La mummia: la spiegazione del finale del film

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La mummia, uscito nel 1999 e diretto da Stephen Sommers, si inserisce nella lunga tradizione dei “mostri della Universal”, rileggendo in chiave moderna uno dei grandi classici dell’horror degli anni ’30. Tuttavia, anziché limitarsi a un semplice remake, il film abbraccia un approccio più spettacolare e avventuroso, trasformando la figura iconica della mummia in un catalizzatore per un’avventura piena di azione, effetti speciali e ironia. Il risultato è un prodotto ibrido che mescola horror, fantasy e commedia, contribuendo a ridefinire lo stile dei blockbuster d’inizio anni Duemila.

La concezione del film affonda le radici nel desiderio di rendere nuovamente accessibili al grande pubblico le creature del cinema classico, ma con un linguaggio più dinamico e divertente. Il tono leggero, unito a una regia votata al ritmo e allo spettacolo, ha reso La mummia un successo inatteso, capace di conquistare spettatori di diverse generazioni grazie al perfetto equilibrio tra tensione e intrattenimento. Nonostante la presenza di elementi horror, il film preferisce puntare sull’avventura esotica in stile saga di Indiana Jones, offrendo un’esperienza adrenalinica più che realmente spaventosa.

Un ruolo fondamentale nel trionfo della pellicola è stato quello di Brendan Fraser, che con il personaggio di Rick O’Connell ha trovato il ruolo della consacrazione. Fino ad allora conosciuto soprattutto per commedie leggere, l’attore si è imposto come eroe action carismatico e autoironico, conquistando il pubblico con una fisicità da protagonista ma un’umanità da antieroe riluttante. La mummia ha segnato l’inizio di una carriera internazionale e ha reso Fraser una delle icone d’avventura di fine millennio. Nel resto dell’articolo analizzeremo il finale del film, spiegandone il significato e rivelando anche quale fosse l’epilogo originale previsto in fase di produzione.

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La trama di La mummia

La storia ha inizio nel 1719 a.C. a Tebe, in Egitto. Il sacerdote Imhotep, custode dei morti viene sepolto vivo e maledetto a sofferenze eterne per aver ucciso l’imperatore Seti insieme alla sua amante Anck-su-Namun. Il racconto si sposta poi al 1923, al Cairo, dove l’avventuriero Rick O’Connell, la bibliotecaria ed egittologa Evelyn e suo fratello Jonathan sono alla ricerca del favoloso tesoro di Imhotep. I tre, convinti che sia stato seppellito insieme al sacerdote, si recano a Hamunaptra, la Città dei Morti. Durante le loro ricerche, il gruppo libererà però la mummia di Imhotep, che da tremila anni bramava di tornare tra i vivi per compiere la sua vendetta.

La spiegazione del finale

Nel terzo atto de La mummia la missione per fermare Imhotep si trasforma in una corsa contro il tempo. Dopo la cattura di Evelyn da parte del sacerdote maledetto, Rick, Jonathan e Ardeth decidono di tornare a Hamunaptra per salvarla prima che venga sacrificata nel rituale volto a riportare in vita Anck-su-namun. Grazie all’aiuto del capitano Havelock riescono a raggiungere la Città dei Morti dall’alto, ma Imhotep scatena una tempesta di sabbia che fa precipitare l’aereo nel deserto. Sopravvissuti allo schianto, Rick e Jonathan si inoltrano tra le rovine ormai infestate da servitori resuscitati, mentre Ardeth resta a combatterli per guadagnare tempo.

All’interno della camera rituale, Rick libera Evelyn mentre Jonathan, grazie al Libro di Amon-Ra, prende il controllo delle creature non morte, ribaltando la situazione. Mentre Anck-su-namun viene richiamata alla vita ma ancora incompleta nel suo corpo rigenerato, Evelyn riesce a leggere l’incantesimo che rende Imhotep mortale. Privato dei suoi poteri divini, il sacerdote non è più invincibile e Rick lo affronta con determinazione, riuscendo a trafiggerlo con una lama. Imhotep crolla lentamente nella vasca sacrificale, tornando alla sua forma mummificata e promettendo vendetta prima di essere inghiottito dalle acque.

La mummia cast
Brendan Fraser, Rachel Weisz e Arnold Vosloo in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Tuttavia, la minaccia non è ancora conclusa: Beni, impegnato a saccheggiare i tesori nascosti, attiva accidentalmente un meccanismo che innesca il crollo dell’intera città. I protagonisti fuggono all’ultimo istante, mentre il ladro rimane intrappolato e viene divorato dagli scarabei. Una volta all’esterno, Rick, Evelyn e Jonathan ritrovano Ardeth vivo e si allontanano nel deserto, ignari di aver portato con sé parte dell’oro rubato da Beni. Il finale di La mummia rappresenta dunque la perfetta sintesi dei temi avventurosi e romantici che permeano l’intero film.

La resurrezione di Imhotep, concepita come un atto d’amore disperato e proibito, viene contrapposta alla relazione nascente tra Rick ed Evelyn, costruita invece sulla fiducia e sul sacrificio reciproco. Se Imhotep è disposto a distruggere il mondo pur di riottenere Anck-su-namun, Rick rischia la vita non per possesso, ma per proteggere la persona che ama. In questo modo il film rimette in equilibrio l’antica tragedia con un epilogo luminoso, ribadendo che l’amore autentico nasce non dall’ossessione ma dal rispetto. Anche la sconfitta di Imhotep assume un valore simbolico: privato dell’immortalità, egli diventa fragile come qualsiasi essere umano

Si dimostra così che nessun potere è davvero eterno di fronte al coraggio e alla solidarietà. Il crollo di Hamunaptra non è solo la distruzione fisica di un luogo maledetto, ma la chiusura definitiva di un ciclo di vendetta e profanazione iniziato millenni prima. Rick ed Evelyn si allontanano dal deserto non solo come sopravvissuti, ma come eroi trasformati dall’esperienza. Così, il finale del film non è semplicemente la sconfitta di un mostro, bensì la celebrazione della rinascita attraverso l’avventura, dell’amore che vince sulla morte e del mito che continua a vivere nel racconto.

Brendan Fraser La mummia

Il finale originale del film

La scena della morte di Imhotep nel film è tuttavia stata modificata in modo significativo rispetto a come era stata originariamente concepita. Nel commento audio del DVD de La mummia, il montatore Bob Duscay menziona che, dopo essere stato pugnalato dal giovane protagonista Rick O’Connell, Imhotep “doveva semplicemente entrare nella palude e dire ‘La morte è solo l’inizio’” nella sua scena di morte. Tuttavia, quando si era in fase di post-produzione, è stato deciso che “doveva succedere qualcosa di più”, come dice Sommers, con Duscay che descrive il finale come simile a “un tizio che salta in una vasca idromassaggio davvero sporca”.

Ciò ha portato all’aggiunta di alcuni nuovi effetti CGI alla discesa di Imhotep nella palude. Con la linea temporale della serie che ha inizio nell’antico Egitto, il film è ricco sia di elementi soprannaturali che di scene di morte davvero terrificanti. Essendo Imhotep il principale artefice di entrambi questi aspetti, è giusto che la sua scena finale li coinvolga. Con Imhotep che ritorna al suo stato originale di mummia soggetta a migliaia di anni di decomposizione, La mummia termina anche con un promemoria che, nonostante tutte le sue trame avventurose, è comunque un film horror.

Concludendosi con la minaccia di Imhotep “La morte è solo l’inizio”, la fine sporca a cui è condannato fa risuonare quelle parole come una minaccia con una rabbia maggiore rispetto alla precedente morte di Imhotep. L’interpretazione di Imhotep da parte di Arnold Vosloo in La mummia è quella di un cattivo indimenticabile. Con Vosloo nei panni di una mummia con il potere di conquistare il mondo, la scena della morte di Imhotep doveva essere memorabile quanto la sua resurrezione. Grazie ai miglioramenti apportati in post-produzione con la CGI alla sua scena finale in La mummia, Imhotep è riuscito a lasciare il film, come direbbe lo stesso Jonathan, con una nota alta.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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