Taken 3 – L’ora della verità: la spiegazione del finale del film

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Con Taken 3 – L’ora della verità, il franchise con protagonista Liam Neeson nei panni dell’ex agente operativo Bryan Mills giunge alla sua conclusione, chiudendo il cerchio di una trilogia iniziata nel 2008 con un sorprendente successo di pubblico. Diretto da Olivier Megaton, il terzo capitolo si distingue dai precedenti per un cambio sostanziale nella struttura narrativa: non più un rapimento da sventare ma un’accusa di omicidio da cui fuggire, con Mills che diventa il bersaglio di una caccia all’uomo. Il film si ispira così al filone del “fuggitivo innocente”, richiamando atmosfere da thriller classico e introducendo nuove dinamiche tra il protagonista e le autorità.

Dal punto di vista tematico, Taken 3 – L’ora della verità si concentra maggiormente sulla vulnerabilità di Bryan, mostrando un personaggio meno invincibile rispetto ai primi film. Il senso di colpa, la solitudine e il desiderio di proteggere sua figlia Kim si mescolano in un racconto che punta più sulla tensione e sui colpi di scena che sulla pura azione, pur non rinunciando a sequenze adrenaliniche. L’ingresso del detective Franck Dotzler, interpretato da Forest Whitaker, introduce un antagonista inedito che incarna una forza investigativa ostinata ma imparziale, in grado di bilanciare l’impeto autodistruttivo del protagonista.

 

Nonostante un’accoglienza critica tiepida, il film ha ottenuto un buon riscontro al box office, consolidando il fascino di Liam Neeson come eroe d’azione maturo. L’articolo intende ora approfondire il finale del film, che segna la chiusura narrativa della saga e ridefinisce il ruolo di Mills nel proprio universo. La spiegazione delle scene conclusive permetterà di chiarire le implicazioni delle sue scelte finali, il destino dei personaggi coinvolti e cosa lascia davvero in eredità questo terzo capitolo a una delle saghe action più amate degli anni Duemiladieci.

Liam Neeson e Forest Whitaker in Taken 3 - L'ora della verità
Liam Neeson e Forest Whitaker in Taken 3 – L’ora della verità. Foto di Daniel McFadden – © 2014 EUROPACORP – M6 FILMS.

La trama di Taken 3 – L’ora della verità

Protagonista del film è ancora una volta Bryan Mills, il quale dopo aver salvato l’ex moglie Lenore e la figlia Kim inizia a riavvicinarsi sempre di più a loro. Lenore, dal canto suo, è decisa a scaricare il nuovo compagno Stuart per provare a ricostruire il rapporto con l’ex marito. I loro tentativi di ricongiungersi vengono però spezzati dall’improvvisa morte di Leonore, la quale si scopre essere stata uccisa. Il primo sospettato di ciò è proprio Bryan, che senza avere neanche il tempo di poter piangere l’amata di trova a dover scappare dalla polizia che gli dà la caccia. In particolare, sulle sue tracce, si trova l’ispettore Franck Dotzler.

Mentre fugge, Bryan deve allo stesso tempo indagare su cosa sia realmente accaduto a Leonore. Risalendo a dei video di sorveglianza, Mills scopre che Lenore è stata rapita e uccisa da alcuni uomini mascherati e cerca di raggiungere Kim per parlare dell’accaduto. Dopo aver eluso i sistemi di sicurezza di Stuart, Mills scopre che l’uomo ha intensificato i controlli su Kim e sospetta che potrebbe essere proprio lui il colpevole della morte della sua ex moglie. Ciò che gli serve scoprire è perché e cosa o chi c’è dietro a Stuart.

La spiegazione del finale

Nel finale di Taken 3 – L’ora della verità, Bryan Mills riesce a svelare l’identità del vero mandante dell’omicidio dell’ex moglie Lenore, di cui era stato inizialmente accusato. Dopo aver passato gran parte del film in fuga, cercando di evitare la cattura da parte della polizia e del tenace detective Dotzler, Mills riesce a ricostruire i fili del complotto e a dimostrare la sua innocenza. L’indagine lo conduce a scoprirne il responsabile: Stuart St. John, il nuovo marito di Lenore e patrigno di Kim, che ha orchestrato l’omicidio per questioni economiche, legate a traffici illeciti e debiti con la mafia russa.

L’uomo confessa infatti di aver rivelato della polizza vita della moglie Lenore a degli uomini con cui era in debito i quali l’hanno uccisa per riavere i loro soldi. Tali uomini sono capeggiati da un certo Oleg Malankov, suo ex socio in affari. Con l’aiuto dei suoi vecchi colleghi e di Stuart, Bryan raggiunge quindi l’attico sorvegliato di Malankov eliminando le guardie e lo stesso Malankov il quale, prima di morire, confessa che tutto ciò non è altro che una messa in scena: è infatti stato lo stesso Stuart a pianificare l’omicidio di Lenore ed a incastrare Bryan per ottenere la sua polizza assicurativa di ben 12 milioni di dollari.

Liam Neeson e Maggie Grace in Taken 3 - L'ora della verità
Liam Neeson e Maggie Grace in Taken 3 – L’ora della verità. Foto di Daniel McFadden – © 2014 EUROPACORP – M6 FILMS.

Vedendosi scoperto, Stuart spara a Sam e rapisce Kim con l’intenzione di usarla come ostaggio per riuscire a fuggire in aereo con i soldi. Bryan convince allora la polizia della sua innocenza e della colpevolezza di Stuart e arriva all’aeroporto con l’auto di Malankov, riuscendo a distruggere il carrello dell’aereo sul quale c’è Stuart impedendogli così di decollare. Sconfitto Stuart, Bryan vorrebbe ucciderlo ma poi decide di lasciare che il commissario Dotzler e l’FBI lo arrestino. Bryan viene poi assolto da tutte le accuse.

Questa scelta rappresenta un momento di svolta per il personaggio: invece di lasciarsi dominare dalla vendetta, decide di fidarsi della giustizia e di garantire a sua figlia Kim una possibilità di normalità, ponendo fine al circolo vizioso di violenza in cui era rimasto intrappolato. Finalmente sani e salvi, Kim valuta con il padre quale nome dare al bambino che porta in grembo, dicendogli che se sarà femmina la chiamerà Lenore come la mamma. La notizia del futuro arrivo di un nipote apre a una speranza concreta, suggerendo che per Mills potrebbe finalmente esserci un nuovo inizio, lontano dalla violenza che ha segnato la sua esistenza.

Nel contesto del film, questo epilogo rappresenta una chiusura simbolica e narrativa coerente. Taken 3 – L’ora della verità non punta a rilanciare il franchise, ma a chiuderlo con un messaggio di redenzione e responsabilità. Bryan non è più solo un padre pronto a tutto per salvare sua figlia, ma un uomo che riconosce il peso delle sue azioni e sceglie di proteggere il futuro della propria famiglia non con le armi, ma con la consapevolezza e la rinuncia alla vendetta.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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