Gli Indesiderabili: recensione del film di Ladj Ly

L'occhio contemporaneo sulle banlieu parigine torna al cinema con I miserabili 2.0. In sala dall'11 luglio con Lucky Red.

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A cinque anni dall’uscita de I miserabili, vincitore del Premio della Giuria a Cannes e di quattro premi César, Ladj Ly torna sul grande schermo con un altro dramma sociale, Gli Indesiderabili. Questa sua seconda incursione dietro la macchina da presa mantiene una parentela spirituale con I miserabili, essendo nuovamente ambientato nella periferia parigina ed esplorando come la corruzione corroda le istituzioni e coloro che le controllano, e come le politiche razziali spingano coloro che le subiscono a ribellarsi. Entrambi, in pieno stile Ly, manifestano una vocazione incendiaria e mostrano quanto sia difficile controllare il fuoco una volta che divampa, come analizzeremo in questa recensione.

 

La trama di Gli indesiderabili: tutte le costanti di Ladj Ly

In maniera analoga al primo film, Gli Indesiderabili è ambientato nel comune di Montfermeil, in un quartiere di immigrati che da anni soffre di problemi di povertà e di alloggi precari. La situazione degli abitanti peggiora quando il nuovo sindaco lancia un piano di ricostruzione urbana che prevede la demolizione dell’edificio in cui vive Haby, il protagonista; così, una serie di decisioni sbagliate da parte del governo lo spingerà a guidare un movimento di protesta politica contro gli abusi del comune.

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L’incipit accattivante, una scena che collega la tragedia di una comunità che deve portare i propri morti giù per le scale dell’isolato, con la morte improvvisa di un sindaco nel bel mezzo della demolizione di un edificio, segna le linee generali di un titolo che guadagna terreno affidandosi soprattutto alla performance di Anta Diaw nei panni di una giovane attivista che, stufa di sopportare i mali di una burocrazia che cerca solo il suo disagio, decide di risolvere le cose dall’interno. Tuttavia, la sua storia, intervallata da quella di un nuovo sindaco trasformato in una caricatura tristemente realistica, non riesce ad andare molto lontano in un film che non osa staccarsi dalle sue premesse.

Gli Indesiderabili film 2024 de Ladj Ly ┬® 2023 – Srab Films – Lyly Films – France 2 Cinema – Panache Productions- La Compagnie Cinematographique

Una critica meno pungente

La lotta di Ladj Ly per dimostrare il fallimento dello Stato attraverso la necessaria resilienza dei più svantaggiati continua a funzionare, ma il regista francese deve ora affrontare anche l’inevitabile confronto tra il suo nuovo lavoro e il successo del precedente. In questa battaglia, ha sostituito il magnetismo e la forza elettrizzante de I miserabili con la drammaticità de Gli Indesiderabili, coinvolgente per quello che racconta, ma non nelle modalità narrative prescelte.

Soffermandosi sul duro confronto tra un sindaco inesperto ma senza pregiudizi e una giovane immigrata che lotta per difendere la sua comunità dallo sfratto, il nuovo film è ancora più iperbolico e didascalico del precedente e scivola nel mantenere il discorso in primo piano senza preoccuparsi troppo di dare spazio al sottotesto. Certamente, Ly mostra la sua abilità di narratore visivo – la sequenza centrale della storia, lo sgombero di un condominio, è un’abbagliante coreografia del caos – e in generale si astiene dal proporre facili soluzioni ai conflitti di classe e di etnia.

Gli Indesiderabili recensione de Ladj Ly ┬® 2023 – Srab Films – Lyly Films – France 2 Cinema – Panache Productions- La Compagnie Cinematographique

Cinema per una società di estremi

Il ritmo de Gli Indesiderabili si allenta in diverse occasioni, ma alcune scene di forte impatto emotivo riescono a tenere desta l’attenzione dello spettatore. Sebbene il dilemma etico sia presentato con più forza nel film precedente, Ly solleva diverse riflessioni interessanti sulla disuguaglianza sociale e sulla negligenza del governo nei confronti di comunità di etnie e religioni diverse. Forse il più grande successo del film arriva quando l’irruzione di uno dei personaggi nella casa del sindaco mette in discussione la validità della violenza come metodo alternativo di lotta sociale.

Il secondo lungometraggio di Ladj Ly non è all’altezza delle sue stesse aspettative. È un cinema politico che stringe i pugni, punta il dito contro i malfattori e non ha tempo – né voglia – di essere delicato, tagliente o grigio. In definitiva, è cinema che rispecchia una società di estremi, una società che non ha tempo – o voglia – di considerare i dilemmi ideologici, ma solo di arrabbiarsi, di offendersi o di sentirsi esclusa.

L’idea è buona e il furore genuino, ma tutte le buone intenzioni vengono filtrate dalla formula dell’urlo e della rabbia monumentale: la sottigliezza dei discorsi si perde, l’impatto delle proteste si diluisce, in un film basato sull’intervallare spezzoni sull’ingiustizia che viene commessa con momenti di calma in cui possiamo, più o meno, conoscere i personaggi e aspettare il momento successivo in cui indignarci per la loro sorte. Convince? In parte. Quanto Ly si aspetta che funzioni? Non esattamente.

Sommario

In questa battaglia, Ladj Ly ha sostituito il magnetismo e la forza elettrizzante de I miserabili con la drammaticità de Gli Indesiderabili, coinvolgente per quello che racconta, ma non nelle modalità narrative prescelte.
Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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