Bros: la recensione del film di Nicholas Stoller e Billy Eichner

Al cinema dal 3 novembre, il film vanta diversi meriti, il primo dei quali è l'offrire un racconto sincero sull'amore tra due omosessuali, trattandoli con rispetto e portando lo spettatore a ridere ed emozionarsi con loro.

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A quanti è capitato di guardare una commedia romantica e immedesimarsi nell’amore struggente e idilliaco vissuto dai protagonisti? Considerata la popolarità che questo genere di film vanta nella storia del cinema, si direbbe che sia successo a molti. Con Bros, finalmente, potrà capitare anche a qualcuno di più. Il nuovo film diretto da Nicholas Stoller e da lui scritto insieme all’attore Billy Eichner porta infatti sul grande schermo la prima storia d’amore tra due omosessuali, non relegati a ruoli da comprimari bensì protagonisti assoluti di questo racconto. Presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma, il film vanta però anche altri importanti primari.

 

Si tratta infatti non solo di un film con attori appartenenti alla comunità LGBTQ+, bensì del primo lungometraggio incentrato su di un amore gay ad essere distribuito da una major hollywoodiana, la Universal. Un dettaglio non da poco, che permetterà alla storia d’amore tra Bobby Lieber (Billy Eichner) e Aaron (Luke Macfarlane) di raggiungere un pubblico particolarmente ampio. Il primo dei due è il conduttore di un podcast gay, ora incaricato di aprire il primo museo newyorkese sulla storia della comunità LGBTQ+. Il secondo, invece, è un giovane aitante particolarmente dedito alla cura del proprio corpo. Il loro incontro sarà un vero e proprio colpo di fulmine, ma per potersi realmente amare dovranno prima rinunciare ad ogni pregiudizio e paura.

Una rom-com tradizionale ma originale

Erano anni che Stoller ed Eichner progettavano di portare al cinema un film come Bros, che potesse unire commedia, amore ed omosessualità in modo genuino, rispettoso e brillante. I due hanno dunque scritto un racconto che rientra perfettamente nei classici canoni del genere, visti non come una costrizione bensì come l’opportunità per normalizzare la storia di Bobby e Aaron e allo stesso tempo far emergere la loro unicità. Classici di questo genere come Harry, ti presento Sally…, Insonnia d’amore e C’è posta per te vengono omaggiati apertamente nel film, anche solo con la presenza di Marc Shaiman, l’autore delle colonne sonore di quei film, chiamato a realizzare le musiche per Bros.

Il film procede dunque per una serie di “tappe obbligatorie” di questa tipologia di racconti: dall’incontro all’interesse, dai primi problemi all’allontanamento e fino al lieto fine. L’intelligenza di Stoller (autore di brillanti commedie come The Five-Year Engagement e Cattivi vicini) e Eichner sta poi nel riempire tali fasi del racconto con situazioni particolarmente sincere e il più possibile realistiche nei confronti delle relazioni omosessuali. L’appartenenza di Eichner alla comunità LGBTQ+ aiuta in tal senso a garantire un ritratto onesto di tale argomento, che non ripropone dunque i classici stereotipi più e più volte riproposti proprio dall’industria hollywoodiana.

In Bros, infatti, i protagonisti e quanti intorno a loro non vengono mai proposti come fossero oggetti estranei da studiare. L’approccio che Stoller ed Eichner hanno nei loro confronti, e nei confronti della storia in generale, è identico a quello che si può riscontrare in qualunque altro film di questa tipologia ma con protagonisti etero. Non ci sono differenze nel modo in cui Bobby e Aaron vengono raccontati, perché non ce ne sono neanche nella realtà. L’amore, ribadiscono gli autori del film, non si distingue da questi dettagli. I sentimenti messi in campo sono dunque universali e ciò consente a chiunque di poter godere di Bros in quanto film profondamente romantico e sinceramente divertente.

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Bros, una divertente commedia politica

Lo spettatore che si concederà una visione priva di pregiudizi potrà dunque facilmente ritrovarsi ad identificarsi ora in Bobby ora in Aaron. Entrambi compiono gesti e pronunciano frasi che a chiunque può capitare di fare e dire nel quotidiano. Oltre questa ricerca di realismo, però, Bros non dimentica di essere anche una commedia, proponendo dunque scene, battute e gag particolarmente divertenti, che grazie alla regia di Stoller vengono ulteriormente valorizzate. Il film riesce a far ciò anche per via del suo non dimenticare mai il contesto culturale vigente al momento della sua produzione. Trovano dunque ampio spazio riflessioni sul nostro mondo digitale fatto di app di incontri e ritmi esagitati, ma anche quelle relative al concetto di uomo e genere.

Bros si propone a riguardo come un’opera particolarmente irriverente, capace di affrontare i luoghi comuni esistenti a riguardo smontandoli passo dopo passo senza perdere in ritmo e vivacità. Il merito va anche ai due protagonisti, lo stesso Eichner e Macfarlane, i quali risultano particolarmente generosi nei confronti dei loro personaggi, fornendoli di sincera umanità. In ultimo, al di là del divertimento e delle riflessioni proposte, non bisogna dimenticare quanto Bros possa essere anche un film politico, che in un periodo come quello attuale in cui i dibattiti sui diritti umani si sprecano, si eleva sopra di essi per ricordarci che l’amore è un diritto di tutti.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
bros-recensione-nicholas-stoller-billy-eichnerDi Bros si possono proporre riflessioni politiche, industriali e culturali, legate ora ai suoi elementi di continuità con il genere della rom-com, ora alle novità introdotte o ancora al modo in cui affronta determinate tematiche. L'aspetto più interessante, però, risulta essere il fatto che, oltre al rivelarsi una commedia particolarmente intelligente e divertente, offre uno sguardo nuovo sui suoi protagonisti omosessuali e il loro amore, ribadendo l'universalità di tale sentimento.