Venezia 72: Mark Ruffalo e Stanley Tucci per risanare le ferite della Chiesa

Dopo una giornata all’insegna del cielo coperto e dei ghiacci dell’Everest, al Lido di Venezia è tornato il sole in tutto il suo scintillante (sigh!) splendore per accogliere Mark Ruffalo e il suo Spotlight, un film d’inchiesta che racconta come il The Boston Globe arrivò a vincere il Premio Pulitzer nel 2003. Semplice (facile dirlo adesso…), con un’indagine appassionata, dettagliata e approfondita su chiesa, preti pedofili e abusi.

Fatti rigorosamente veri, che suscitarono parecchio scandalo all’epoca e sicuramente ne susciteranno ancora, soprattutto una volta che BiM Distribuzione deciderà una data d’uscita per il nostro Paese. Il regista Thomas McCarthy è però decisamente fiducioso a riguardo, durante una conferenza stampa piuttosto calorosa ha detto infatti di non aspettarsi grandi reazioni da parte della Chiesa di Roma. “Il mio non vuole essere un attacco alla Chiesa come istituzione – ha spiegato – vorrei invece fosse  un invito a sanare ferite ancora aperte, che fanno male, e allontanano la gente dalla fede. Proprio per questo motivo vorrei che Papa Francesco riuscisse a vedere il film.” Del resto non è in discussione solo l’organizzazione ecclesiastica, anche la libertà di stampa, poiché Spotlight mostra allo stesso tempo le insormontabili difficoltà di un’indagine di quel genere, ostracizzata da più fronti e su più livelli.

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Ha continuato McCarty: “Dopo quella storica inchiesta il giornalismo è stato decimato, molti giornali sono stati addirittura costretti a chiudere i battenti. A Boston la Chiesa aveva e ha un ruolo centrale, e un nutritissimo numero di fedeli, moltissimi – per non dire tutti – hanno fatto finta di non vedere. Giornali, famiglie, comunità, tutti sono rimasti in assoluto silenzio dopo la pubblicazione degli articoli.” Michael Keaton, previsto solo in serata per il Red Carpet, ha purtroppo saltato l’incontro con la stampa, ma Mark Ruffalo e Stanley Tucci – protagonisti del film insieme a Rachel McAdams, lo stesso Keaton, Liev Schreiber – hanno ripreso la linea del regista: “Il Vaticano deve risanare i torti fatti, deve riconquistare la fiducia della gente che ha perso la fede, speriamo davvero che questo film possa aiutare – hanno detto – Papa Francesco è l’unico che può mettere fine alla piaga della pedofilia all’interno della chiesa”.

Arriveranno dunque nuove polemiche alla 72a Mostra del Cinema di Venezia? Dopo Faith di Ulrich Seidl e Bella Addormentata di Marco Bellocchio, passati in laguna negli scorsi anni, il Festival è abbastanza abituato a vedere proteste e manifestazioni a favore della Chiesa (con tanto di santini, manifesti e statue portate in processione, quanti deliziosi ricordi…), non sarebbe una novità. Vedremo alle 19:00, con la prima del film in Sala Grande.

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