Jungle Cruise: recensione del film con Emily Blunt

Un'avventura nella terra selvaggia, tra animali fantastici, leggende misteriose e una maledizione che dura da oltre 400 anni.

Jungle Cruise (2021)

Per scrivere la recensione di Jungle Cruise è necessario avere bene in mente due elementi che sono caratterizzanti del film Walt Disney: il primo è la genesi della storia, che nasce da un’attrazione di Disneyland, caratteristica che porta alla mente uno dei franchise di maggiore fama della Casa di Topolino, la saga di Pirati dei Caraibi (anch’essa nata da una giostra nei parchi a tema in questione) e successo che la Disney spera di replicare. Il secondo è il pubblico di destinazione del film; Jungle Cruise è destinato alle famiglie, ai ragazzini, e questo ne caratterizza ovviamente i toni, nonostante i temi siano perfettamente adeguati a un mondo che sta vivendo un vivace mutamento sociale.

 

Jungle Cruise, la trama

Ambientato all’inizio del XX secolo, con la prima guerra mondiale già in svolgimento, il film racconta dell’ambiziosa dottoressa Lily Houghton, una botanica che è alla ricerca di un mitologico albero dai poteri taumaturgici. Il suo interesse puramente scientifico si contrappone a quello del principe Joachim, un nobile tedesco senza scrupoli, che vuole ottenere la pianta per i suoi loschi scopi. Infervorata dal ritrovamento, non esattamente lecito, della chiave che secondo la leggenda apre il passaggio segreto verso questo misterioso albero nel cuore dell’Amazzonia, Lily parte per il Brasile con suo fratello McGregor. Qui farà la conoscenza di Jack, un ciarlatano che a bordo della sua sgangherata La Quila, una barchetta su cui trascina ignari turisti per dei mini tour farlocchi della giungla lungo il fiume, accetterà di accompagnarla nella sua folle ricerca. Tuttavia, i tre non saranno soli perché mentre dall’Inghilterra il principe Joachim seguirà Lily intenzionato a riprendersi la chiave, nel cuore della giungla degli uomini maledetti aspettano in agguato che il percorso verso l’Albero della Vita venga riportato alla luce. 

Jungle Cruise recensione filmUn’avventura a cavallo trai generi

Jungle Cruise si presenta, già sulla carta, vedendo la lista dei filemaker che sono stati coinvolti nel progetto, come un oggetto davvero interessante. Alla regia è stato messo Jaume Collet-Serra, che dopo varie prove positive in film di genere, viene promosso nella serie A dei blockbuster, visto che dopo questa avventura nella giungla, dirigerà di nuovo Dwayne Johnson per Black Adam. A firmare la sceneggiatura invece un manipolo di uomini con un’esperienza molto varia: Glenn Ficarra e John Requa, che hanno un curriculum davvero originale con picchi costituiti da dalla commedia (Crazy, Stupid, Love) e dal dramma tv (l’impareggiabile This is us); e Michael Green che  ha ricevuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura di Logan – The Wolverine. 

I protagonisti di Jungle Cruise

C’è l’azione, la commedia, il romanticismo, l’umorismo, un pizzico di horror e tantissime risate, Jungle Cruise è proprio il film che ogni ragazzino o ragazzina vorrebbe vedere al cinema, una vera e propria montagna russa d’azione, animata da personaggi divertentissimi e altro modo originali. Il già citato Johnson è Frank, ciarlatano dal cuore d’oro che fa di tutto per sbancare il lunario, ma che sembra custodire un segreto inconfessabile, niente di oscuro però, si vede chiaramente che è un eroe, un animo puro, pulito e aperto al mondo. Accanto a lui c’è la sempre meravigliosa Emily Blunt, qui nei panni di una donna fuori dal suo tempo, tanto che “osa” indossare i pantaloni: avventurosa, coraggiosa, scavezzacollo, incurante delle regole e del “suo” posto, trascinerà tutti in un’avventura che chiunque, tranne lei, si sarebbe evitato; e nonostante questo suo animo da maschiaccio irriverente, non manca di dolcezza e romanticismo, una vera eroina difficilmente classificabile con una etichetta. A completare questo magnifico duo c’è Jack Whitehall, che interpreta McGregor, fratello di Lily e per niente adatto alle avventure nella giungla ma che ostinatamente segue la sorella per l’immenso amore che li lega. 

Jungle Cruise Dwayne Johnson

Spettacolari invenzioni visive

Nel suo presentarsi tutto su un solo livello, quello dell’intrattenimento e dell’avventura, Jungle Cruise riesce a mettere sul piatto diversi temi e argomenti caldi di questo periodo storico, dalla ruolo della donna nella società, alla considerazione dell’omosessualità, facendolo con garbo e rimanendo sempre al servizio della storia che si dipana lungo il corso del Rio delle Amazzoni a briglia sciolta, con un ritmo forsennato senza mai permettere allo spettatore di riprendere fiato. A questo elemento si aggiungono intuizioni visive davvero notevoli, come gli esseri maledetti che inseguono i nostri protagonisti e che sono il frutto di una fusione tra la natura selvaggia e dei corpi in decomposizione, ma anche la costruzione di una flora e di una fauna amazzonica immaginaria, variopinta, fantastica.

Tanti sequel all’orizzonte

Jungle Cruise è l’avventura che tutti i ragazzini vogliono vivere e che vorranno sicuramente vedere e rivedere al cinema, un film con un alto potenziale di serializzazione e con dei protagonisti che rubano il cuore agli spettatori. Certo, sarà difficile doppiare il successo dei Pirati dei Caraibi quando non si ha alla guida del progetto un personaggio carismatico e bizzarro come Jack Sparrow, ma chissà che lo spirito di Lily e la simpatia di Frank non catturino l’immaginazione degli spettatori di tutto il mondo.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
jungle-cruise-emily-blunt-dwayne-johnson-2Jungle Cruise è l’avventura che tutti i ragazzini vogliono vivere e che vorranno sicuramente vedere e rivedere al cinema, un film con un alto potenziale di serializzazione e con dei protagonisti che rubano il cuore agli spettatori.