Diabolik – Ginko all’attacco!, la spiegazione del finale del film

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Secondo capitolo della trilogia cinematografica dedicata al celebre personaggio dei fumetti creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik – Ginko all’attacco! (qui la recensione) prosegue il racconto iniziato con Diabolik (2021), espandendo l’universo narrativo e concentrandosi sul conflitto tra il ladro mascherato e l’ispettore Ginko. Diretto ancora una volta dai Manetti Bros., il film conferma l’approccio stilizzato e fedele all’estetica noir del fumetto, con ambientazioni retrò e una forte attenzione alla costruzione visiva. Rispetto al primo capitolo, questa seconda parte sceglie di addentrarsi maggiormente nella psicologia dei personaggi e nel rapporto ambiguo tra legge e crimine.

Il film si ispira direttamente al fumetto Ginko all’attacco! del 1964, quattordicesimo albo della serie originale, che rappresenta una delle prime volte in cui l’ispettore riesce a mettere realmente alle strette Diabolik. Questa scelta non è casuale: il soggetto offre un’occasione perfetta per portare sul grande schermo la tensione e l’intelligenza strategica dei due principali protagonisti maschili, approfondendo il gioco del gatto col topo che li ha sempre contraddistinti. Al contempo, anche Eva Kant, interpretata da Miriam Leone, mantiene un ruolo centrale e autonomo, diventando co-protagonista a tutti gli effetti della narrazione.

Uno degli elementi più discussi dell’uscita è stata la sostituzione del protagonista: al posto di Luca Marinelli, che aveva interpretato Diabolik nel primo film, troviamo Giacomo Gianniotti, noto al pubblico internazionale per la sua partecipazione a Grey’s Anatomy. La scelta, pur rischiosa, si rivela coerente con il tentativo di dare al personaggio una fisicità diversa e un approccio leggermente più spigoloso e freddo. Nel corso dell’articolo, andremo ad analizzare come si conclude questo secondo capitolo della saga e cosa rivela il suo finale sui rapporti tra i personaggi, sulle tematiche del tradimento e della lealtà e su ciò che ci aspetta nel terzo film della trilogia.

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Diabolik - Ginko all'attacco location
Giacomo Gianniotti in Diabolik – Ginko all’attacco! © Antonello & Montesi

La trama di Diabolik – Ginko all’attacco!

Protagonista del film sono ancora una volta Diabolik e la sua amata complice Eva Kant, impegnati in una nuova avventura. I due sembrano avere un piano apparentemente perfetto per un colpo molto importante, ma non sanno che l’ispettore Ginko è pronto a tendergli una trappola e a mettere a dura prova il loro legame. Nel mentre, l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg, eterna fidanzata dell’ispettore, nobildonna stravagante e anticonvenzionale, dal carattere forte e dal grande carisma, scombinerà ancor di più le carte in tavola.

La spiegazione del finale del film

Nelle ultime scene di Diabolik – Ginko all’attacco!, il conflitto tra il ladro e l’ispettore giunge a un punto di massima tensione. Dopo un elaborato piano che coinvolge furti, travestimenti e depistaggi, Diabolik riesce ancora una volta a sfuggire alla trappola di Ginko, ma non senza conseguenze. L’ispettore, più determinato che mai, si avvicina pericolosamente al suo nemico, arrivando quasi a catturarlo. Tuttavia, il colpo di scena finale avviene quando si scopre che l’agente Roller era in realtà Diabolik, sostituitosi a lui durante l’assalto alla centrale operativa. A questo punto il criminale si ricongiunge inoltre con Eva.

L’intera vicenda non era quindi che un piano orchestrato dai due per sfuggire a Ginko e successivamente recuperare il bottino. Avevano quindi solo finto di separarsi durante la fuga, con Eva che aveva anche finto di tradire Diabolik che, nei panni di Roller, l’aveva aiutata a scappare e liberarsi del bracciale radioattivo. Così facendo Diabolik aveva potuto prevenire la trappola di Ginko; nel frattempo Eva, nei panni di una truccatrice, rubava la collana del Grifone Nero ad Altea. I due vengono però sorpresi da Elena Vanel, che ferisce Diabolik sparandogli. Eva però la distrae e Diabolik, ripresosi, riesce a neutralizzarla. I due scappano poi indisturbati.

Diabolik - Ginko all'attacco!
Valerio Mastandrea nel ruolo di Ginko in Diabolik – Ginko all’attacco!

La scena si chiude con Diabolik e Eva che, pur feriti e provati, riescono a fuggire insieme, mentre Ginko osserva impotente, ma con uno sguardo che non esprime sconfitta, bensì ostinazione, sapendo che la sua battaglia con Diabolik non avrà mai fine. C’è però il rammarico per non aver pensato a proteggere adeguatamente Altea. La duchessa, ferita da quanto accaduto, saluta Ginko prima di tornare nel Beglait, lasciando però intendere che lo ha perdonato. Questo epilogo ha dunque una doppia funzione narrativa. Da un lato, rafforza il legame tra Diabolik ed Eva, che non è soltanto una complice ma una vera e propria partner in ogni senso, anche morale.

Le azioni conclusive di Diabolik rompono con la sua proverbiale freddezza e rivela una dimensione più umana del personaggio, già suggerita in alcune sequenze precedenti. Dall’altro, consolida la figura di Ginko come antagonista non tanto per rabbia o vendetta, quanto per una concezione personale e rigida della giustizia: è disposto a tutto, persino a violare i limiti imposti dalla legge, pur di fermare chi considera una minaccia all’ordine. Il finale si innesta così nei temi portanti della saga: la moralità ambigua, la lealtà tra criminali, l’inseguimento come dinamica eterna tra i due personaggi principali.

Ma soprattutto, getta le basi per Diabolik – Chi sei?, terzo e ultimo capitolo della trilogia. Il titolo del sequel, che pone direttamente una domanda identitaria, è già suggerito dalle ultime inquadrature di questo film, in cui emerge la sensazione che Ginko sia vicino a scoprire qualcosa di più profondo sul passato del ladro. L’apertura lasciata dal finale non è solo narrativa, ma anche esistenziale: chi è davvero Diabolik, oltre la maschera? Il secondo film introduce dubbi, affondi psicologici e accenni di passato che verranno poi esplorati nel terzo capitolo. La tensione accumulata tra i personaggi principali non si risolve, ma si trasforma in attesa: l’attesa di una verità che potrebbe cambiare tutto.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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