Shooter: la spiegazione del finale del film

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Shooter del 2007 è tratto dal romanzo Point of Impact di Stephen Hunter, noto per la sua precisione nella rappresentazione del mondo dei tiratori scelti e della caccia. Il film riprende la struttura del thriller d’azione con un protagonista solitario, concentrandosi sulla preparazione meticolosa degli attacchi e sul gioco di inganni e tradimenti che caratterizza la narrativa di Hunter. La trasposizione cinematografica mantiene intatta l’intensità del materiale originale, aggiungendo sequenze d’azione spettacolari e un’attenzione particolare alla caratterizzazione del protagonista, offrendo agli spettatori un’esperienza adrenalinica ma credibile.

Per il regista Antoine Fuqua, Shooter si colloca in un filone della sua filmografia dedicato a thriller d’azione con protagonisti forti e tormentati, simile a Training Day e King Arthur. Il regista si conferma abile nel mescolare tensione narrativa e sequenze d’azione calibrate, dando grande risalto alla costruzione dei personaggi. Mark Wahlberg, già noto per ruoli in action e drammatici, interpreta il tiratore scelto Bob Lee Swagger, riuscendo a coniugare il fisico atletico necessario alle scene d’azione con la complessità emotiva del personaggio. Il film segna quindi un momento significativo sia per il regista sia per l’attore, rafforzando le loro credenziali nel genere action-thriller.

Il film si inserisce dunque nel genere action-thriller con forte componente investigativa e suspense militare. I temi principali riguardano la giustizia, il tradimento e la vendetta, esplorando le tensioni tra l’individuo e le istituzioni governative, oltre al prezzo personale della lealtà e dell’onore. Attraverso la vicenda di Swagger, il film indaga anche la psicologia del tiratore scelto e il rapporto tra abilità tecnica e morale. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione dettagliata del finale, chiarendo come le scelte del protagonista risolvano la vicenda e portino a compimento i temi cardine della storia.

Shooter film

La trama del film Shooter

Protagonista del film è Bob Lee Swagger, un sergente dei Marines specializzato come cecchino da campo. La sua carriera militare finisce quando, durante una missione in Etiopia, perde il suo compagno, il caporale Donnie Fenn. L’uomo decide a quel punto di ritirarsi sulle alture del Wyoming e dar luogo ad una vita più tranquilla. Il suo isolamento però dura poco, poiché ben presto viene contattato dal colonnello Isaac Johnson della CIA. Questi vuole assumerlo per proteggere il presidente degli Stati Uniti durante l’incontro con l’arcivescovo etiope. Quello che gli viene chiesto, in pratica, è di pianificare un ipotetico attentato per prevenire le mosse di un eventuale cecchino.

L’ex marine accetta, inconsapevole che in realtà quello che intendono fare è incastrarlo, accusandolo di aver progettato l’omicidio in cui resterà ucciso l’uomo di chiesa, il vero e unico bersaglio fin dall’inizio. Durante l’operazione Swagger viene così ferito, riuscendo però lo stesso a fuggire, trovando rifugio nell’appartamento di Sarah Fenn, la compagna del suo amico scomparso Donnie. È qui che, dopo essersi ripreso dalle ferite, progetterà la sua vendetta contro coloro che hanno complottato nei suoi confronti. Il soldato dovrà prima riuscire a dimostrare la propria innocenza, smascherando i reali colpevoli e riabilitando così il proprio nome.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Shooter, Bob Lee Swagger prende pieno controllo della situazione, mettendo in atto il suo piano per smascherare e fermare i responsabili del complotto contro il Presidente. Dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie e aver identificato i mandanti, Swagger affronta direttamente il tiratore serbo Mikhaylo Sczerbiak e il manipolatore della vicenda, il colonnello Isaac Johnson, scoprendo il coinvolgimento del senatore Meachum e delle compagnie petrolifere. L’azione culmina in un assalto alla proprietà di Sczerbiak, dove Swagger libera Sarah, affronta le guardie nemiche e ottiene le prove cruciali dell’inganno, mentre Sczerbiak si suicida, incapace di sopportare la verità e il tradimento subito.

La vicenda si risolve con Swagger e l’agente Nick Memphis che, insieme, organizzano l’incontro finale sulla montagna innevata, dove il complotto viene definitivamente smascherato. Swagger neutralizza i cecchini nemici, disarma Payne e permette a Sarah di eliminare quest’ultimo. Meachum e Johnson vengono rivelati come i veri artefici, ma poiché i loro crimini rientrano in giurisdizioni extraterritoriali, la giustizia legale non può colpirli direttamente. Swagger distrugge la registrazione compromettente, pur assicurandosi che il dipartimento di giustizia sia informato, mantenendo al tempo stesso la sua libertà e quella di Sarah.

Shooter cast

Il finale porta a compimento i temi principali del film, incentrati sulla giustizia, la vendetta e la morale personale. Swagger incarna il giustiziere che agisce al di fuori delle regole per smascherare la corruzione e proteggere gli innocenti, sottolineando il conflitto tra legittimità istituzionale e responsabilità individuale. La sua astuzia e le competenze da tiratore scelto gli permettono di ribaltare la situazione, dimostrando come conoscenza, preparazione e determinazione possano superare il potere dei potenti e dei corrotti, portando a compimento la ricerca di verità e giustizia.

Inoltre, il finale mette in luce la riflessione etica del film: la giustizia legale non sempre coincide con la giustizia morale. Swagger sceglie di prendere decisioni estreme per proteggere Sarah e fermare i colpevoli, pur sapendo che la legge non interverrà. La scena dell’esplosione finale rappresenta la chiusura simbolica della corruzione, un atto catartico che libera il protagonista dal peso della menzogna e della manipolazione. Il film evidenzia così la necessità di bilanciare abilità, etica personale e pragmatismo quando le istituzioni falliscono.

Il messaggio che Shooter lascia agli spettatori è quindi quello della resilienza, della giustizia individuale e della responsabilità personale. Il film mostra come la conoscenza e la preparazione possano ribaltare situazioni apparentemente impossibili, e come la determinazione morale permetta di proteggere gli innocenti anche in contesti dove le regole ufficiali non bastano. Swagger diventa un simbolo di eroismo consapevole, un uomo che affronta la corruzione con azioni concrete e calcolate, ricordando al pubblico che il coraggio e la giustizia personale sono strumenti fondamentali in un mondo complesso e spesso ingiusto.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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