Dopo oltre dieci anni, tre film, un licenziamento e qualche incursione negli episodi di gruppo, James Gunn è arrivato alla fine della sua corsa con i Marvel Studios con Guardiani della Galassia Vol. 3, al cinema dal 3 maggio. Il regista e sceneggiatore della squadra di eroi più sgangherata che c’è ha parlato con la stampa della fine di quest’avventura e di cosa significherà, d’ora in avanti, non poter più scrivere e raccontare questi personaggi.
“Non avrei mai neanche sognato l’impatto che hanno avuto i Guardiani… no aspetta, l’ho sognato eccome, non mentirò – comincia Gunn, dichiarando onestamente la sua grande fiducia, sin dall’inizio, in questi personaggi – Da subito mi sono sentito positivo rispetto a questo progetto, sapevo che stavamo facendo qualcosa di differente e sapevo che il mondo aveva bisogno di uno space fantasy. Ero molto consapevole del fatto che quello che stavamo facendo avrebbe avuto successo.”
Il bisogno di uno space fantasy
Il percorso di Gunn non è stato dritto, tanto che per un po’ si è pensato addirittura che non fosse in grado di concludere la trilogia, a causa del licenziamento da parte di Disney, ma tutto è bene quel che finisce bene e per fortuna la Casa di Topolino ha ridato a James Gunn le chiavi della Galassia Marvel, consentendogli di portare a termine il suo arco narrativo che, a detta sua, era sempre stato chiaro, sin dall’inizio: “In termini di storia, lungo i tre film, credo di aver avuto subito chiaro il senso, l’arco narrativo che avremmo percorso e dove saremmo arrivati.”
Sicuramente il percorso non è stato semplice e i Guardiani hanno dovuto fronteggiare parecchie avventure, sfide e anche perdite. Un arco narrativo che li porta direttamente a Ovunque, il pianeta che hanno reso il loro Quartier Generale. Quando però una minaccia esterna arriva a mettere in pericolo la vita di Rocket, tutta la squadra si unirà per salvarlo a ogni costo. Questo viaggio ci porterà anche indietro nel tempo, alla scoperta delle origini di Rocket stesso. E questo cambierà per sempre il percorso delle vite dei Guardiani, così come è cambiata la vita di James Gunn negli ultimi 10 anni.
“Realizzare i film dei Guardiani mi ha cambiato in tantissimi modi. Anche solo se considero tutto quello che ho imparato da Kevin Feige e Lou D’Esposito. E poi c’è il fatto che ho trovato davvero una nuova famiglia con questo cast, sono molto felice di aver lavorato con non-str*nzi, e non solo, anche con persone che ci tengono alle cose, compresivi e compassionevoli, amorevoli. Voglio molto bene a tutti loro e questo rende fare il film un’esperienza molto più piacevole. Fare questo press tour con loro è come tornare sul set, ridere e scherzare tra una ripresa e un’altra.”
La musica di Guardiani della Galassia Vol. 3
I Guardiani però non sarebbero quelli che conosciamo senza la loro musica. Le colonne sonore dei primi due film sono diventate delle vere e proprie hit, facendo la fortuna di molti artisti che hanno visto rispuntare alla vetta delle classifiche di tutto il mondo i loro vecchi singoli. Per James Gunn, scegliere le canzoni per Guardiani della Galassia Vol. 3 “è diventata una responsabilità. I primi due Awesome Mix sono diventati delle vere hit. Quindi so che quando scelgo una canzone, adesso, ho una responsabilità. Il punto è che io voglio dare alle persone una buona musica, quindi non devo solo inserire un paio di mie canzoni preferite, e quando scrivo, inserisco la musica già dentro alla sceneggiatura. A volte però cambio idea e cambio canzone in corso d’opera. Questa volta è stato più complicato, perché per il Vol. 1 e 2 si trattava di canzoni pop che erano famose negli anni Settanta, tutte quelle che poteva aver ascoltato Peter nei suoi otto anni sulla Terra, fino al 1988 (anno in cui viene rapito da Yondu). Alla fine del secondo film, Yondu ha regalato a Peter uno Zune con oltre 300 canzoni e ci sono canzoni di ogni decennio. Quindi non sapevo proprio come scegliere tra tante possibilità. Nel tempo ho fatto una lista delle canzoni che avrei potuto inserire, ma ci sono titoli che invece non userò mai, come Cruel to be King di Nick Lowe, per la quale non ho mai trovato una scena giusta. Spesso scelgo canzoni che non conosco molto bene, perché sono adatte al momento.” E dunque è un processo creativo complicato e sempre al servizio della storia, come poi la bontà del prodotto attesta.
Ma c’è una parte meno bella del lavorare con i Marvel Studios, alla trilogia di Guardiani della Galassia? “La parte triste di tutto questo è che mi mancheranno i personaggi, alcuni li ho particolarmente a cuore, come Rocket. Vedrò per sempre le persone, gli attori rimarranno miei amici, ma mi mancheranno i personaggi, non li scriverò più, almeno non nel prossimo futuro, e questa è la parte triste.”
Guardiani della Galassia Vol. 3 vi aspetta al cinema dal 3 maggio.