Ecco l’intervista a Shih Ching Tsou, sceneggiatrice, produttrice e regista al suo debutto (in solitaria) di La mia famiglia a Taipei. Il film è nelle sale italiane dal 22 dicembre distribuito da I Wonder Pictures.
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Dopo aver co-diretto Take Out con il premio Oscar Sean Baker e prodotto con lui titoli come Red Rocket e The Florida Project, Shih-Ching Tsou firma il suo debutto alla regia in solitaria con un racconto intimo e urbano, un dramma familiare che intreccia tradizione e modernità, scritto insieme allo stesso Sean Baker, che ha anche prodotto il film e ne ha curato il montaggio.
Con un linguaggio visivo luminoso e una profonda empatia verso tutti i suoi personaggi, Tsou racconta il ritorno di una famiglia in una città che è insieme luogo di memoria e di rinascita, una Taipei frenetica e piena di luci e colori, filtrata dallo sguardo innocente della tenera protagonista I-Jing, che ha appena 5 anni ed esplora questa nuova vita cittadina con curiosità e meraviglia. Finché il nonno non le proibisce di usare la sua mano sinistra, perché la considera malvagia. Un divieto che avrà conseguenze inaspettate.
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LA MIA FAMIGLIA A TAIPEI aveva già attirato l’attenzione di pubblico e critica in occasione dell’anteprima mondiale al Festival di Cannes, dove aveva ricevuto il prestigioso premio della Fondazione GAN ed è stato accolto con grande calore anche alla Festa del Cinema di Roma, raccogliendo elogi sia dagli spettatori che dalla stampa presente.
LA MIA FAMIGLIA A TAIPEI è nelle sale italiane dal 22 dicembre distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection e WISE Pictures.
