Guglielmo Tell, la spiegazione del finale: Guglielmo ha condotto il suo Paese alla libertà?

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Indipendentemente dall’età, dalla nazione o dagli eventi, i film storici epici sono sempre un piacere da guardare, specialmente se visivamente affascinanti come il “Guglielmo Tell” di Nick Hamm (qui la nostra recensione). Ambientato nella Svizzera medievale, il film racconta l’insurrezione violenta della ribellione svizzera contro il dominio degli Asburgo d’Austria, guidata dalla leggendaria figura di Guglielmo Tell. Inevitabilmente, il film presenta alcune inesattezze storiche, poiché i creatori hanno preso libertà artistiche per attrarre il pubblico moderno. Oltre a una caratterizzazione stereotipata e a una narrazione non particolarmente ispirata, gli appassionati di storia potrebbero trovare fastidiosi questi elementi. Tuttavia, l’intrattenimento è assicurato e garantisce due ore di coinvolgimento agli spettatori.

Qual è stato il ruolo di Baumgarten nella rivolta svizzera?

La dinastia degli Asburgo d’Austria (di origine svizzera) iniziò a governare la Svizzera centrale e settentrionale nell’XI secolo. Quando Alberto I salì al trono alla fine del XIII secolo, i cantoni agricoli del paese iniziarono a soffrire sotto l’oppressione della famiglia reale. I signori e baroni svizzeri non avevano la forza militare o economica per resistere agli invasori, e con il supporto del re, il temuto viceré Gessler acquisì una reputazione spietata. Nobili svizzeri, come il Barone Attinghausen, speravano che suo nipote Rudenz unisse il popolo per formare un’alleanza tra i cantoni contro gli oppressori stranieri. Tuttavia, Rudenz era innamorato di Berta e, per conquistarne la mano, aveva giurato fedeltà agli Asburgo, per la delusione della donna. La madre di Berta apparteneva alla nobiltà svizzera e desiderava che il suo amante lottasse per la sua terra e la sua gente. Nel frattempo, Alberto progettava di far sposare Berta a Gessler contro la sua volontà.

Il film inizia con Wolfshot, un esattore delle tasse al servizio di Gessler, che visita una comunità contadina a Untervaldo. Ubriaco del potere conferitogli dagli Asburgo, Wolfshot violenta e uccide la moglie di un contadino locale, Baumgarten, che, in preda alla furia, lo uccide per vendetta. Questo evento è storicamente accurato e non un espediente narrativo. Costretto a fuggire per salvarsi la vita, Baumgarten incontra Guglielmo Tell, un abile cacciatore con la balestra ed ex crociato, il quale accetta di aiutarlo nella fuga, mettendosi così contro l’esercito di Gessler, che inizia a saccheggiare i villaggi per catturare il fuggitivo.

La notizia delle azioni di Baumgarten raggiunge il re Alberto, che teme che l’episodio possa innescare una ribellione svizzera contro la dinastia asburgica. La storia del coraggio di un semplice contadino contro un governo tirannico si diffonde rapidamente nelle valli dei cantoni svizzeri. Essendo impossibile affrontare un’insurrezione su larga scala in un territorio montuoso difficile da controllare, Alberto invia Gessler per sedare la situazione prima che degeneri.

Perché Guglielmo Tell non voleva combattere contro gli Asburgo?

Guglielmo porta Baumgarten a Svitto, a casa del suo fidato amico Werner Stauffacher e di sua moglie Gertrude, per nascondersi. Seguendo le tracce di Baumgarten, anche Gessler arriva in zona e, pur non identificando subito il fuggitivo, inizia a sospettare che Guglielmo sia coinvolto.

Gertrude e Stauffacher vogliono che Guglielmo guidi la ribellione contro gli Asburgo, ma lui, avendo già vissuto gli orrori della guerra, sa quanto sia inutile e quanto comporti solo spargimenti di sangue tra innocenti. Durante le crociate, un giovane Guglielmo aveva cercato di salvare vite e aveva protetto Suna, una donna di fede nemica, prendendo perfino le armi contro i suoi stessi compagni per difenderla. Pieno di sensi di colpa, aveva abbandonato la sua vita passata per costruirsi un futuro tranquillo con Suna e il loro figlio Walter. Questo spiega la sua riluttanza a entrare in guerra, nonostante conosca le sofferenze del popolo svizzero. Tuttavia, decide di portare Stauffacher e Baumgarten ad Altdorf, sotto il controllo austriaco, per chiedere aiuto al prete Fürst, che segretamente sta incitando la popolazione contro gli Asburgo.

In che modo Guglielmo è diventato il simbolo della ribellione?

La famiglia di Guglielmo Tell arriva ad Altdorf e Gessler escogita un piano crudele per abbattere le forze ribelli in crescita. Ordina di posizionare un elmo asburgico in piazza, obbligando i cittadini a inchinarsi in segno di rispetto. Guglielmo si rifiuta di partecipare a questa umiliazione e viene costretto a dimostrare la sua abilità di tiratore, colpendo una mela posta sulla testa del figlio Walter. Baumgarten si consegna spontaneamente per risparmiare Tell da questo destino, ma Gessler lo giustizia pubblicamente. Questo evento rafforza la determinazione di Guglielmo a combattere contro la tirannia.

Con una precisione straordinaria, Guglielmo colpisce la mela senza ferire suo figlio, ma confessa di aver pensato di uccidere Gessler. Questo fornisce al viceré un pretesto per arrestarlo, ma ormai la scintilla della ribellione è stata accesa e il popolo inizia a insorgere. Nel frattempo, Rudenz, testimone delle atrocità di Gessler, rinnega la sua fedeltà agli Asburgo e viene imprigionato. Dopo la sua fuga, si unisce alla ribellione e torna dallo zio Attinghausen, solo per trovarlo in punto di morte.

Guglielmo è riuscito a liberare il suo Paese?

Durante il trasporto in Austria, Guglielmo e Berta riescono a fuggire. Lei lo convince a non agire per vendetta personale, ma a unire i cantoni per la libertà. Nel frattempo, Suna e Gertrude radunano i ribelli e Rudenz si unisce a loro per liberare Altdorf. Tuttavia, un traditore rivela il piano a Gessler, che massacra i ribelli. Gertrude perde la vita, scatenando la furia di Guglielmo.

Nel frattempo, Berta uccide re Alberto, causando la ritirata delle truppe austriache. Gessler rimane solo e, mentre Guglielmo Tell è pronto a giustiziarlo, Walter gli ricorda il valore della giustizia rispetto alla vendetta. La lotta per la libertà continua e Guglielmo Tell diventa il simbolo dell’indipendenza svizzera, portando alla nascita della Confederazione Svizzera.

Redazione
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