Regia: Rob Reiner
Cast: Billy Crystal, Meg Ryan, Carrie Fisher, Bruno Kirby
Trama: Harry Burns incontra per la prima volta Sally Albright nel 1977. I due hanno appena finito l’università e si stanno trasferendo a New York per realizzare i propri sogni. Il destino li separerà e li farà riavvicinare più volte, e nonostante entrambi vivranno storie d’amore importanti con altre persone, capiranno solo alla fine, pur essendo molto diversi, di essere fatti l’uno per l’altra.
Analisi: Dieci anni per dirsi “ti amo”. Oppure: l’amicizia tra uomo e donna forse non esiste. La commedia famosa per la “scena del finto orgasmo”, ma godibile anche e soprattutto per molti altri aspetti, si potrebbe riassumere in queste due frasi. I film come Harry ti presento Sally provocano nello spettatore di oggi una sottile e bonaria invidia. Non tanto per l’emozione che regala una storia d’amore, quanto per il contesto sociale ed economico in cui essa si sviluppa: un ambiente in cui il benessere illumina la realtà dei protagonisti di una luce così benevola e ovvia, da lasciar loro tutto il tempo per pensare solo ed esclusivamente a beghe sentimentali di varia natura.
Per chi ha
voglia di leggerezza e desidera staccarsi dalla realtà odierna,
gustandosi gli ingarbugliamenti amorosi di chi, a 30 anni, è più
che realizzato professionalmente, di rado le commedie americane
degli anni Ottanta deludono le aspettative. Harry ti
presento Sally (titolo originale When Harry
met Sally, Quando Harry incontrò Sally), è uno dei
capofila del genere, punto di riferimento di numerose altre
commedie romantiche in cui i due protagonisti si accorgono di
essere innamorati solo dopo mille tribolazioni ed equivoci. Non a
caso, per la parte di Sally, Rob Reiner e la
sceneggiatrice Nora Ephron, avevano puntato la
rossa Molly Ringwald, ex sedicenne di
Bella in rosa, Un compleanno da
ricordare e tutto il filone della cinematografia per
teenager degli anni Ottanta, firmata John Hughes.
Ma Molly, avvezza a interpretare le storie in cui il/la migliore
amico/a ha una cotta per quello/a che neanche si accorge di lui
tranne che nel finale, dimostrò poca lungimiranza, e la parte fu
assegnata Meg Ryan, che, tre anni prima, era
riuscita a farsi notare in Top Gun.
Pur non
essendo una commedia romantica con grandi caratteristiche
distintive rispetto ad altre, è carina l’idea di inserire dei
siparietti in cui anziane coppie raccontano come si sono
conosciute, che fungono da spartiacque tra gli incontri di Harry e
Sally. L’idea è stata poi ripresa anche da altre commedie – vedi
La verità è che non gli piaci abbastanza,
anche se lì le testimonianze sono di persone lasciate e single
incalliti.
Buona anche la costruzione del rapporto fra i due, così diversi, ma che, alla fine, subiranno uno scambio di ruoli. Lei, apparentemente precisa, metodica e assertiva – il suo tratto caratteristico è fare impazzire camerieri e hostess quando ordina un drink o un’insalata – sarà quella che reagirà con maggiore shock alla trasformazione della relazione. Lui, così cinico e disilluso, sarà quello che deciderà di dare una svolta alla situazione.
Un plauso particolare va alla scelta della colonna sonora: le voci di Frank Sinatra, Louis Armstrong, Ray Charles ed Ella Fitzgerald calzano alla commedia come un guanto.