirava con devozione, ma non tanto da prevedere un sequel e poi chissà.

 

Nel primo capitolo la gioia per gli occhi era vedere Stallone dare del vecchio a Arnold Schwarzenegger e viceversa,  pensando che Schwarzy all’epoca era governatore della California, e che si era prestato ad una amichevole apparizione nel film dell’amico/contendente degli incassi al botteghino degli anni ’80, mentre Bruce Willis, osservandoli intimava loro di evitare di baciarsi davanti a lui.

La sfilza di eroi da “film da seconda serata estiva” era poi rimpinguata dalla presenza del già citato Statham, ormai detentore della palma di nuovo uomo da film d’azione, Jet Li e Dolph Lundrgren, che con Stallone aveva diviso il ring e quel “Ti spiezzo in due” in Rocky IV che è rimasto per sempre nei cuori di chi adesso ha più di trent’anni.

Per rincarare la dose, in questo episodio la cui uscita è prevista negli USA il prossimo 3 Agosto, per poi arrivare da noi due settimane dopo, il 17 Agosto, si aggiungono al team dei mercenari due pezzi da novanta e anche anni ’90: Chuck Norris e Jean Claude Van Damme. Su quest’ultimo si vociferava della presenza già nel primo capitolo, cosa che non si è poi avverata, ma forse gli accordi questa volta sono stati raggiunti più facilmente. L’attore, che ha addirittura dato prova di recitazione senza arti marziali in JCVD, film belga in cui interpretava se stesso nella realtà, e che, preso ostaggio durante una rapina in banca è costretto ad essere Van Damme ma anche mostrare di essere umano e non saper dare calci volanti al rallentatore.

Chuck Norris rappresenta invece la conquista definitiva. Se si voleva raggiungere una vetta di misticismo per i romantici del film d’azione tamarro, la si è raggiunta così: idolo di Internet, con un blog dedicato alle sue gesta, un nome che già da solo incute terrore e rispetto, uno dei pochi attori identificato per il suo nome e cognome piuttosto che per il personaggio: non è Walker, Texas Ranger, è Chuck Norris. Uomo estremamente conservatore sulla scena e fuori, con il suo arrivo ha imposto anche una certa disciplina sul set: la sceneggiatura conteneva a suo dire troppi dialoghi volgari, che quindi avrebbero fatto alzare l’età del visto censura per il film, perciò la sua partecipazione alla pellicola dipendeva dal ridimensionamento della sceneggiatura. Rimesse le mani sul testo, Chuck ha firmato il contratto ed è entrato a fare parte del team. Con buona pace di chi temeva per una riduzione della “spontaneità” della pellicola, è lo stesso Stallone a garantire che il film e soprattutto lo scontro con Jean Claude Van Damme valgono bene il prezzo del biglietto.

Quale sia la trama è l’elemento di minore interesse, ma comunque l’azione girerà intorno all’omicidio da vendicare di Tool (Mickey Rourke), le cose si complicano quando la figlia di questi decide di fare di testa sua.

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