La ricerca della felicità: 10 cose che non sai sul film

la ricerca della felicità

La ricerca della felicità è uno di quei film che ha goduto di un enorme successo nel 2006, anno d’uscita, e anche in quelli a venire, riuscendo a colpire il cuore degli spettatori di tutto il mondo.

 

Questo film non fa altro che raccontare una storia vera e narrare come non ci si debba mai abbattere durante la ricerca della propria felicità, cercando di combattere tutti gli ostacoli che si possono trovare sul cammino.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su La ricerca della felicità.

La ricerca della felicità film

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1. I senzatetto del film erano reali. La ricerca della felicità racconta i giorni di intensa povertà provati da Chris Gardner e da suo figlio, costretti a vivere nella zone più povere di San Francisco. In queste scene, i senzatetto che si vedono sono autentici e, per apparire nel film, sono stati pagati più di otto dollari l’ora e gli sono stati offerti i pranzi. Per alcuni di loro quelli erano i primi soldi che non vedevano da tanto tempo.

2. Sono stati assunti dei professionisti. In La ricerca della felicità, il personaggio di Will Smith gioca spesso al cubo di Rubik. Per far sì che l’attore fosse in grado di risolverlo in meno di due minuti, sono stati ingaggiati i campioni Tyson Mao, Toby Mao e Lars Petrus che gli hanno insegnato le tecniche giuste.

3. Muccino è stato voluto da Will Smith. Sembra che l’attore americano, che per La ricerca della felicità è stato anche produttore del film, oltre che esserne il protagonista, abbia scelto Gabriele Muccino per la regia dopo aver visto L’ultimo bacio (2001) e Ricordati di me (2003).

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4. Il film è disponibile per lo streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere La ricerca della felicità, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming legale digitale, come Rakuten Tv, Chili, Infinity e Netflix.

La ricerca della felicità frasi

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5. Sono molte le frasi indimenticabili. Non sono tanti i film che riescono ad entrare nell’immaginario collettivo delle persone e che riescono a rimanere ancorati anche con poche frasi. Questo, però, è il caso de La ricerca della felicità ed ecco qualche esempio:

  • Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto. (Chris)
  • Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d’indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola ricerca. Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire, e che forse non riusciremo mai a raggiungere, qualunque cosa facciamo, come faceva a saperlo?! (Chris)
  • Sono stato seduto là fuori per mezz’ora cercando di trovare una storia per giustificare il fatto di essere venuto qui vestito in questo stato. E ho cercato di pensare a una storia in grado di dimostrare delle qualità che sono sicuro voi apprezziate qui, come l’essere volenterosi, essere precisi, avere un obiettivo, fare gioco di squadra, ma non m’è venuto niente in mente. (Chris)
  • Uh però… Senta avrei due domande da farle. Che lavoro fa? E come si fa? (Chris)
  • Sei un bravo papà. (Chris Jr.)

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6. Il film si basa su un libro di memorie. La ricerca della felicità racconta la storia vera di Chris Gardner, autore dell’omonimo libro autobiografico, pubblicato nel maggio del 2006. È proprio questo libro ad essere la base del film e raccontare la sua ricerca per la felicità.

7. Il titolo è volutamente sbagliato. Sia nel libro che nel film, il titolo originale ha un errore voluto. In The Pursuit of Happyness la y è voluta per il semplice fatto che questa parola appariva scritta alla stessa maniera sul muro esterno dell’asilo nido di Chris Jr.

8. Alcuni elementi sono stati cambiati. Il film, che racconta una storia vera, si basa anche su un omonimo libro e presenta dei fatti diversificati. Per esempio, il tirocinio di Gardner non era non pagato: in realtà, egli riceveva uno stipendio abbastanza modesto. Tra le altre differenze, il protagonista e la madre del figlio non si sono mai sposati, così come l’età del figlio che, nel libro, era un infante, mentre nel film ha cinque anni.

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9. Il vero Chris Gardern appare nel film. Alla fine de La ricerca della felicità, è possibile notare il cameo del vero Garden. Nella fattispecie, svolge il ruolo di un passante, vestito con un completo, mentre incrocia lo sguardo di Will Smith.

10. Un rapporto tra padre e figlio non solo di finzione. In questo film viene raccontato anche il rapporto che esiste tra Chris e il figlio Chris Jr. di soli cinque anni. In questo caso, il legame tra i due era anche reale, dato che i protagonisti erano proprio Will Smith e suo figlio Jaden.

Fonti: IMDb

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