The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo: la vera storia dietro al film

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Il film del 2016 The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo (qui la recensione) ha segnato l’esordio come regista dell’attore Nate Parker, noto fino a quel momento soprattutto come comico. L’attore, a cui il progetto stava particolarmente a cuore e che stava cercando di portarlo sullo schermo fin dal 2009 quando aveva iniziato a scriverne la sceneggiatura, ha investito nella produzione ben 100.000 dollari di tasca propria. La storia è quella di uno schiavo di colore degli inizi dell’Ottocento che diede vita ad una sanguinosa rivolta contro i padroni bianchi.

 

Nel dar vita al film, Parker ha voluto utilizzare lo stesso titolo del celebre film del 1915 per denunciare la visione razzista di quella pellicola diretta da D. W. Griffith, che in particolare faceva sembrare i membri del Ku Klux Klan degli eroi e i neri dei bruti assetati di sangue. “Il film di Griffith ha fatto molto affidamento sulla paura e la disperazione come strumento per consolidare la supremazia bianca. Quel film non solo ha motivato la massiccia rinascita del gruppo terroristico Ku Klux Klan e la carneficina inflitta contro le persone di origine africana, ma è servito come fondamento dell’industria cinematografica che conosciamo oggi”, ha raccontato Parker.

Ho rivendicato questo titolo e l’ho riproposto come uno strumento per sfidare il razzismo e la supremazia bianca in America, per ispirare una ribellione verso qualsiasi ingiustizia in questo paese (e all’estero) e per promuovere il tipo di confronto onesto che può portare la nostra società verso la guarigione“, ha aggiunto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

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La trama e il cast di The Birth of a Nation – Il risveglio di un popoloa

Ambientato nel Sud degli Stati Uniti circa trent’anni prima della Guerra di Secessione americana e la conseguente abolizione della schiavitù, il film ha per protagonista Nat Turner, uno schiavo che vive nella piantagione del suo padrone, un uomo che si trova in difficoltà economiche di nome Samuel Turner. Obediente e istruito, Nat conosce anche molto bene la Bibbia. Dietro suggerimento del reverendo Walthall, Samuel ha deciso infatti di fare del suo schiavo un predicatore religioso, un modo per guadagnare soldi ma anche per usarlo come uno strumento di controllo e d’indottrinamento degli altri schiavi.

Nat, che ne frattempo si è innamorato e ha sposato una bella schiava di nome Cherry, riscuote molto successo, tanto che la sua missione di predicatore si estende ad altre proprietà della zona, dove però si rende subito conto delle condizioni in cui vivono i suoi compagni oppressi e vittime di atrocità. Tornato alla sua piantagione, sconvolto da quello che ha visto, Nat apprende che sua moglie Cherry è stata picchiata violentemente. L’uomo deciderà a quel punto di ribellarsi e preparare un piano per condurre il suo popolo verso la libertà.

Ad interpretare Nat Turner vi è lo stesso Nate Parker, mentre l’attore Armie Hammer ricopre il ruolo del suo padrone, Samuel Turner. Mark Boone Junior, attore visto in Memento e nella serie Sons of Anarchy, interpreta invece il reverendo Walthall. Aja Naomi King, vista in Le regole del delitto perfetto, ricopre il ruolo di Cherry Turner, mentre Colman Domingo è Hank Turner. Sono poi presenti gli attori Aunjanue Ellis, recentemente vista in Una famiglia vincente – King Richard, nel ruolo di Nancy Turner e Jackie Earle Haley in quelli di Raymond Cobb.

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The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo, la vera storia di Nat Turner

Nat Turner nacque nella Contea di Southampton il 2 ottobre 1800. La nonna di Nat Turner era stata condotta in catene, all’età di tredici anni, dalla Costa d’Oro in America e, subito dopo lo sbarco, diede alla luce una bambina, la madre di Nat, concepita durante il viaggio. All’interno della proprietà dei Turner lo schiavo Nat trascorse la sua intera esistenza, in una zona rurale degli Stati Uniti dove gli schiavi neri erano la maggioranza della popolazione. A differenza della quasi totalità degli schiavi, analfabeti, sin dalla tenera età Nat riuscì ad avere accesso a libri che gli consentirono di imparare a leggere e scrivere praticamente da autodidatta.

Educato poi dai padroni e dalla famiglia a coltivare una profonda religiosità, si immerse sin da ragazzo nella lettura delle storie della Bibbia, passando le ore libere dal lavoro nella preghiera e nella meditazione. Questa religiosità si manifestò sempre di più, fino ad arrivare a quelle che lui chiamava “visioni”, ossia immagini che Nat vedeva e tramite cui Dio gli avrebbe inviato dei messaggi. Nel febbraio 1831, una eclissi anulare di Sole visibile dalla Virginia, venne interpretata da Nat come un segno che Dio gli inviava, ossia di prepararsi alla ribellione contro i padroni bianchi. La ribellione ebbe poi luogo nella notte del 21 agosto 1831.

La ribellione

Per tutta la notte, gli schiavi passarono di proprietà in proprietà liberando altri schiavi come loro e uccidendo i rispettivi padroni bianchi. Alla fine della ribellione si contarono circa 70 uomini ad aver seguito Nat Turner. Inizialmente, al fine di non attirare troppo l’attenzione su di loro, gli schiavi non utilizzarono armi da fuoco per uccidere i bianchi, ma solo asce, coltelli ed attrezzi recuperati all’interno dei magazzini agricoli. Durante gli assalti alle case dei carcerieri, i ribelli non fecero distinzioni ed uccisero uomini, donne e bambini. Prima che le milizie armate dei bianchi venissero a conoscenza di quanto stesse avvenendo, i ribelli uccisero all’incirca 60 persone bianche.

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La cattura e le conseguenze

La ribellione degli schiavi di Southampton fu però velocemente interrotta dalle milizie armate dei bianchi. Nat Turner riuscì a scappare nei boschi e a restare fuggitivo sino al successivo 30 ottobre 1831, quando fu scoperto e catturato. Il successivo 5 novembre 1831 Nat Turner fu condannato per “cospirazione, ribellione ed insurrezione” e condannato a morte per impiccagione. La sentenza fu eseguita il successivo 11 novembre nella città di Jerusalem, in Virginia. Subito dopo la morte il suo corpo fu decapitato e la sua testa esposta nella piazza della cittadina, come monito verso gli altri schiavi. Il suo corpo senza testa fu infine seppellito senza alcun segno di riconoscimento e senza messa funebre.

Al termine della rivolta degli schiavi furono giustiziate nello Stato del Virginia 55 persone nere, sospettate di aver preso parte all’insurrezione. Tuttavia, nell’isteria generalizzata di quei giorni e con la presenza di milizie armate a piede libero, furono uccise circa 120 persone di colore, buona parte delle quali non avevano preso parte a nessuna forma di sedizione o cospirazione. Immediatamente dopo il processo vennero emanate delle leggi che vietarono ai padroni bianchi di liberare i propri schiavi e di insegnare ai bambini neri a leggere e a scrivere.

The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo: come finisce il film

Nel finale del film, Nat viene a conoscenza dell’omicidio per rappresaglia di schiavi innocenti e del potenziale di altri spargimenti di sangue finché rimarrà in fuga. Di conseguenza, decide di arrendersi e viene condannato a morte. Durante l’impiccagione, Nat nota tra la folla il ragazzo schiavo che ha tradito il loro gruppo, ma non nutre alcun rancore nei suoi confronti. Il film si conclude con una dissolvenza dal volto lacrimoso del ragazzo a quello di un soldato adulto, presumibilmente lo stesso ragazzo ormai cresciuto che combatte per l’esercito dell’Unione durante la guerra civile americana. Davanti all’orrore a cui ha assistito, quel ragazzo si è dunque unito all’esercito del Nord che ha combattuto per l’abolizione della schiavitù.

Il trailer di The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 gennaio alle ore 21:00 su Iris.

Fonte: IMDb, NationalGeographic

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