The Watcher: la vera storia dietro la serie Netflix

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Il regista e produttore televisivo Ryan Murphy ha portato su Netflix il suo ennesimo prodotto seriale dopo i successi di I diari di Andy Warhol e Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer. Si tratta di The Watcher (qui la recensione), di genere thriller e composta da 7 episodi. La storia qui narrata è quella di Nora e Dean Brannock, i quali si trasferiscono nella casa dei loro sogni per poter vivere la vita che tanto attendevano. Il sogno si trasforma però in un incubo nel momento in cui iniziano ad essere tormentati da lettere minacciose, strani vicini e pericolose minacce.

 

Protagonisti nei ruoli dei due coniugi sono gli attori Naomi Watts e Bobby Cannavale, a cui si aggiungono Mia Farrow nei panni di Pearl Winslow, Terry Kinney in quelli di Jasper Winslow e Jennifer Coolidge in quelli di Karen Calhoun. The Watcher offre dunque grande intrattenimento, buone interpretazioni e forte tensione. Quest’ultima diventa ancor più tagliente nel momento in cui si scopre che quella raccontata è una storia ispirata ad eventi realmente accaduti. Murphy e il co-ideatore della serie Ian Brennan si sono infatti basati sull’articolo The Haunting of a Dream House, di Reeves Wiedeman, per scrivere la serie.

The Watcher: la vera storia dietro la serie Netflix

L’Osservatore scrive alla famiglia Broaddus

La vicenda di The Watcher, disponibile dal 13 ottobre su Netflix, è dunque basata su eventi reali che hanno avuto luogo nel 2014. In quell’anno, i coniugi Derek e Maria Broaddus avevano acquistato un’abitazione con sei stanze situata al 657 Boulevard, a Westfield, nel New Jersey. I due meditavano quell’acquisto da tempo, avendo individuato in quella casa la residenza dei loro sogni, dove poter crescere la famiglia che hanno sempre sognato. I problemi iniziarono però ancor prima che i due e i loro tre figli poterono trasferirvisi ufficialmente.

Derek si era infatti impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione ed era nella casa quando ricevette la prima di tante lettere. In questa, che recava come firma un semplice L’Osservatore, si raccontava della storia della casa appena acquistata dai coniugi, ma l’elemento più inquietante era dato dal fatto che chi scriveva conosceva bene i Broaddus, fornendo come prova una descrizione accurata dei tre bambini. L’anonimo scrivente dimostrava dunque di conoscere bene i nuovi inquilini, di averli osservati a lungo, concludendo poi la lettera con le parole “Che la festa abbia inizio”.

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Le indagini su L’Osservatore

Derek e sua moglie si rivolsero alla polizia, la quale però suggerì di non diffondere ulteriori voci sulla cosa. Si rivolsero in seguito ai precedenti proprietari dell’appartamento, i quali dissero di aver ricevuto una lettera simile al momento del loro trasloco, ma nulla più. Per i Broaddus, invece, ulteriori lettere continuarono ad arrivare e ognuna di essere dava prova di quanto L’Osservatore fosse vicino loro e studiasse ogni movimento e abitudine. I due coniugi decisero a quel punto di assumere dei detective privati. Tra le teorie emerse su chi potesse essere l’Osservatore si pensava a un acquirente che non era riuscito ad accaparrarsi la casa.

Tra gli altri sospettativi vi era però anche Michael Langford, un uomo di circa sessant’anni che risiedeva nella casa accanto a quella dei Broaddus, insieme ai suoi fratelli e alla madre novantenne. Giudicati come “strani” dall’intero vicinato, i Langford e in particolare Michael furono per un periodo sotto stretta sorveglianza per via di quanto stava accadendo. Michael fu anche sentito dalla polizia a riguardo ma l’inconcludenza delle prove spinse ad abbandonare anche quella pista.

Le conclusioni della vicenda

Nonostante ciò, dopo diverse false piste e teorie sempre meno fondate, sia la polizia sia gli investigatori privati decisero di abbandonare le indagini già nello stesso anno. Sfiniti da quella vicenda, i Broaddus decisero di non trasferirsi più in quella casa, rivendendola infine solamente nel 2019 a 400 mila dollari in meno rispetto a quanto l’avevano acquistata. L’identità dell’Osservatore non è mai stata svelata e tutt’oggi rimane dunque il mistero su quella vicenda. La notorietà di quella storia ha portato in diversi ad occuparsi dell’accaduto, tra cui Wiedeman, dal cui articolo è poi stata tratta la serie.

Nel mentre, i nuovi residenti della casa sembrano essere stati più fortunati. Wiedeman ha raccontato di non sapere molto di loro, in quanto si sarebbero rifiutati di essere sentiti a riguardo, ma che da quando si trovano lì non hanno ricevuto nessuna strana lettera. Ciò ha spinto in molti a sospettare che i Broaddus si siano inventati tutto quanto, scrivendo loro stessi le lettere. Dalle indagini condotte, però, anche tali accuse si sono rivelate infondate. Il caso riguardo L’Osservatore non è comunque chiuso, ma si trova invece in uno stato di inattività. I Broaddus sperano ancora che l’identità di chi li spiava possa essere svelata.

Fonte: TheCut

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