Hidden – Senza via di scampo: la spiegazione del finale del film

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Prima di Stranger Things, i fratelli Duffer hanno rilasciato il loro primo lungometraggio, Hidden – Senza via di scampo, nel 2015. In parte dramma incentrato sui personaggi e in parte thriller apocalittico, il film è ambientato principalmente in un rifugio antiatomico dove una coppia, Ray e Claire (Alexander Skarsgård e Andrea Riseborough), e la loro giovane figlia, Zoe (Emily Alyn Lind), vagano nell’oscurità e cercano di racimolare scorte di cibo in scatola sempre più scarse. Si nascondono da una presenza sinistra chiamata “Respiranti”.

I fratelli Duffer utilizzano inquadrature strette e luci soffuse per immergere il pubblico nella claustrofobia e nella paura dei personaggi. Come questi protagonisti isolati, anche gli spettatori non sono sicuri di cosa stia realmente accadendo e sono portati a temere ciò che li aspetta. Questo film molto intenso tiene quindi il pubblico con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale, che ribalta completamente la comprensione di chi siano i Respiranti e della mortale epidemia che ha devastato l’America. In questo articolo andiamo dunque ad approfondire e spiegare il finale di Hidden – Senza via di scampo.

La trama di Hidden – Senza via di scampo

Ray, Claire e Zoe festeggiano il 301° giorno trascorso sottoterra. Mentre Zoe è frustrata dal loro stile di vita clandestino, Ray è un faro di speranza e spesso le solleva il morale giocando a un gioco fantasioso in cui lei chiude gli occhi e rivive i ricordi della sua vita passata. I ricordi sereni di Zoe sono legati al rigido insieme di regole che deve seguire per mantenere la stabilità emotiva. La famiglia si ricorda costantemente a vicenda di non diventare troppo ansiosi, spaventati, arrabbiati o provare altre emozioni angoscianti. Questo concetto di pace interiore riveste un’importanza significativa nel finale.

A Zoe è anche proibito lasciare il rifugio attraverso il portello superiore, saldamente fissato con catene che Zoe e suo padre ispezionano attentamente per assicurarsi che “tenga bene”. Tuttavia, il portello non è così resistente come credono. I fratelli Duffer creano così abilmente apprensione e intrigo intrecciando gradualmente i flashback alle scene del presente. Scopriamo che, durante una mortale epidemia nella loro città natale, la famiglia ha tentato di fuggire attraverso l’autostrada, ma ha incontrato una quarantena imposta dal CDC.

Quando tentano di tornare a casa, assistono all’incendio di Kingsville da parte di jet militari, che spazzano via tutto e tutti quelli che conoscono e amano. Claire ricorda il rifugio antiatomico vicino alla scuola di Zoe e conduce lì la sua famiglia, diventando quelli che credono essere gli unici sopravvissuti a un attacco feroce e intenzionale. Il loro equilibrio si spezza però quando un piccolo ratto si infiltra in ciò che resta delle loro scorte di cibo in scatola. Dopo che Claire uccide violentemente la povera creatura, una lampada si ribalta e prende fuoco. Attraverso il piccolo condotto dell’aria che il ratto ha usato come ingresso, il fumo che sale rivela la presenza della famiglia ai letali Respiranti.

Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden - Senza via di scampo
Alexander Skarsgård e Emily Alyn Lind in Hidden – Senza via di scampo

Cosa sono i Respiranti?

Dopo che i Respiranti hanno sfondato il portello rivelato dal fumo, Claire e Zoe fuggono attraverso il condotto dell’aria, ma Ray non riesce a passarci. Poi, vediamo schizzi di sangue, che implicano che questi indiefiniti cattivi lo hanno ucciso ferocemente. Claire e Zoe corrono oltre la scuola elementare e raggiungono l’autostrada affollata di auto. Improvvisamente, i Respiranti si avvicinano all’inquadratura, impugnando degli aghi che conficcano nel collo delle due ragazze per prelevare il loro sangue e sopprimerle. Questa inquadratura rivela però che i Respiranti non sono affatto mostri o strane creature. Sono soldati e il suono del respiro affannoso proviene dalle maschere antigas che indossano per proteggersi dall’infezione che, come capiamo, hanno contratto Ray, Claire e Zoe.

Indossano anche equipaggiamento tattico e portano armi con mirino. Un flashback di Claire che si taglia la mano e versa sangue nero indica il momento in cui è stata infettata, confermando che l’epidemia si è trasmessa attraverso l’ambiente. I Respiranti sono quindi soldati che monitorano e mantengono sotto controllo l’area di quarantena. Gli unici mostri sono quindi, in realtà, i protagonisti stessi. Quando poi un sopravvissuto Ray torna per allontanare i Respiranti da Claire e Zoe, assistiamo alla sua trasformazione in un mostro dalle vene nere e dagli occhi rossi sporgenti, dotato di una forza sorprendente e di una rabbia incontrollabile.

La spiegazione del finale di Hidden – Senza via di scampo

I Respiranti sparano a quel punto a Ray quando lui li attacca, mentre Claire e Zoe riescono a sfuggire alla loro rete e uccidono poi tutti i soldati, infettandone persino uno dopo avergli tolto la maschera, causando l’immediata diffusione del virus attraverso l’aria. Claire cerca però poi di mantenere un contatto visivo costante con Zoe, ricordando a sua figlia la loro regola di mantenere la calma. Ci rendiamo conto che questa pratica non era solo per il loro benessere nel bunker, ma anche per tenere sotto controllo la loro infezione, poiché questa è scatenata da emozioni intense.

La rabbia e la violenza che possono possedere la famiglia sono ciò che li rende dei mostri dal punto di vista dei Respiranti, il che è una svolta completamente inaspettata in questa storia apocalittica. Poi, Claire e Zoe scappano da un elicottero in avvicinamento e, con loro grande sorpresa, incontrano Joey, l’amico di Zoe. Joey le conduce da un gruppo di sopravvissuti infetti che vivono sottoterra. Prima di entrare nella loro nuova casa, Zoe osserva che è ormai il giorno 302. “Non giorni”, risponde Claire, sottintendendo che ogni mattina è un piccolo miracolo, come aveva affermato Ray all’inizio del film.

Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind in Hidden - Senza via di scampo
Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind in Hidden – Senza via di scampo

Cosa significa il finale di Hidden – Senza via di scampo

Il colpo di scena avvincente di Hidden – Senza via di scampo sovverte quindi le aspettative del genere zombie riguardo ai cattivi e agli eroi. Rivelando che la famiglia per cui abbiamo tifato è in realtà quella di cui i Respiranti hanno paura, i fratelli Duffer suggeriscono che il bene e il male sono concetti relativi. Il pubblico spesso trascura il fatto che gli zombie un tempo erano esseri umani e hanno subito una perdita profonda, non solo dei loro familiari e amici, ma anche di se stessi. Osservando entrambi i lati, siamo in grado di comprendere come un’epidemia virale influenzi tutti, non solo coloro che cercano di non ammalarsi.

Attraverso la battaglia per la sopravvivenza dei Respiranti e della famiglia, il film mostra come l’istinto di conservazione possa far emergere il lato più oscuro della natura umana. I temi della paura, della sfiducia e della rabbia verso gli altri durante una pandemia risuonano in modo particolare sulla scia del COVID-19. La pandemia ha messo in luce un egoismo diffuso, in particolare negli Stati Uniti, dove gli individui hanno dato priorità ai propri interessi e si sono preoccupati poco del sostentamento degli altri. I Respiranti mirano a proteggersi distruggendo Kingsville, ma questo solleva la questione morale se sia giusto distruggere pochi individui per preservare il tutto.

Il sacrificio di innumerevoli famiglie è necessario per il bene superiore, ovvero impedire la diffusione del virus negli Stati Uniti, o gli infetti avrebbero potuto imparare, come la famiglia di Zoe, a temperare il virus con un po’ di autocontrollo? L’ambiguità morale del finale suggerisce che queste idee sono complesse e che non esiste un’unica risposta corretta. Hidden – Senza via di scampo rifiuta le idee stereotipate di giusto e sbagliato, anche in situazioni di emergenza in cui è in gioco la vita o la morte. Sia i Respiranti che la famiglia di Zoe stanno lottando per sopravvivere, e provare empatia gli uni per gli altri potrebbe aiutarli ad affrontare meglio la crisi virale.

Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind nel film Hidden - Senza via di scampo
Andrea Riseborough e Emily Alyn Lind nel film Hidden – Senza via di scampo

Potrebbe esserci un sequel?

Hidden – Senza via di scampo lascia però anche molte domande senza risposta e si conclude con un cliffhanger avvincente. Sebbene il film suggerisca che il virus sia trasmesso per via aerea, non sappiamo se l’infezione si estenda oltre Kingsville ad altre città degli Stati Uniti. Il motivo stesso della distruzione di Kingsville rimane poco chiaro. Era un sito di sperimentazione o il punto di origine del virus? Un sequel potrebbe esplorare più a fondo il ruolo di Kingsville nell’epidemia. Sarebbe anche affascinante vedere come Zoe e Claire si comportano nel nuovo rifugio con un gruppo più numeroso. Riuscirebbero a organizzare una sorta di rivolta e a combattere contro i Respiranti? Questa società sotterranea richiede determinate regole per funzionare?

Un film sequel girato quasi 10 anni dopo (un po’ come avvenuto per 28 anni dopo) che segue Zoe da adulta sarebbe particolarmente intrigante, esplorando potenzialmente cosa significa trascorrere tutta la propria adolescenza sottoterra. Sebbene i fratelli Duffer non abbiano mai accennato a un sequel il finale lascia il desiderio di saperne di più e la storia di Zoe e Claire sembra essere solo all’inizio. Dopo essersi liberati di Stranger Things, i registi potrebbero potenzialmente esplorare tante idee, come il modo in cui il tessuto sociale cambia all’interno dei confini di un bunker sotterraneo, l’evoluzione del virus e cosa significa per il loro futuro, o una potenziale guerra contro i Respiranti.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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