La tradizione comica americana ha da sempre una vena aurea-e pulsante-che batte nel cuore del genere demenziale: capisaldi come Tutti Pazzi per Mary, Scary Movie e Animal House hanno segnato i tempi-e i luoghi-della comicità oltreoceano, influenzando il gusto di intere generazioni. Spesso il demenziale ha incontrato il piacere della parodia, creando dei mix riusciti e dal clamoroso successo al box office (come nel caso, appunto, di Scary Movie); e bisogna escludere dal discorso-ma solo perché in quel caso si trascende nel cult-le innumerevoli pellicole parodia realizzate da Mel Brooks (Frankenstein Junior, La Pazza Storia del Mondo, Robin Hood- Un uomo in calzamaglia, Alta Tensione, Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco e Balle Spaziali!). In questo solco dovrebbe (o vorrebbe?) inserirsi la nuova pellicola firmata da Michael Tiddes (alla regia) e dall’immancabile Marlon Wayans (nella doppia veste di attore e sceneggiatore), 50 Sbavature di Nero, palese-e dichiarato- scherzoso omaggio al film 50 Sfumature di Grigio tratto dalla trilogia bestseller di E. L. James. Dall’affascinante miliardario Christian Grey al cialtrone arricchito Christian Black, alla ricerca di un precario equilibrio tra sesso e amore con la studentessa universitaria Hannah Steele, giovane, poco carina e molto occupata a cercare di assecondare le voglie di Christian.

 

Il film dovrebbe far ridere. Peccato solo che il film del quale è una parodia, le appunto famose 50 sfumature, sia già abbastanza imbarazzante da solo, prendendosi troppo sul serio. Ricalcare pedissequamente le inquadrature e situazioni della pellicola “di partenza”, inserendo solo delle gag forzate ed eccessive, non aiuta a mantenere il ritmo ed il tono, elementi portanti della comicità.

50 sbavature nero1

Se la battuta è un riuscito mix tra ritmo e tempo, Wayans e soci dimostrano proprio di non aver colto nel segno la lezione, confezionando una sceneggiatura banale, inesistente, sciatta e scontata che si appoggia al modello iniziale deformandolo come attraverso una lente distorta e rotta. Esteticamente plagia il film di Sam Taylor- Wood, ma per superare l’improbabilità del tono-e delle situazioni soft erotiche narrate- esagera con l’acceleratore, disseminando attraverso i 92 minuti del film una galleria di personaggi grotteschi oltre il limite del mostruoso, talmente iperrealistici da infastidire lo spettatore con la loro vacuità.

50 Sbavature di Nero si allontana dal solco degli ultimi successi comici al botteghino e prende la triste via del declino: banale, sciatto, scontato, il film non intrattiene e non diverte, provocando soltanto un enorme contraccolpo di sonno negli spettatori.

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Ludovica Ottaviani
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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.
50-sbavature-di-nero-recensione-del-film-parodia-delle-50-sfumature50 Sbavature di Nero purtroppo si allontana dal solco degli ultimi successi comici al botteghino e prende la triste via del declino: banale, sciatto, scontato, il film non intrattiene e non diverte, provocando soltanto un enorme contraccolpo di sonno negli spettatori.