Kevin Feige: lo “Yoda onnisciente” del Marvel Cinematic Universe

Kevin Feige
Foto credit: Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0 , attraverso Wikimedia Commons

Non firma nessuna regia, non interpreta nessun supereroe né scrive le sceneggiature di nessuna delle avventure del Marvel Cinematic Universe, eppure Kevin Feige è il vero padre, la mente suprema che muove tutti i meccanismi e le file del grande progetto ultra decennale dei Marvel Studios.

 

Inaugurato nel 2008 con Iron Man, la grande storia che Feige ha portato al cinema si concluderà il prossimo 26 aprile (il 24 in Italia), con l’arrivo in sala di Avengers: Endgame, il film che metterà la parola “fine” a quella che è diventata, nel corso degli anni, l’Infinity Saga, ovvero la storia di Thanos e delle Gemme dell’Infinito.

Inventore di un nuovo genere cinematografico, Feige, con il suo progetto, ha cambiato completamente il volto della storia del cinema per il grande pubblico, rivoluzionando non solo il racconto di supereroi al cinema, ma plasmandone il linguaggio e canonizzando il genere ‘cinecomic’.

Bambino negli anni ’80, Kevin Feige è sempre stato “cinefago”, stando a quanto ha dichiarato a Variety in una lunga intervista: “Tenevo un diario e scrivevo ogni film che andavo a vedere e dove e quante volte lo avevo visto”. Appassionato del grande spettacolo al cinema, seguiva non solo le icone comiche e action del suo tempo, ma si dimostrava amante delle grandi saghe cinematografiche, da Star Wars e Star Trek, fino ad Indiana Jones.

Da sempre, quindi, non si è mai sentito cinico nei confronti dei sequel e delle storie che continuano da un film all’altro: “Ero sempre entusiasta di vedere come i personaggi che amavo sarebbero cresciuti e cambiati. A volte sono rimasto deluso, ogni volta che un film mi ha deluso, mi sedevo e pensavo a quello che invece avrei fatto con quelle storie e quei personaggi. Non scrivevo una sceneggiatura, ma mi arrovellavo da solo, nella mia testa e per molti versi non è una cosa molto diversa da ciò che faccio oggi.”

E proprio il meccanismo dei sequel, di legare tra loro i film è stato uno dei punti chiave del successo dei Marvel Studios che hanno giovato molto alle tasche della casa madre, la Disney, la quale proprio quest’anno festeggia il decennale dell’acquisizione della società di fumetti per 4,24 miliardi.

I suoi collaboratori Anthony e Joe Russo, i registi di quattro dei film della Infinity Saga tra cui proprio Endgame, lo definiscono un anticonformista, spiegando: “L’idea di costruire queste storie e intrecciarle è stata dirompente. È stato un grande esperimento che avrebbe potuto fallire in moltissimi momenti. Se uno o due di questi film non avessero funzionato, l’intera faccenda sarebbe naufragata.” Invece i film sono stati un successo incredibile, arrivando a 18 miliardi e mezzo di incasso in tutto il mondo (senza le cifre da capogiro che sicuramente registrerà il 22° film).

Si unisce al coro degli elogi anche Bob Iger, il CEO della Disney, che spiega che nonostante le alte aspettative in occasione dell’acquisizione della Marvel, il produttore ha superato ogni più rosea speranza: “L’MCU che Kevin e il suo team hanno costruito va ben oltre qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare. Hanno ridefinito i supereroi consegnandoli a una nuova Era, espandendo notevolmente la loro rilevanza per genere, generazione e geografia – stabilendo nuovi standard per uno storytelling avvincente. Questo tipo di successo creativo non è mai casuale; è il risultato di talento, visione, passione e coraggio – e alla Marvel Studios, tutto inizia con Kevin.

E questa vocazione viene portata avanti con la passione di un ragazzino, di un lettore di fumetti, di un fan, nelle parole di Chris Hemsworth, uno degli attori simbolo del MCU: “Si avvicina a tutto questo materiale adottando il punto di vista di un fan, non come un uomo d’affari o un produttore. Punta a realizzare storie di cui lui stesso potrebbe godere.” E pur non avendo super poteri, ha un fiuto incredibile verso quello che è la storia giusta, il personaggio da presentare, la battuta da offrire ai suoi attori e ai suoi spettatori.

Scarlett Johansson ha dichiarato che lo chiamano Yoda, per la sua padronanza della storia e di tutto ciò che accade nel loro mondo, la sua apparente onniscenza, mentre Brie Larson, la più recente acquisizione dell’immenso cast del MCU, ha detto: “Kevin si fida di chi assume per eseguire la sua visione; non viene sul set per impostare il suo metodo. Sembra che capisca che la sua presenza lì cambia l’atmosfera. Ma sei cosciente anche del fatto che lavora instancabilmente dietro le quinte, pensando a nuovi concetti e idee per rendere il film il miglior film possibile.”

All’apice del successo, adesso, dopo Endgame, Kevin Feige ha promesso di ricominciare dall’inizio. Dopo Avengers: Endgame il MCU continuerà in una maniera che giorno per giorno prende la forma di un universo completamente nuovo, con progetti nuovi e rischiosi (Gli Eterni, Shang-Chi), tanto che lui stesso ha dichiarato: “[La Fase 4] Introdurrà un nuovo gruppo di eroi e di cattivi le cui varie avventure finiranno per sovrapporsi.” Ma, come per tutto il mondo della Marvel, i dettagli di questi progetti vengono trattati come segreti di stato. “Alcuni di questi film conterranno personaggi che già conoscete – ha continuato Feige – Alcuni personaggi di supporto assumeranno ruoli principali, mentre saranno introdotti alcuni nuovi personaggi. L’obbiettivo per tutti questi film è che dobbiamo provare a fare di nuovo quello che abbiamo fatto ma a farlo in modo diverso, imparando dai nostri errori e provando qualcosa che non abbiamo mai provato prima”.

Uno dei primi elementi che cambieranno il corso del MCU, in maniera molto più massiccia rispetto a quanto visto fino ad ora, è che la trama principale non viaggerà più soltanto sul grande schermo, ma grazie all’inaugurazione di Disney + ci saranno molte storie da raccontare anche su piattaforme differenti. Sono state infatti ufficializzate le serie tv su Scarlet Witch e Visione, su Loki, su Occhio di Falco, su Falcon e Soldato d’Inverno.

E tutti i personaggi saranno in continuità con le storie raccontate fino a questo momento al cinema. Si tratta di un approccio molto diverso rispetto a quanto fatto per gli show Netflix, che si sono inseriti in corso d’opera nel grande flusso del racconto del MCU. Questa volta, la Fase 4 verrà pianificata dall’inizio per essere fruita su più canali, e questo potrebbe significare anche barriere fluide tra piccolo e grande schermo.

“Questi episodi si intersecheranno con i film in un modo completo – spiega Feige – È una forma totalmente nuova di narrazione che stiamo mettendo a punto, che vogliamo esplorare e con cui possiamo giocare”.

Per molti attori, Endgame sarà davvero la fine di una routine andata avanti per circa dieci anni (per qualcuno di più, per altri di meno), ma per Feige è proprio questo il fascino di quest’ultima riunione dei Vendicatori: “Abbiamo sempre voluto che ci fosse un finale definitivo. C’è una frase straordinaria che Robert Downey Jr. dice nel film ‘La fine è parte del viaggio’. Ecco cos’è Endgame”.

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