Al via la IX edizione del Los Angeles Italia Film Fashion and Art Fest

Los Angeles Italia Film Fashion and Art FestPascal Vicedomini ha presentato oggi alla stampa presso l’Hotel de Russie di Roma quello che è forse il suo maggior orgoglio, come fondatore dell’Istituto Capri nel mondo (produttore dell’evento). Il Los Angeles Italia Film Fashion and Art Fest, infatti, assieme al Capri, Hollywood Film Festival e all’Ischia Global Fest, fa parte di quelle iniziative volte a creare, come afferma lo stesso Vicedomini, “un ponte culturale concreto tra l’Italia e gli Usa”. Il successo dell’iniziativa, che mira innanzitutto ad aprire strade commercialmente proficue per il nostro cinema nel mondo, dimostra, secondo il suo produttore, come per far ciò “bastano le idee, non ci vogliono grandi mezzi, ma grande serietà e affidabilità”. Ad affiancare Vicedomini in questo cammino, i compagni di sempre: eccellenze italiane come Franco Nero e Marina Cicogna – co-chair del Festival, mentre chairman è Joe Mantegna – che rappresentano “l’asso nella manica di questo progetto”.

La IX edizione del Los Angeles, Italia Fest, che si svolgerà a pochi giorni dalla notte degli Oscar, dal 23 febbraio al 1 marzo al TLC Chinese Theatre di Los Angeles, si caratterizza per l’omaggio al cinema di Paolo Sorrentino e Toni Servillo e offre un’ulteriore occasione per far apprezzare oltreoceano l’ultima fatica del regista, in corsa agli Oscar, La grande bellezza, proiettata nella serata d’apertura. Il regista e l’attore napoletano saranno omaggiati, poi, con una specifica rassegna, che ripropone tutti i film di Sorrentino. In mostra anche i costumi del film, creazioni della costumista Daniela Ciancio, che ammette: “è difficile restituire in una mostra il senso dei costumi, questi vivono sugli attori, è lì che hanno la loro poesia e la loro anima, ma cercheremo di ricostruire il sapore del film”. Ma già nella mattinata inaugurale, Sorrentino e Servillo saranno protagonisti: verrà proposta infatti l’edizione sorrentiniana di Sabato, domenica e lunedì, con Toni Servillo, all’interno di un’articolata rassegna, tributo al maestro Eduardo De Filippo a trent’anni dalla scomparsa.

Per quanto riguarda i premi assegnati dal Festival, ad oggi è certo che riceveranno l’Excellence Award per il cinema Valeria Golino (protagonista di Come il vento di Marco Simon Puccioni, presentato in special screening) e il regista italoamericano David O. Russell, la cui ultima fatica American Hustle ha ottenuto ben dieci candidature all’Oscar. Per la musica, invece, sarà premiato (e arriverà per la prima volta in California), un cantautore simbolo della musica leggera italiana: Francesco De Gregori, onorato anche con la proiezione del docu-film Finestre rotte di Stefano Pistolini e del web-movie Dress Rehearsal Backstage di Niccolò Bello.

Oltre a O. Russell, che dovrebbe portare con sé due star del cast del suo ultimo film, attese per alcuni incontri altre star di Hollywood, come Michael Fassbender e Paul Haggis.

In cartellone anche un omaggio al regista Roberto Faenza con una retrospettiva di cinque film e l’anteprima americana del suo ultimo Anita B. A proposito, Faenza dichiara: “Sono lieto di partecipare con Anita B., che da una parte mi sta dando molte amarezze, perché non è adeguatamente distribuito in sala, ma anche delle gioie, perché stiamo facendo dei record con le proiezioni nelle scuole, il film uscirà in estate negli Usa, oltre ad essere al Festival”; poi, riguardo all’Istituto Capri nel mondo: “E’ bello che un’associazione sia diventata quasi un’istituzione, visto che le nostre istituzioni latitano un po’”.

Ad arricchire la kermesse, alcuni nomi già presenti in passato, come Riccardo Scamarcio – tra i protagonisti di Una piccola impresa meridionale, in special screening al Festival – e Paolo Genovese, che porterà il suo Tutta colpa di Freud, ma anche nuove presenze, come il regista Francesco Patierno – a Los Angeles non solo con la sua ultima commedia, ma anche con un documentario sul film Stromboli di Roberto Rossellini.

Per quel che riguarda l’animazione ci saranno Enzo D’Alò  – col suo Pinocchio – e Marco Spagnoli col documentario Walt Disney e l’Italia: una storia d’amore.

Non mancano neppure i film di genere come Something Good di Luca Barbareschi, coproduzione italo-cinese. Barbareschi è soddisfatto dell’esito del suo lavoro che, dice, “non è stato molto apprezzato qui in Italia, ma mi sta dando buone soddisfazioni all’estero”. Da italiano, sottolinea, “ho l’orgoglio di pensare che non siamo secondi a nessuno e possiamo esportare un prodotto nostro, anche nel campo dei film di genere”. Questo però, dice senza mezzi termini, “può avvenire solo se c’è meritocrazia vera e non delle mafiettine da pastette politiche imbarazzanti, che hanno penalizzato in questi anni anche attori molto famosi, magari considerati inferiori perché avevano fatto prodotti di genere e non film d’autore. Lo dico perché vedo vedo star come Franco Nero, penso a Giuliano Gemma (che sarà ricordato con il documentario opera della figlia Vera ndr.) e penso che forse gli italiani non si rendono conto di cosa significano questi nomi nel mondo: sono dei brand”. In pochi se ne sono accorti, conclude, tra questi proprio Pascal Vicedomini e il suo Festival, che ha “colto un aspetto fondamentale, cioè saper coniugare cultura e turismo”.

L’evento, in partnership con Eni, gode del sostegno del MiBAC e del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico.

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