Anne Hathaway, la Principessa agli Oscar: il ritratto

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Anne Hathaway, newyorkese classe ’82, l’Oscar non l’ha mai vinto. E’ stata in nomination come miglior attrice nel 2009 con Rachel sta per sposarsi (di Jonathan Demme) e ha recitato in un film come I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee che nel 2005 di statuette ne ha vinte tre (regia, sceneggiatura, colonna sonora).

 

Proprio in questo film, dalle complesse tematiche, l’allora ventitreenne Hathaway si è cimentata in un ruolo non facile come quello di Lureen, donna di famiglia conservatrice sposata con un uomo che deve nascondere la sua omosessualità nell’arretra America rurale tra gli anni ’60 e ’70.

 

Anne Hathaway, filmografia

L’attore che interpretava il marito era Jake Gyllenhaal  (il Donnie Darko nel film cult del 2001 e l’ormai affermata celebrità di Hollywood). Se si aggiunge che a rendere Anne famosa e amata anche in Italia è stata la commedia brillante, Il Diavolo veste Prada (David Frankel, 2006) dove si presentava con volto pulito, sorriso smagliante e aria impacciata (stile Audrey Hepburn in Cenerentola a Parigi) a fianco di un’arcigna e ironica Maryl Streep, si sono toccati molti degli aspetti utili per parlare della più stringente attualità relativa ai rapporti tra Anne Hathaway e il cinema.

Infatti, la sua filmografia, dove prevalgono le commedie, e il suo precedente ruolo in coppia con Jake Gyllenhaal sono fili che vanno a ricollegarsi nel suo ultimo film (in Italia dal 18 Febbraio), Amore e Altri Rimedi di Edward Zwick (L’ultimo samurai;  Blood Diamond).

Il contestato titolo italiano smorza i toni dell’originale Love and others drugs e le tematiche sembrerebbero andare oltre la banale commedia romantica, strutturata su facili dicotomie, dove il Sesso deve confrontarsi con la complessità e la bellezza dell’Amore (almeno è ciò che ci si augura). Anne Hathaway deve ricoprire un ruolo in cui l’aspetto leggero, rappresentato dalla dinamica euforia di Maggie (il suo personaggio), si scontra con una realtà concreta e dolorosa come il Parkinson. Conciliare due momenti tanto diversi in un unico film non è una prova facile. Anche le scene di sesso tra lei e Jack Gyllenhaal, di cui inevitabilmente si parla, vengono presentate non come semplice spunto di gossip ma legate alla volontà di non scadere nei toni “pastellosi” di troppe commedie romantiche e dare concretezza e spessore tanto alla malattia quanto ai tanto sminuiti “sesso” ed “amore”.  Anne Hathaway sembrerebbe essere stata apprezzata da pubblico e critica americani. Ha conquistato la nomination come miglior attrice ai Golden Globe, premio che poi è stato vinto da Annette Bening con I ragazzi stanno bene (di Lisa Cholodenko).

Anne Hathaway tra nomination e Oscar

Mentre Annette Bening concorrerà anche per l’Oscar come miglior attrice, Anne Hathaway, che non è tra le nominate, prenderà parte al grande evento del 27 Febbraio in qualità di presentatrice e chissà che non debba premiare proprio la Bening.

In ogni caso, per Anne Hathaway, presentare la premiazione degli Oscar sarà un onore non da poco che la consolida tra le stelle dell’Academy. Sarà affiancata da James Franco, che a differenza di lei nutre anche qualche speranza di vincere il premio come miglior attore per 127 Ore, di  Danny Boyle (ma è più probabile che anche lui debba restare deluso e consegnare la statuetta al favorito Colin Firth, protagonista in  Il discorso del Re di Tom Hooper).

La serata degli Oscar vedrà concorrere un altro film in cui Anne Hathaway ha lavorato nel 2010: il discutibile adattamento di Tim Burton di Alice in Wonderland (effetti-costumi- scenografia). L’Alice in cui ha lavorato Anne Hathaway non è stata molto apprezzata anche perché non di certo aiutata dalle scelte di regia e sceneggiatura. Suo era il ruolo della White Queen nell’arbitrario adattamento dei due racconti di Carrol: una favola visionaria ben lontana dalla creatività del miglior Burton e ancor più lontana dall’essenza dei racconti di Lewis Carroll.

La scelta di Anne Hathaway come presentatrice sembra però, oltre che un riconoscimento, anche una scommessa per il prossimo futuro. Lei di premi in carriera non ne ha vinti molti e del resto, al di là dei film più noti di cui già si è parlato, non vanta  titoli di grande rilievo; la sua carriera inizia con Pretty Princess, film della Disney del 2001 con regia di Garry Marshall: il regista della favola contemporanea per antonomasia, Pretty Woman che nel 1990 lanciava quella Julia Roberts di cui la stessa Hathaway sembrerebbe seguire le orme. Nel 2004 recita nel seguito, Principe azzurro cercasi (ancora Garry Marshall).   Sempre nel 2004 interpreta il ruolo di protagonista in un’altra favola, Il magico mondo di Ella ( Ella Enchanted, regia di  Tommy O’Haver). Il suo legame con le favole continua perché nel 2005 presta la voce a “Rosso”, protagonista del pregevole film di animazione, Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti  (di Cory Edwards).  Se Havoc (Fuori controllo)  per la regia di Barbara Kopple (2005) è un tentativo non troppo riuscito di uscire dai soliti personaggi , Agente Smart – Casino totale (Get Smart) diretto nel 2008 da Peter Segal rappresenta un altro titolo senza troppe pretese . Nel 2010 torna ad essere diretta dal Garry Marshall nell’ennesima commedia:  Appuntamento con l’amore (Valentine’s Day).

Anne HathawayMa Anne Hathaway intanto, il 27 Febbraio, potrà vivere la sua notte degli Oscar lontana dai patemi e con i riflettori puntati addosso, forte, se non altro, della motivazione con cui l’Academy le ha assegnato, insieme a James Franco, il significativo ruolo:  “rappresentano la nuova generazione di icone hollywoodiane: giovani, belli e pieni di talento” e della stima di una grande regista come Cristopher Nolan (in Inception ha sfoderato tutto il suo immenso talento) che l’ha voluta per il ruolo di Selina Kyle (reale identità di Catwoman) nel suo secondo film su Batman, The Dark Knight Rises, dichiarando:  “Sono emozionatissimo di avere l’opportunità di lavorare con Anne Hathaway che sarà una fantastica new entry nel nostro cast mentre completeremo la storia”.

Redazione
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