Maze Runner – La Rivelazione: recensione del film con Dylan O’Brien

Maze Runner - La Rivelazione

Il 1 Febbraio 2018 arriva al cinema Maze Runner – La Rivelazione, a più di due anni di distanza rispetto al capitolo precedente, che aveva lasciato in sospeso il destino di Thomas e dei suoi amici del labirinto. Ma il ritardo di questo finale è dovuto proprio al treno dell’inizio e ad uno stunt andato male, che si era tradotto in un pesante incidente per l’attore protagonista Dylan O’Brien con conseguente chiusura del set fino a completa guarigione.

 

Un treno in corsa ci accoglie sulla scena, sfrecciando veloce in un paesaggio arido e ostile e da subito ci da il ritmo e un assaggio di quello che andremo a vedere più avanti: un avvincente corsa alla sopravvivenza nel capitolo finale di una delle saghe distopiche per adolescenti più amate degli ultimi anni.

Nelle puntate precedenti…

Per questo tornare nella vita di Thomas non risulta un operazione molto facile e veniamo presi di sorpresa da questa scena iniziale, finché uno ad uno non ricompaiono sullo schermo i volti familiari dei protagonisti e i ricordi cominciano a riaffiorare (anche se, non sarebbe stato male un “Nelle puntate precedenti…” come con le Serie Tv!). Nel secondo capitolo, dopo essere scappato dal labirinto-esperimento insieme ad altri ragazzi immuni al Virus mortale che stava contagiando tutta la popolazione, avevamo lasciato Thomas (Dylan O’Brien) disperato dopo che la sua Theresa (Kaya Scodelario) li aveva traditi e aveva rivelato alla W.C.K.D. la posizione dell’accampamento dei ribelli del “Braccio Destro”. Questa operazione si era conclusa con un sanguinolento scontro tra i superstiti e le truppe e infine, con la fuga del capo della WCKD Ava (Patricia Clarkson) insieme a Theresa al suo fianco e diversi ragazzi immuni rapiti, compreso Minho (Ki Hong Lee) destinati a diventare cavie per cercare una cura al Virus (la “Death Cure”, “Cura della morte” del titolo originale del terzo capitolo).

Maze Runner - La RivelazioneSalvare Minho, uccidere Ava e sconfiggere la W.C.K.D. una volta per tutte: era questa l’idea di Thomas nel finale di Maze Runner – La Fuga quando riunisce i superstiti e si prepara allo scontro finale. Ed è proprio nel bel mezzo di una azione di salvataggio che inizia Maze Runner – La Rivelazione, tra corse nel deserto a bordo di Jeep indistruttibile, coordinazione al secondo e scontri a fuoco degni del Far West. Ma nonostante la programmazione di mesi e mesi, il piano non va come sperato, così, tornati alla base nascosta, Thomas e gli altri decidono che per salvare Minho bisogna raggiungere l’Ultima Città, fortezza impenetrabile della W.C.K.D. Con l’aiuto di Newt (Thomas Brodie-Sangster), Frypan (Dexter Darden), Jorge (Giancarlo Esposito) e Brenda (Rosa Salazar), miracolosamente sopravvissuta al Virus, Thomas si avvicina alla Città, scoprendo però quasi subito di aver degli occhi puntati addosso: quelli di Janson (Aiden Gillen), capo delle truppe della W.C.K.D. e quelli di un gruppo di ribelli armati che dettano legge nella periferia della città, tra cui si nasconde una vecchia conoscenza dei ragazzi del labirinto. Dopo aver fatto tanto per uscire dal labirinto, vogliono rientrarci, ma la missione molto pericolosa è l’unica via che li può portare a scoprire la verità e ad avere risposte a domande che si ponevano da tempo.

La trilogia dello scrittore James Dashner prende la forma di un action movie alla Mission Impossibile nella mani del regista Wes Ball, che al suo terzo lungometraggio si diverte ancora di più con gli effetti speciali, le esplosioni grandiose e a far fare ai suoi attori le acrobazie più spettacolari. Ma come si era già capito dal secondo film, la storia scritta da T.S. Nowlin per Ball, prende una piega ben diversa rispetto ai libri, cosa che potrebbe da una parte infastidire i fan, ma dall’altra anche sorprenderli, scombinando tutte le carte in tavola rispetto a quello che già sanno. Con i suoi 142 minuti, Maze Runner – La Rivelazione si dilunga un po’ troppo nelle scene di azione, che riempiono il corpo principale del film, lasciando poco spazio ai sentimenti e ai personaggi, che quasi vengono visti di sfuggita durante il film, semplici pedine nel labirinto.

Dylan O’Brien in Maze Runner – La Rivelazione  si conferma uno dei giovani più interessanti usciti dalla Tv

Dylan O’Brien si conferma uno dei giovani più interessanti usciti dalla Tv negli ultimi anni e riusciamo a vederlo crescere film dopo film insieme al suo Thomas, consacrandolo nel finale come bell’eroe da film d’azione (sicuramente la saga lo ha aiutato nell’essere scelto come protagonista di American Assassins a fianco di Michael Keaton). Spiccano nel cast i veterani Giancarlo Esposito e Patricia Clarkson, spietati e bravissimi e i giovani Thomas Brodie-Sangster, davvero intenso nel portare sullo schermo Newt specialmente in questa terza parte e Will Poulter, che riveste i panni del duro Gally riuscendo a catalizzare l’attenzione sul suo volto particolare e il tagliente umorismo.

Dopo tanta attesa forse l’aspettativa era più alta del solito, così che Maze Runner – La Rivelazione non ci riesce a convincere tanto quanto i capitoli precedenti, lasciando lo spettatore si a bocca aperta, ma con ben poco della storia da portarsi poi fuori dal cinema.

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Serena Concato
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Serena Concato
Faccio parte della famiglia di Cinefilos dal 2013 per cui scrivo, intervisto e recensisco. Mi appassiona tutto lo star system, dai red carpet ai gossip, fino a sapere vita, morte e miracoli delle celebrities! Amo viaggiare e il mio desiderio più grande è trasferirmi a LA!
maze-runner-la-rivelazione-2Dopo tanta attesa forse l’aspettativa era più alta del solito, così che Maze Runner - La Rivelazione non ci riesce a convincere tanto quanto i capitoli precedenti, lasciando lo spettatore si a bocca aperta, ma con ben poco della storia da portarsi poi fuori dal cinema.