Joker: Joaquin Phoenix a confronto con Romero, Nicholson, Ledger e Leto

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Il Joker di Joaquin Phoenix segue le orme di illustri predecessori: Cesar Romero, Jack Nicholson, Heath Ledger e Jared Leto. Attori diversissimi, tra cui tre premi Oscar, uno, Ledger, proprio per l’interpretazione del Clown Principe del Crimine. Quella di Phoenix è un’eredità pesantissima da raccogliere, dunque, non solo per l’aspetto cinematografico, ma anche per quello fumettistico, dal momento che il Joker è la nemesi di Batman, il villain più noto in tutto il mondo dell’eroe più amato e rappresentato (insieme a Spider-Man). 

 

Il film di Todd Phillips però non si pone in “competizione” con le altre rappresentazioni del personaggio, visto che si spinge dove nessuno è mai stato, neppure i fumetti! Quella di Phillips è la storia di Arthur Fleck e di come diventa Joker. Un film esterno alla continuity del DCEU, una storia autonoma, ambientata nella Gotham City degli anni ’80 con la campagna elettorale di Thomas Wayne, che voleva diventare sindaco della città, a fare da sfondo.

Il film è al momento in fase di riprese, con numerose foto che sono già uscite in rete, alcune anche ufficialmente dall’account Instagram del regista, e hanno mostrato il nuovo look del personaggio con il trucco e con il variopinto completo da pagliaccio. 

Il confronto con i Joker passati

L’accoglienza come al solito è divisa tra osannare il genio di Phoenix e screditare con convinzione l’ennesimo tradimento al personaggio dei fumetti, alla grandezza di Heath Ledger o alla leggenda di Jack Nicholson (nessuno si cura di stare dalla parte del povero Jared Leto). Ma com’è davvero questo Joker a confronto con le altre rappresentazioni?

C’è qualcosa di molto familiare nell’aspetto di questo Joker truccato in questo modo, eppure qualcosa di estraneo. L’idea è che nei colori almeno ricorda moltissimo il personaggio di Romero e una maschera che ha indossato nel corso della serie, tuttavia i lineamenti di Phoenix ricordano di più il Joker di Heath Ledger. C’è da fare anche un’altra differenza: Ledger ha interpretato il personaggio prima dei trent’anni, Phoenix ne ha 43, ed è a sua volta quasi coetaneo di Jared Leto (nonostante quest’ultimo sembri molto più giovane). A differenza loro, Nicholson era già un affascinante cinquantenne all’epoca del Batman di Burton. Insomma, un personaggio così legato al volto, alla maschera e al trucco non può non tenere conto dei diversi gradi di “profondità” che può dare un attore in fasce diverse d’età.

La chiave esatta di lettura del personaggio, per Phoenix ma anche per le altre interpretazioni, andrebbe cercata non tanto nel mondo del fumetto (paradossalmente) quanto in quello dell’universo cinematografico in cui il Joker è stato di volta in volta inserito.

Romero fumettistico

L’omaggio cromatico a Romero è innegabile, tuttavia il personaggio negli anni ’60 si adattava a i toni scherzosi e fumettistici della serie con Adam West, una proposta ancora gustosamente divertente ma che suscita più l’affetto dell’amarcord che non l’apprezzamento vero e proprio, almeno da parte di un pubblico contemporaneo.

Nicholson e Ledger, espressioni di autori

Paragonare questo Joker al personaggio che ha portato in vita Jack Nicholson per Tim Burton non è possibile senza mettere in gioco la vena autoriale di Burton stesso, fortissima nel primo adattamento per il cinema dell’Uomo Pipistrello, e in realtà lo stesso discorso vale per il Joker di Nolan e Heath Ledger. In entrambi i casi, si trattava della costruzione di un personaggio che, dallo spunto fumettistico, si trasformava poi in un carattere che si adattava alla perfezione all’intenzione che ha l’autore stesso. A Burton serviva un avversario uguale e contrario per il suo Batman. A Nolan serviva invece un agente del caos, uno strumento narrativo che potesse sconvolgere l’ordine ricercato da Harvey Dent. Entrambi gli autori hanno compiuto la loro missione, affiancati dagli attori ideali.

Leto il gangster

La questione è ancora diversa per il Joker di Jared Leto. Il personaggio è stato portato in scena più attraverso la costruzione fisica ed estetica che attraverso l’azione; quel Joker è una versione gangster del personaggio, che si inserisce nel discorso cinematografico disegnato da David Ayer e che soprattutto non assume un ruolo rilevante, bensì di sotto-trama accessoria al personaggio di Harley Quinn, in Suicide Squad.

Le possibilità di Phoenix

In questo contesto, il Joker che andrà a interpretare Joaquin Phoenix è prima di tutto un personaggio in via di formazione, il film racconterà di Arthur Fleck e non di Joker. Sarà quindi un prequel, una scoperta delle origini, magari delle motivazioni (o dell’assenza di motivazione) del personaggio e l’aspetto interessante del progetto è che le vie da percorrere sono infinite, il cammino spianato e libero, le scelte artistiche di fronte a Todd Phillips tutte praticabili e possibili per arrivare a un risultato che tutto il mondo conosce. Per cui, che il trucco visto fino a questo momento sia definitivo o solo provvisorio, l’invito allo spettatore è quello di lasciarsi sorprendere, lasciarsi raccontare una storia non ancora scritta e magari andare a vedere un buon film.

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