Gloria!, la storia vera che ha ispirato il film di Margherita Vicario

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Gloria! (qui la recensione) di Margherita Vicario si inserisce nel panorama del cinema italiano come un’opera ibrida e sorprendente, capace di fondere il film in costume con il musical contemporaneo e il racconto di emancipazione femminile. Ambientato in un istituto musicale femminile nella Venezia di fine Settecento, il film affronta temi come la libertà creativa, il talento represso, la sorellanza e il rapporto tra arte e potere. La musica diventa linguaggio politico e strumento di ribellione, in un racconto che dialoga apertamente con il presente pur muovendosi in una cornice storica.

Con Gloria!, Margherita Vicario compie un passaggio decisivo nel suo percorso artistico, dopo essersi affermata come attrice e musicista e aver sviluppato una forte identità autoriale anche come cantautrice e regista di videoclip. Il film rappresenta la sintesi delle sue anime creative: cinema, musica pop, sperimentazione visiva e attenzione ai temi sociali. La regia mostra una chiara consapevolezza stilistica, capace di giocare con l’anacronismo, con il ritmo musicale e con una messa in scena energica che rompe i confini del racconto in costume tradizionale.

Il cast corale contribuisce in modo determinante alla riuscita del film, con giovani interpreti che danno corpo e voce alle protagoniste, affiancate da volti noti del cinema italiano in ruoli di supporto. Gloria! ha ottenuto un notevole riscontro di pubblico, distinguendosi come uno dei casi cinematografici dell’anno, e ha raccolto importanti riconoscimenti in ambito festivaliero e nei principali premi nazionali, soprattutto per la musica, la regia e l’originalità del progetto. Il film è inoltre ispirato ad alcune storie vere: nel resto dell’articolo approfondiremo proprio le vicende reali che hanno dato origine al racconto.

Galatéa Bellugi in Gloria!
Galatéa Bellugi in Gloria!

La trama di Gloria!

Veneto, 1800. Teresa, soprannominata “la muta”, lavora come domestica al Sant’Ignazio, un decrepito istituto musicale per educande. L’imminente visita del nuovo Papa, Pio VII, getta l’istituto in fermento e, mentre il maestro del coro fatica a comporre qualcosa per l’occasione, Teresa in un ripostiglio scopre uno strumento musicale di nuova invenzione: il pianoforte. Comincia così a suonarlo insieme ad altre quattro ragazze della scuola. Con l’avvicinarsi della visita del Papa, emergeranno però tra le ragazze conflitti, segreti e un irrefrenabile desiderio di far sentire la propria voce.

La storia vera dietro il film

Il film Gloria! prende spunto da una dimensione storica realmente esistita, sebbene poco nota: la presenza, in Italia tra il XV e il XVIII secolo, di orfanotrofi e istituti musicali dove vivevano e si formavano donne musiciste di grande talento. Una delle realtà più documentate è l’Ospedale della Pietà a Venezia, un orfanotrofio, convento e scuola di musica dove, già dal Seicento, le ragazze abbandonate venivano allevate, istruite e avviate alla musica. Queste istituzioni creavano ensemble interamente femminili, cori e orchestre che si esibivano regolarmente, attirando visitatori e curiosi da tutta Europa e fungendo da centri di eccellenza musicale.

Antonio Vivaldi è tra le figure storiche più associate a questo fenomeno: come maestro di violino all’Ospedale della Pietà, dal 1703 per oltre trent’anni scrisse un grande numero di concerti, cantate e opere destinate proprio alle musiciste dell’istituto, contribuendo a far conoscere la loro arte e abilità. Tra le allieve più celebri vi furono Anna Maria della Pietà, violinista virtuosa, e Chiara della Pietà, violinista, cantante e insegnante, che rimasero per tutta la vita legate all’istituto. Anna Maria, in particolare, fu protagonista di un ruolo di rilievo, eseguendo e influenzando materialmente l’esecuzione di molte opere di Vivaldi.

Paolo Rossi in Gloria!
Paolo Rossi in Gloria!

Fonti musicologiche suggeriscono che queste donne non fossero meri esecutori ma possibili co‑creatrici e interpreti attive: le partiture e i diari conservati mostrano come alcune composizioni fossero adattate alle loro capacità e personalità musicali, e come alcune allieve insegnassero a loro volta alle compagne. La musica d’insieme nelle istituzioni veneziane non era solo pratica performativa, ma un laboratorio di idee, in cui competenze e talento venivano coltivati in un contesto ostacolato dalle convenzioni sociali dell’epoca.

Nonostante queste musiciste fossero apprezzate e celebri nei loro ambienti, la loro opera è stata storicamente sottovalutata o perduta: molte composizioni non sono sopravvissute o non hanno mai avuto attribuzioni chiare, e la memoria di artiste come Anna Maria, Chiara o Santa della Pietà rischiava di scomparire. Il film di Vicario si appropria di questo vuoto storico per immaginare le voci e i desideri di centinaia di donne che, pur avendo talento e contributi significativi, non poterono affermarsi appieno nel panorama storico‑musicale tradizionale.

Questa ricostruzione storica, pur romanzata e contestualizzata nella Venezia di inizio Ottocento, restituisce una testimonianza ampia della difficoltà di riconoscere e tramandare l’eredità delle musiciste donne. Le istituzioni come l’Ospedale della Pietà furono eccezionali nel dare alle ragazze un’istruzione musicale di alto livello, ma la loro influenza è spesso filtrata attraverso nomi maschili come quello di Vivaldi. Gloria! si propone così come un omaggio narrativo a figure reali e spesso dimenticate, riscoprendo un patrimonio di storie vere che ancora oggi stimola ricerca e interesse musicologico.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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