JUNG_E, recensione del nuovo film Netflix

Disponibile dal 20 gennaio.

Jung_E recensione

Trasportandoci in un futuro dai tratti distopici, JUNG_E è la nuova pellicola sci-fi scritta e diretta dal regista sudcoreano Yeon Sang-ho. Il film prodotto dalla Climax Studios e distribuito in tutto il mondo da Netflix, presenta un cast di figure rilevanti nel cinema sudcoreano. Tra queste si ricorda specialmente l’attrice Kang Soo-yeon  nel ruolo di Yun Seo-hyun, prematuramente scomparsa il sette maggio dello scorso anno, dopo la fine delle riprese di JUNG_E. A questa si affiancano Kim Hyun-joo e Ryu Kyung-soo nei panni rispettivamente di JUNG_E e del direttore Kim Sang-Hoon. Nei primi giorni dall’uscita sulla piattaforma streaming, JUNG_E ha  scalato le classifiche piazzandosi ai primi posti a  livello globale su Netflix.

 

JUNG_E: un futuro di guerra

Con l’aggravarsi delle condizioni climatiche sul pianeta Terra per via dell’innalzamento delle temperature e del livello dei mari, gran parte della popolazione umana è costretta ad abbandonare la propria casa alla volta di rifugi spaziali. Qui alcuni di questi si auto proclamano indipendenti, formando la Repubblica Adriana, scatenando una guerra con le altre forze alleate, conflitto che durerà per decenni.

In questo contesto, il progetto JUNG_E si occupa di creare cloni da guerra; per fare ciò, la scienziata Yun Seo-hyun porta avanti numerosi esperimenti con la memoria della formidabile mercenaria Yun Jung-yi, sua madre, immagazzinata in cervelli artificiali. Numerosi cloni di Yun Jung-yi vengono sottoposti a delle simulazioni della sua ultima battaglia, per poterne studiare le stimolazioni cerebrali ed usare tale conoscenza per creare soldati perfetti come questa eroina. Trattandosi di una clonazione di tipo c, i cloni non vengono riconosciuti come persone e non hanno alcun diritto. Ma gli esperimenti non sembrano dare i risultati sperati, e con la fine della guerra il progetto JUNG_E sembra essere destinato a concludersi senza risultati.

Dalla clonazione al rapporto madre-figlia

Le tematiche trattate in JUNG_E sono molteplici: prima fra tutte la condizione umana in questo futuro dai tratti post apocalittici. L’elemento del disastro ambientale provocato dall’uomo permea nelle vicende già dal preambolo, dal motivo che ha portato gli umani a vivere nello spazio. Resta presente nel resto del film tramite visioni di paesaggi di inquietanti distese di rifiuti nel nuovo centro abitato. Anche dopo aver distrutto la Terra, non sembra si sia ancora imparata la lezione di dover avere cura dell’ambiente in cui si vive.

Jung_E netflixAltro fattore dominante è la clonazione. Si tratta di uno dei temi maggiormente presenti nelle pellicole sci-fi. Si pensi a film come Ghost in the shell, diretto da Rupert Sanders e con l’attrice Scarlett Johansson,  oppure al cult  Blade Runner, diretto da Ridley Scott con Harrison Ford. La possibilità  di prolungare la propria esistenza in corpi robotici sembra essere un tema molto affascinante nel cinema, ma anche qui in JUNG_E ne vengono riconosciuti i limiti: la macchina non potrà mai sostituire in tutto e per tutto l’uomo

Infine, l’ultimo tema che viene sviluppato nel film è il rapporto tra Yun Seo-hyun e sua madre. Yun Jung-yi ha fatto molti sacrifici per dare la possibilità alla figlia di guarire, malata da piccola di cancro. Questo la portò a divenire una mercenaria. Yun Seo crede che la madre sia bloccata nella simulazione per una sorta di risentimento nei suoi confronti, si sente in colpa ed in qualche modo responsabile per la morte di Jung-yi. Nel volgere verso la fine del film, la figlia potrà chiarire i propri sentimenti, se pur solo con un clone della propria madre.

La violazione dei diritti della personalità

Una tematica presente i JUNG_E che merita un  suo particolare focus è il trattamento dei dati personali, che qui non si limitano ad essere semplicemente nome cognome, data di nascita o altre cose simili. Qui ad essere venduti come se nulla fosse sono interi complessi cerebrali che danno vita a persone. Considerando il diritto privato attuale, una cosa del genere sarebbe al momento impensabile. La stessa Costituzione italiana, tra i diritti inviolabili dell’uomo all’articolo 2, garantisce il diritto all’identità personale. Ma riflettendoci un attimo, giorno dopo giorno, social dopo social, tutti noi accettiamo continuamente delle micro-violazioni della nostra privacy, accettando condizioni sul trattamento dei nostri dati, i “cookies”, a cui non facciamo molto caso. Pellicole di questo genere ci aiutano a riflettere sull’importanza e sull’unicità del nostro essere, che deve sempre essere salvaguardato, per evitare di divenire un giorno un clone di tipo c!

JUNG_E: una pellicola a metà

La più grande pecca di JUNG_E è il pressappochismo con cui tutti questi elementi vengono riportati sullo schermo. In soli 99 minuti si cerca di rappresentare tutta una realtà nuova, ma in tale maniera si lascia molto inspiegato ed in sospeso allo spettatore. Si sarebbe potuto approfondire l’aspetto sociale, che ci è noto solo in qualche fugace scena, mentre Yun Seo-hyun è sul treno. Piuttosto che posizionare delle semplici didascalie all’inizio del film, esplicative della  guerra tra adriani e forze alleate, sarebbe stato preferibile sviluppare alcune scene in funzione di flashback.

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