The Bank Job – La rapina perfetta: la spiegazione del finale del film

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Il thriller The Bank Job – La rapina perfetta, scritto da Dick Clement e Ian La Frenais e diretto da Roger Donaldson, vede  Jason Statham nel ruolo di Terry, un commerciante d’auto di Londra. Terry è una persona ambiziosa che vuole rilanciare la propria attività e quando un bel giorno, Martine Love, un’ex modella e sua vicina di casa, si presenta a lui con un piano per rubare dei contanti da una banca londinese, egli avverte di avere l’opportunità di sistemarsi una volta per tutte. Terry accetta dunque il lavoro e mette insieme una banda usando le sue conoscenze. Quello che il gruppo non sa, però, è che l’obiettivo principale di Martine è entrare in possesso di un deposito di sicurezza appartenente a Michael X, un gangster di Trinidad e attivista politico.

La cassetta di sicurezza contiene infatti un segreto che può far vacillare la monarchia britannica. Thriller ben congegnato, The Bank Job – La rapina perfetta si ispira alla vera rapina alla Lloyds Bank di Baker Street, Londra, avvenuta nel 1971. Il colpo, presumibilmente ispirato a un racconto di Sherlock Holmes, si è rivelato uno dei più grandi scandali e fonti di cospirazione della storia britannica. Il film riesce a fornire un’impressione di autenticità alla storia, grazie alla sua vivida ricostruzione degli anni ’70, presentando un finale particolarmente articolato che analizziamo meglio qui di seguito.

 

La trama di The Bank Job – La rapina perfetta

L’agenzia di intelligence britannica MI5 è dunque alla ricerca della cassetta di sicurezza di Michael X, attivista politico e spacciatore di droga, custodita nei caveau della Lloyds Bank di Londra. La cassetta conterrebbe alcune foto suggestive della Principessa Margaret, che potrebbero essere usate da Michael come merce di scambio per evitare la persecuzione da parte dei funzionari della legge. Martine Love, un’ex modella, viene sorpresa a contrabbandare droga in Inghilterra e, per uscire di prigione, accetta quindi di recuperare la cassetta di sicurezza per conto dell’agenzia.

Per farlo si rivolge dunque a Terry, con il piano di irrompere nella Lloyd Bank e rubare oggetti di valore e contanti. Insieme alla sua squadra, Terry affitta allora un negozio di pelletteria vicino al luogo della rapina e si introducono grazie ad un tunnel nella Lloyds Bank. Alla fine, Terry riesce a portare a termine l’operazione, anche di fronte all’imminente arrivo della polizia. Con grande sorpresa di Teddy, però, la rapina scuote alcuni grandi nomi, in particolare Michael X e un pornografo di nome Lew Vogel, che è in combutta con il gangster. Gli uomini di quest’ultimo raggiungono i rapinatori in men che non si dica e Terry si ritrova in possesso di informazioni utili per assicurarsi un’uscita sicura.

The Bank Job - La rapina perfetta trama film

Cosa è successo ai veri colpevoli

Alla fine si scopre che il libro mastro di Vogel contenente i nomi dei funzionari di polizia a libro paga scatena una massiccia epurazione nei ranghi di Scotland Yard. Diversi funzionari di alto livello si dimettono a causa della natura delle accuse. Michael X viene catturato e impiccato per l’omicidio di Gale, che a quanto pare è un agente dell’MI5. Le altre persone coinvolte con Michael vengono arrestate o uccise e nessuno dei proprietari delle cassette di sicurezza reclama le proprie perdite. In realtà, Michael X è stato impiccato con l’accusa di aver ucciso un membro della sua comune e non Gale.

Il fatto che Gale fosse un agente dell’MI5, come mostrato nel film, non è ancora oggi suffragato da prove concrete. Anche la fotografia della Principessa Margaret nel caveau di Michael X è discutibile ed è stata fonte di numerose teorie speculative. Il film, tuttavia, cerca di stabilire che l’MI5 era la mente dietro il colpo. Sulla base delle loro fonti, gli sceneggiatori del film hanno dunque deciso di raccontare questo aspetto della storia. Ma a causa della portata dello scandalo, la vera verità fu nascosta da un ordine del 1971 che bloccò la circolazione delle informazioni nei media.

Quando il polverone si è posato, è stato accertato che Anthony Gavin, un criminale di carriera, aveva orchestrato l’intera vicenda. Benjamin Wolfe aveva firmato il contratto di locazione di Le Sac, un negozio di pelletteria a pochi metri dalla banca. Alla fine, anche Reg Tucker e Thomas Stephens furono nominati come cospiratori. Mentre Wolfe fu condannato a 8 anni, gli altri furono incarcerati per 12 anni. Anche se i funzionari cercarono (senza successo) altri membri della banda (tra cui una donna), questi quattro furono quelli che alla fine pagarono il prezzo.

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Terry manda Kevin alla polizia

Quando Terry capisce il vero motivo della rapina, rimane sbalordito dalla situazione di pericolo che si trova ad affrontare. Quando intuisce che Vogel e i suoi uomini saranno difficili da gestire, invia Kevin alla polizia, in particolare a Roy Given, che Terry sa essere retto nei suoi modi. Una pagina del libro mastro serve come prova di autenticità con cui Terry può sostenere di essere in possesso di informazioni fondamentali per la sicurezza nazionale. La sua idea intelligente gli consente di fare leva su Vogel, poiché il rischio di essere scoperto è troppo grande per il pornografo. Alla fine Terry viene catturato, ma viene lasciato andare da Roy Given grazie alle sue argute trattative.

Il ruolo di Martine

La relazione sentimentale di Martine con l’agente dell’MI5 si rivela invece deleteria, in quanto viene fatta diventare un capro espiatorio se qualcosa va storto durante l’elaborata rapina. In realtà, non esiste una donna che si occupi della rapina alla Lloyd Bank. Il personaggio di Martine è stato creato sulla base delle trascrizioni delle conversazioni dei ladri registrate tramite walkie-talkie. Secondo il regista, la voce di una donna sentita nelle registrazioni è stata la base del personaggio.

Il personaggio di Martine è influente nell’intrecciare la presenza dell’MI5 nell’elaborato atto e serve come elemento della trama per tenere insieme il colpo. Recluta Terry ma non gli dice il vero motivo. L’interesse di Martine per una particolare cassetta di sicurezza stimola la curiosità di Terry, che in seguito scopre la verità e la usa a suo vantaggio. Martine funge da anello di congiunzione tra il crimine reale e le implicazioni dedotte dagli sceneggiatori del film. Alla fine, riesce a sistemarsi con la sua parte di bottino. Anche se la mente organizzativa è un’altra, il colpo e il suo sviluppo rimangono comunque coordinati da Martine stessa.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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