Chi segna vince: la vera storia dietro al film di Taika Waititi

Chi segna vince recensione film

Il nuovo film di Taika Waititi, Chi segna vince (qui la recensione) è dall’11 gennaio al cinema. Interpretato da Michael Fassbender, questo racconta la storia di quella che è considerata “la peggior nazionale di calcio al mondo”, quella delle Samoa Americane, che nel 2011 tentò però di scrollarsi di dosso questa nomea cercando di qualificarsi al campionato mondiale di calcio 2014, supportata dalla presenza del nuovo allenatore Thomas Rongen. Una vicenda questa già narrata nel documentario del 2014 Next Goal Wins (che è anche il titolo originale del film di Waititi). Con questa sua versione live action, però, il regista di Jojo Rabbit e Thor: Ragnarok si discosta quel tanto che basta dalla storia vera per concentrarsi su determinate dinamiche e tematiche di questa stupefacende vicenda di outsiders in cerca di rivalsa. Ma qual è dunque la vera storia dietro il film?

 

La vera storia dietro Chi segna vince

La tragedia della nazionale delle Samoa Americane

Iniziamo dalle vicende che hanno portato la nazionale delle Samoa Americane al guadagnarsi la nomea di “peggio nazionale di calcio al mondo”. Da quando nel 1994 è diventata membro della FIFA, ha giocato un totale di 30 partite, perdendole tutte. La peggiore, però, è la storica sconfitta subita l’11 aprile 2001 per mano dell’Australia durante le qualificazioni per la Coppa del Mondo 2002. In quell’occasione le Samoa Americane persero 31 a 0. Anche se può sembrare un risultato umiliante, il solo fatto che la squadra delle Samoa Americane sia riuscita a giocare quella partita è stata già una vittoria. La squadra era infatta stata praticamente sabotata dalla FIFA e mancava di molte delle caratteristiche di una squadra professionistica.

La FIFA aveva infatti richiesto i passaporti statunitensi ai giocatori samoani, squalificando così 19 dei 20 membri della squadra in quanto sprovvisti di tale documento. Solo il portiere Nicky Salapu ha avuto la possibilità di partecipare. È stata a quel punto messa insieme in fretta e furia una nuova squadra con un’età media di 19 anni. Due dei giocatori avevano, ad esempio, solo 15 anni. Il manager Tony Langkilde ha poi dichiarato che molti dei giocatori non erano abituati a giocare per tutti i 90 minuti di una partita professionistica, e c’era chi non aveva le scarpe adatte all’occasione. In realtà, i giocatori non erano nemmeno professionisti al 100%: la maggior parte di loro aveva un lavoro giornaliero, come mostrato nel film di Waititi.

La prima calciatrice transessuale della storia

Ma non è solo per l’enorme sconfitta che la squadra di calcio delle Samoa americane è entrata nella storia. La squadra è stata anche la prima a includere un giocatore di calcio transgender, almeno nei campionati professionistici: Jayah Saelua, identificatasi come fa’afafine, nomenclatura samoana che indica un terzo genere. Assegnati al sesso maschile alla nascita, i fa’afafine incarnano allo stesso tempo i ruoli tradizionalmente attribuiti a un genere o all’altro in una visione binaria del mondo. Alcuni vivono la loro vita come donne, mentre altri scelgono di vivere come uomini, ma adottano alcuni particolari attributi solitamente ritenuti femminili.

Chi segna vince Michael Fassbender Kaimana

Tuttavia, Saelua ha trascorso gran parte del suo tempo in squadra seduta in panchina. “Ho letto da qualche parte che è stato un record quando sono stata convocata in nazionale”, ha raccontato a James Montague, autore del libro sulla storia del calcio Thirty-One Nil. “Ero riserva per tutto il torneo e dovevo uscire prima perché ero ancora al liceo, ma l’allenatore mi ha lanciato dentro per 10 minuti“. In Chi segna vince, Selua è interpretata dall’interprete non-binary Kaimana. Nel film, però, si mostra un’iniziale diffidenza dell’allenatore Rongen nei confronti di Jayah, cosa che non si è mai verificata nella realtà, con il vero Rongen che ha sempre accettato l’identità della giocatrice.

L’arrivo di Thomas Rongen

Dieci anni dopo quell’incredibile batosta, la nazionale era ancora alla ricerca di una guida che potesse aiutarli a migliorare. Ed è a questo punto che entra in scena Thomas Rongen. Nato ad Amsterdam, Rongen si è trasferito negli Stati Uniti nel 1979 per giocare con gli ormai estinti Los Angeles Aztecs. Nel 2011, aveva appena fallito nel portare la squadra americana Under-20 ai Mondiali di calcio del 2011, quando ricevette una strana offerta di lavoro: allenare la squadra di calcio samoana. La parte più bizzarra dell’offerta era che aveva solo tre settimane per prepararli alle qualificazioni per i Mondiali del 2014. “Ho assistito ad alcune partite del torneo dei Giochi del Pacifico e nessuno riusciva a giocare per 90 minuti“, raccontò l’allenatore al sito sportivo The Athletic.

Rongen veniva però da un periodo della sua vita molto difficile. Nel febbraio 2004, la figliastra 19enne di Rongen, Nicole Megaloudis, è deceduta in un incidente stradale. Nicole era una giocatrice di calcio della Virginia Commonwealth University (VCU), dove era una matricola. Secondo il Washington Post, la Polizia di Stato della Virginia ha dichiarato che l’incidente è stato dovuto alla perdita di controllo dell’auto. Il film cambia però la cronologia dell’incidente, spostandolo al 2009, ovvero poco prima che Rongen vada ad allenare le Samoa Americane. Come mostrato in Chi segna vince, Rongen ha però effettivamente indossato il cappellino da baseball della figliastra durante la vittoria delle Samoa Americane su Tonga.

Il film si prende poi diverse libertà rispetto al rapporto di Rongen con sua moglie Gail. Nella realtà, i due non sono separati come mostra il film e lei non lavora per la Federazione calcistica statunitense. Inoltre, il personaggio interpretato di Will Arnett, presidente della Federazione Alex Magnussen e nuovo compagno di Gail, è fittizio. Thomas e Gail sono ancora sposati e lei lo ha sostenuto per tutto il tempo della sua permanenza alle Samoa Americane. Rongen, inoltre, non ha accettato di allenare la squadra in quanto era la sua unica opportunità lavorativa in quel momento, bensì perché era attratto dalla sfida che tale compito rappresentava. È però vero che fu l’unico coach a rispondere all’appello della nazionale.

Chi segna Vince storia vera

La vittoria contro la nazionale Tonga

Rongen ha dunque iniziato ad allenare la squadra, pur avendo solo 3 settimane di tempo prima della partita per le qualificazioni ai campionati. L’allenatore ha dunque puntato sull’irrobustire le capacità fisiche della squadra, ma soprattutto di rafforzare la loro mente e il loro gioco di squadra. Insieme, hanno ottenuto la seconda vittoria di sempre per la nazionale (e non la prima come si dice nel film), sconfiggendo Tonga 2-1 il 23 novembre 2011, nel primo turno delle qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA 2014. La vittoria ha così posto fine a una striscia di 38 sconfitte consecutive ed è stata la prima vittoria della squadra in 20 anni. La vittoria è stata però seguita da un pareggio per 1-1 contro le Isole Cook e da una sconfitta all’ultimo minuto contro le vicine Samoa.

Nonostante non siano riusciti ad avanzare al turno successivo e non abbiano avuto successo nella loro campagna per guadagnarsi un posto nei playoff della Coppa (uno sforzo che non viene messo a fuoco nel film), il loro senso di vittoria è derivato non solo dal fatto di aver battuto Tonga, ma anche dal fatto di non essersi mai più trovati all’ultimo posto. Con Rongen al timone, la squadra è infatti salita al 173° posto della classifica mondiale della FIFA (oggi sono al 188°). Rongen, però, è stato alla guida della squadra per il solo 2011, intraprendendo poi altri percorsi lavorativi, fino al diventare un commentatore sportivo. Jayah ha invece portato avanti la propria carriera di calciatrice ed è oggi un’ambasciatrice per l’uguaglianza e gli atleti LGBT.

Fonte: HistoryvsHollywood

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