Avengers: Endgame

Il 24 aprile arriva nelle sale italiane Avengers: Endgame, il film numero 22 del Marvel Cinematic Universe che giunge dopo 11 anni da Iron Man, che per la prima volta ha portato i Vendicatori al cinema.

 

In principio era Peter Jackson, che con Il Signore degli Anelli ha adattato al cinema uno dei più grandi romanzi del ‘900. Poi è arrivata la Warner Bros, che nel corso di circa un decennio ha portato al cinema i sette romanzi di Harry Potter producendo otto film. Infine, Marvel Studios e Kevin Feige hanno tentato quello che sembrava impossibile: portare al cinema un lungo arco narrativo con un numero di personaggi elevato, storie che si intrecciano, percorsi individuali e soprattutto una forte trama orizzontale che tenesse tutto insieme.

Avengers: Endgame parte dai presupposti dei 21 film precedenti, basandosi sulle fondamenta di Infinity War e chiudendo tutte le trame, sciogliendo i nodi, riunendo i personaggi e, una volta per tutte, mettendo davvero la parola fine ad una saga.

Il paragone con Il signore degli anelli e con Harry Potter è però parziale, visto che in quei casi si tratta di trasposizioni di opere narrative coese e isolate, mentre i Marvel Studios si sono cimentati in un adattamento che ha trasformato sia il mondo del fumetto che quello del cinema, isolando un solo percorso narrativo e integrandolo con decenni e decenni di storia, personaggi e avvenimenti.

Affidandosi a tutti i protagonisti presentati dal 2008 ad oggi, Avengers: Endgame non solo racconta l’atto finale della lotta per le Gemme dell’Infinito, ma chiude, qualche volta dolorosamente, qualche volta con grande emozione, tutte le storie dei Vendicatori originali, seminando indizi per il futuro di questo universo condiviso, ma concentrandosi sul presente.

Dopo Infinity War, che rappresenta il punto più alto della narrazione nel MCU, Endgame torna a raccontarsi con l’umorismo che ha caratterizzato il tono di tutto il progetto Marvel Studios, in alcuni momenti spezzando la drammaticità delle circostanze, oltre a sacrificare sull’altare della risata facile alcuni sviluppi dei personaggi (su tutti Thor e Hulk/Banner) che avrebbero meritato più cura.

Nonostante questa aspetto, Endgame riesce finalmente, nell’ambito del MCU, a raccontare l’epica degli eroi Marvel nella loro lotta contro il male, in un una scena finale che permette il coinvolgimento totale dello spettatore, la partecipazione alla fatica, alla battaglia, alla sofferenza e alla gloria, un vero inno al coraggio, accanto ai raggi repulsori di Iron Man, protetti dallo scudo di Cap e brandendo l’arma di Thor.

Siamo molto lontani dal senso di sacrificio e ineluttabilità di Infinity War, dalla sua perfezione drammaturgica e registica, dalla bellezza del suo concept e dalla precisione della sua scrittura, tuttavia Endgame mette in campo l’eredità dell’universo condiviso, ripercorre tutte le tappe che hanno contribuito a fondarlo.

In questa ottica, in barba alla potenza di Captain Marvel, all’intelligenza di Tony Stark e al coraggio di Steve Rogers, il vero deus ex machina della storia rimane ancora una volta Kevin Feige, l’assoluto vincitore di una sfida lunghissima, che non solo ha portato gli eroi a fronteggiare Thanos per la risoluzione del conflitto, ma che, ancora prima, li ha tirati fuori dalle pagine, dagli scaffali polverosi, dalle mani di ragazzini nerd, qualche volta presi in giro proprio perché amanti di uomini di latta e super soldati.

La rivoluzione culturale che grazie a Kevin Feige viviamo adesso è la più grande eredità della Infinity Saga, e Avengers: Endgame ne è l’ultimo glorioso capitolo, che, al netto del fan service e dei semi che deposita per il futuro del franchise (la misteriosa Fase 4), entusiasmerà non solo quei ragazzini nerd, ora adulti, ma tutta una nuova serie di appassionati e potenziali lettori.

Oltre al merito cinematografico e produttivo, il Marvel Cinematic Universe ha impresso il suo marchio nella narrazione al cinema e nel tessuto della cultura popolare della società contemporanea. Un lavoro che sembrava impossibile anche per la squadra di eroi più potenti della Terra, un risultato che è nato da un grande azzardo e da una impavida scommessa vinta.

In attesa di una nuova, avvincente Fase del Marvel Cinematic Universe, quello che rimane allo spettatore alla fine di Avengers: Endgame è la consapevolezza di essere stati testimoni e protagonisti di una grande avventura, il cui valore reale si ripercuote sull’industria e sul linguaggio del cinema.

Avengers: Endgame, il trailer

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
Articolo precedenteLeonardo DiCaprio in trattative per il nuovo film di Guillermo Del Toro
Articolo successivoStan Lee: in arrivo il dietro le quinte di tutti i cameo del MCU
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
avengers-endgameIn attesa di una nuova, avvincente Fase del Marvel Cinematic Universe, quello che rimane allo spettatore alla fine di Avengers: Endgame è la consapevolezza di essere stati testimoni e protagonisti di una grande avventura, il cui valore reale si ripercuote sull’industria e sul linguaggio del cinema.