Prima donna a dirigere un classico Disney e Premio Oscar per Frozen – Il regno di ghiaccio nel 2014, Jennifer Lee è anche la regista donna del film d’animazione col maggiore incasso nella storia del cinema (Frozen II – Il segreto di Arendelle), ma soprattutto la direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios da quando John Lasseter si è dovuto dimettere dalla carica. Il suo nome, insomma, è la garanzia principale per il prossimo Wish, film di Natale che The Walt Disney Company Italia distribuirà al cinema da l 21 dicembre e del quale lei stessa ha presentato in anteprima alcune scene.
Nelle quale già si intuiscono le principali dinamiche tra i personaggi da lei creati, come sceneggiatrice del film (diretto dal suo ex partner in Frozen Chris Buck e la promettente esordiente alla regia Fawn Veerasunthorn) col quale festeggeremo i 100 anni degli Studios di zio Walt. E nel quale la diciassettenne eroina Asha dovrà opporsi alla politica del Re Magnifico, stregone apparentemente pronto ad esaudire i desideri della popolazione del Regno di Rosas, al largo della Penisola Iberica, quanto a anestetizzarne le richieste più scomode per conservare lo Status Quo.
Una premessa che siamo curiosi di vedere come si svilupperà, vista la premura della Lee a sottolineare come non ci sia nulla di politico nella “favola” in questione, una epopea medioevale nella quale – almeno inizialmente – vediamo Asha raccomandata dalla regina Amaya per il ruolo di assistente del potente consorte. Una sorta di ‘Apprendista stregone’ che è solo uno dei tenti espliciti riferimenti alla più volte citata “eredità Disney”, onnipresente in questo Wish, dallo stile – volutamente simile ai tratti e gli acquarelli delle origini – al simbolismo della Stella “tritagonista”, evocata da Asha per aiutarla a salvare il suo paese dall’oscurità e che dona alla capretta in pigiama Valentino (e non solo) la capacità di parlare.
Insomma: Bambi, Ercole, La Sirenetta, Aladdin e il Re Leone, ma anche Encanto, Biancaneve, La bella addormentata e molti altri. Su tutti, la Cenerentola che per Jennifer Lee ha sempre rivestito una importanza e un significato particolare. “Oggi ho realizzato il mio sogno, anche se non quello di essere una animatrice, ma da bambina ho lottato duramente – ha ricordato la sceneggiatrice. – Sono stata bullizzata e mi hanno aiutato proprio i film Disney, come Cenerentola che guardavo in VHS. Ho seguito lei per andare avanti, e come a lei mi sono successe cose belle. Quello che oggi negli Stati Uniti definirebbero ‘disturbo da deficit di attenzione’, la mia creatività e immaginazione, sono state la mia forza. Anche quando molti non credevano che avrei potuto realizzare granché. Wish è il mio modo per ringraziare i cattivi nella mia testa e la Disney di avermi detto ‘continua a sognare’. Bisogna farlo capire ai bambini, queste storie creano una connessione tra noi, identificandoci in certi personaggi, in un mondo che cerca di dividerci”.
Asha cade, ma si rialza, va avanti…
Spero che mia figlia lo veda, che prima del successo può esserci il fallimento, anche se ci fa sentire in colpa. Qualcosa nel quale i giovani potranno rivedersi, ma anche molti adulti, che volevamo seguissero il percorso di Asha e si facessero le sue stesse domande. Ma anche che continuassero a sognare, senza fermarsi per un errore.
Ad aiutarla, una stellina. Un simbolo di speranza?
Sicuramente. Mi piace ci si veda la speranza, anche se la stella è cambiata molto durante la lavorazione. Nella sua prima versione, cambiava forma, diventava umana e poteva parlare, ma perché a amo pensare che le stelle si siano evolute e abbiano un loro linguaggio. Poi è diventata più semplice, ma solo nella forma, tondeggiante, che abbiamo sviluppato dopo aver visto il video di dei panda che giocavano e ci hanno ispirato per il suo aspetto fisico. In generale, rappresenta quel che ci ha dato Disney, non solo speranza, ma gioia e possibilità.
Dall’altro lato della ideale barricata, il cattivo…
Come altre volte, un cattivo non facile da individuare, come accade nella vita. In questo mondo complicato. Lo avevamo fatto in Frozen, dove il vero ‘villain’ era la paura, e qui volevamo mostrare quali fossero le sue motivazioni. E’ stato divertente lavorarci, scrivendo. Ill mio professore mi diceva che se non capisco perché un personaggio si comporta in un certo modo, non capisco lui, e qui lo abbiamo sviluppato pensando a un pubblico moderno, per il quale i cattivi devono essere interessanti, non prevedibili. Anche Re Magnifico inizialmente sembra buono, vuole custodire i desideri degli altri, quelli tanto difficili da realizzare da fare male, ma quando arrivano scelte più complicate… Con la magia bisogna stare attenti, quando si supera il punto di non ritorno emerge il lato peggiore.
Insomma, un Disney classico per un pubblico moderno?
Ci sono riferimenti a vari livelli, ma non troppi da distrarre, ci stiamo ancora lavorando, perché sia una lettera d’amore al retaggio di cui facciamo parte. La stessa Asha è molto legata a Walt Disney, al suo sogno di voler realizzare Biancaneve anche quando nessuno ci credeva. Lui ci ha creduto. E Wish esiste perché è esistito Walt Disney. Lo stesso stile dell’animazione, rimanda ai disegni fatti a mano degli inizi, ma senza dimenticare che la tecnologia può arricchirci. Per questo lavoriamo con entrambi, e continuiamo a creare ‘a mano’, come nel corto Once Upon a Studio.
Insieme al film, nei cinema verrà proiettato il cortometraggio di 9 minuti Once Upon a Studio, il secondo di una serie realizzata da Trent Correy e Dan Abraham, dopo La storia di Olaf. Combinando live-action, animazione tradizionale e CGI nel breve filmato il defunto disegnatore Disney Burny Mattinson scopre come i personaggi Disney – Olaf di Frozen e il Genio di Aladdin – prendano vita di notte, quando nessuno li osserva.
La trama di Wish
Nell’insulare Regno di Rosas, situato al largo della penisola iberica, Asha, una giovane di 17 anni, deve liberare la città da una tremenda oscurità che nessun altro sente e, per ribellarsi al tirannico Re Magnifico, un malefico stregone, suo odiato ex patrigno, esprime un desiderio alle stelle in un momento di bisogno. Una vera stella dal cielo di nome Star risponde al desiderio di Asha.