Dopo aver visto Last Straw senza conoscere nulla della trama — un approccio insolito nel suo lavoro — l’autore ha realizzato che questa si è rivelata la scelta giusta. Guardare il film senza anticipazioni, infatti, permette la migliore esperienza possibile, soprattutto perché, superata una certa soglia (piuttosto presto), la storia diventa prevedibile. C’è un colpo di scena, certo, ma non cambia realmente il corso del racconto. Il film di Alan Scott Neal procede in modo abbastanza lineare, tranne forse nel finale di Last Straw, che viene approfondito in questo articolo.
Cosa succede nel film?
In modo molto convenzionale, Last Straw si apre in una tavola calda chiamata Fat Bottom Bistro che, a giudicare dall’aspetto, è stata teatro di eventi terribili: sangue ovunque e diversi cadaveri visibili. In sottofondo si sente la voce di un ragazzo, Jake Collins, che chiama il 911 chiedendo aiuto, mentre la sua amica Nancy giace sul pavimento coperta di sangue.
La narrazione torna poi indietro di ventiquattro ore. La giornata di Nancy comincia con il suo risveglio in mezzo al nulla e con un test di gravidanza positivo. Da una conversazione con l’amica Tabitha, emerge che Nancy non è affatto entusiasta della notizia e non sa chi sia il padre. Mentre va al lavoro — proprio al Fat Bottom Bistro — la sua auto si guasta e la ragazza è costretta a proseguire a piedi. Per fortuna, il collega Bobby la raggiunge e le offre un passaggio sulla sua moto. Bobby sembra essere innamorato di lei, ma i suoi sentimenti non sono ricambiati.
La tavola calda è gestita dal padre di Nancy, Edward, entusiasta per un importante appuntamento serale. Nancy deve quindi occuparsi del locale durante la notte, cosa che non desidera affatto, avendo già programmato la serata con Tabitha. Tuttavia, non può sottrarsi ai suoi doveri, dato che ricopre ora il ruolo di responsabile — un punto su cui Edward insiste un po’ troppo. La situazione peggiora quando Edward le comunica che Jake, un ragazzo che lavora lì, farà il turno notturno insieme a lei. Nancy trova Jake inquietante, ma Edward non presta alcuna attenzione alle sue preoccupazioni. Considera Jake il suo braccio destro e si fida più di lui che della propria figlia. A questo punto diventa chiaro che gli uomini rappresentati nel film sono o sciocchi, o inquietanti, o francamente pessimi individui. Neppure Bobby, che si autodefinisce “il bravo ragazzo”, si rivela poi così irreprensibile.
Cosa succede dopo che Edward se ne va?
La scena iniziale anticipa che al Fat Bottom Bistro si scatenerà presto il caos, quindi il secondo atto di Last Straw è essenzialmente un conto alla rovescia verso quell’esplosione di violenza. Tutto comincia quando un gruppo di adolescenti molesti infastidisce Nancy indossando maschere da clown e portando carcasse di animali nel locale. Nancy gestisce la situazione da sola, mentre lo staff — guidato proprio da Jake — si rifiuta di aiutarla, minando apertamente la sua autorità. Lo fanno perché è più giovane, perché è una donna e perché è diventata manager grazie al padre. Nulla di tutto ciò giustifica il loro comportamento, ma, come già detto, gli uomini nel film non si distinguono certo per moralità.
Molti degli eventi successivi avrebbero potuto essere evitati se Nancy non avesse licenziato Jake sul momento, ma il ragazzo aveva davvero superato ogni limite. Fin dal primo istante si era mostrato intollerabile, e la scelta di Nancy appare del tutto comprensibile.
Chi attacca la tavola calda?
Dal punto di vista narrativo, sarebbe stato più semplice se fossero stati gli adolescenti a tornare nella notte per vendicarsi di Nancy. Una scelta che avrebbe persino giovato al film. Il colpo di scena — la ritorsione violenta di Jake e del resto dello staff, incluso Bobby — non è illogico, ma risulta un po’ forzato. È evidente il tentativo di mettere in scena un commento sociale sulla teoria del “non tutti gli uomini”, ma la sceneggiatura non ha la forza necessaria per sostenerlo.
Il montaggio dedicato alla vita frustrante di Jake appare superfluo: il personaggio è chiaramente un dipendente rancoroso che si ritiene legittimato a torturare la sua responsabile. Il punto di vista patriarcale è evidente: difficilmente Jake avrebbe agito allo stesso modo contro Edward. Non sembra neppure che il suo piano fosse meditato; più probabilmente, si è semplicemente lasciato guidare dall’impulso.
Jake aggredisce prima gli adolescenti, accusandoli del suo licenziamento, e ne uccide uno. Pete, suo fratello minore, lo segue tremante con una pistola in mano. In seguito, Jake trascina Bobby e Coop con sé, deciso a “spaventare” Nancy. Coop non prova simpatia per la ragazza, mentre Bobby, ormai stanco di fare il bravo ragazzo, cede facilmente. Il gruppo si dirige quindi verso la tavola calda per compiere atrocità prevedibili — ma Nancy si dimostra tutt’altro che una vittima indifesa.
Nancy è viva?
Nancy ricorda personaggi come l’eroina interpretata da Samara Weaving in Ready or Not o il protagonista di Anton Yelchin in Green Room: cade, ma non rimane mai a terra. È piena di rabbia repressa, pronta a esplodere. Dopo la gravidanza inattesa, l’incontro con gli adolescenti e il comportamento inquietante di Jake, la sua giornata è già stata infernale. L’arrivo degli aggressori con le maschere da clown non fa che farla scattare. Nancy chiama immediatamente la polizia, ma neppure l’agente accorso — un uomo ostile e sospettoso — riesce a essere davvero d’aiuto. Come in molte storie simili, il poliziotto finisce per essere ucciso, aumentando ulteriormente la tensione.
Bobby, in un ultimo guizzo di lucidità, si schiera dalla parte di Nancy, pagando con la vita per mano di Jake. Petey viene pugnalato da Nancy, ma solo allora la ragazza comprende che non sono stati gli adolescenti ad attaccarla: sono i suoi colleghi a essersi rivoltati contro di lei. L’ambientazione in una tavola calda diventa un’arma: Nancy sfrutta la friggitrice per eliminare Coop — e assistere alla fine dei cattivi sullo schermo mantiene sempre una sua efficacia. Il confronto finale è tra Jake e Nancy, entrambi feriti, entrambi armati. Jake sembra avere la meglio, ma l’illusione dura poco.
La telefonata al 911 mostrata all’inizio era chiaramente un tentativo di Jake di farsi un alibi. Avrebbe probabilmente funzionato, se fosse riuscito a uccidere Nancy. Non immagina, però, che la ragazza si sia abilmente protetta con delle bistecche, sfruttando il “materiale” abbondante della tavola calda. La trovata funziona: Nancy sopravvive all’accoltellamento, ruba l’auto della polizia e si dirige verso casa di Jake per fermarlo definitivamente.
Sulla via del ritorno, però, crolla a terra. È allora che arriva Edward, finalmente presente, sebbene in ritardo. Un flashback del giorno precedente mostra Nancy confidare a Tabitha la sensazione di essere bloccata nella vita e la paura che suo padre scopra la gravidanza. Le ventiquattro ore appena trascorse l’hanno però trasformata. Quando dice a Edward “il mio bambino”, è evidente che qualcosa in lei è cambiato profondamente.
Sopravviverà? Molto probabilmente sì — altrimenti il percorso della storia perderebbe il suo senso. Ha perso il bambino? Forse, ma la cosa non è determinante. Quello che conta davvero è che Nancy abbia finalmente ripreso il controllo della propria vita, assicurandosi che nessuno possa più calpestarla.

