Narvik: recensione del nuovo film Netflix

Il film è disponibile sulla piattaforma della grande N rossa.

Proiettato per la prima volta in Norvegia, paese di produzione, il 25 dicembre 2022, Narvik è un film storico drammatico, diretto dal regista norvegese Erik Skjoldbjaerg (Pioneer, Insomnia). La pellicola presenta dei fatti realmente accaduti, specialmente la battaglia di Narvik nel 1940, considerata prima sconfitta subita dalle truppe naziste. Nel cast si ritrovano prevalentemente figure note prevalentemente a livello nazionale: tra queste ricordiamo Kristine Hartgen nel ruolo di Ingrid Tofte, Carl Martin Eggsbø come Gunnar Tofte e Henrik Mestad nei panni del maggiore Omberg.

 

Narvik: la Seconda guerra mondiale nel nord

L’anno è il 1940. Hitler ed i nazisti si macchiano di un assoluto atto di viltà: attaccano la Norvegia, stato dichiaratamente neutro. Una delle prime offensive viene sferrata alla città portuale di Narvik, nel nord della Norvegia. Si tratta di un luogo strategico per il commercio del minerale di ferro, ambito sia dalle forze alleate, sia naziste.

In questo contesto, Narvik segue le vicende di Gunnar,  un soldato norvegese, e di sua moglie Ingrid. Dopo la resa di Narvik alle truppe naziste, un gruppo  di soldati cercano di opporre resistenza ai nuovi occupanti facendo saltare in aria un ponte, ma i tedeschi riescono ad intercettare l’attentato e prendono come prigionieri alcuni norvegesi: tra questi c’è anche lo stesso Gunnar.

Contemporaneamente, a Narvik il console tedesco si stabilisce nell’albergo dove lavora Ingrid, la quale collabora anche come traduttrice. Allo stesso tempo però la stessa norvegese aiuta il console inglese a lasciare la città ed a trovare rifugio in una piccola baita sulle  montagne; questi chiede l’aiuto di Ingrid come spia. Essendo divenuta l’interprete  del console, Ingrid è riuscita a guadagnarsi la sua fiducia, e per questo motivo è riuscita ad avere accesso ad informazioni essenziali per gli alleati. Poche settimane dopo le truppe anglo- francesi inizieranno la liberazione di  Narvik e di tutta la regione  circostante,  ma la vittoria sarà di breve durata.

Una prospettiva diversa della guerra

Genericamente, tutti i film che trattano il secondo conflitto mondiale si concentrano su quelli che sono gli avvenimenti più noti o eclatanti: si pensi a Dunkirk, scritto e diretto dal noto regista Christopher Nolan che racconta l’epocale ritirata delle truppe inglesi e francesi attraverso il Canale della Manica, o L’ora più buia, diretto da Joe Wright con Gary Oldman, sulla figura del primo ministro inglese Wiston Churchill. Le stesse vicende riguardanti Narvik restano praticamente oscurate nei libri di storia, quindi risulta interessante analizzare un aspetto differente della Seconda Guerra Mondiale.

Narvik diventa in se un campo di battaglia, in balia degli scontri tra le due fazioni. La città diviene prima di occupazione tedesca, con una certa tensione che però non sfocia in effettivi scontri. Successivamente, con l’arrivo delle truppe alleate, viste come eserciti amici, in maniera positiva, avviene una momentanea liberazione. Nella pellicola si ha un’effettiva demonizzazione delle truppe naziste ed un atteggiamento oltremodo favorevole nei confronti degli inglesi, i quali alla fine abbandonano le truppe norvegesi e la stessa Narvik.

Pur trattandosi di un film di guerra, non sono presenti scene eccessivamente violente e forti, come invece spesso accade in questo genere di pellicole. Anzi spesso proprio per sensibilizzare lo spettatore, si tende ad estremizzare la presenza di sangue e violenza.

Tra le tematiche trattate, emerge un certo senso di  appartenenza e di patriottismo da parte dei soldati norvegesi. Pur arrendendosi apparentemente ai tedeschi, questi continuano in ogni modo a difendere la propria patria.  Emblematica è la scena in cui, una volta liberate le montagne vicino Narvik, i soldati issano la bandiera norvegese e cantano l’inno.

Dal punto di vista tecnico, gli effetti speciali degli spari, specialmente quelli della grande mitragliatrice tedesca, possono risultare poco realistici. A questo però compensano i paesaggi innevati dell’inverno norvegese. Per mantenere un contatto con la veridicità dei fatti, il film si chiude  con alcune foto storiche della città di Narvik.

Ingrid: le scelte difficili dettate dalla guerra

In Narvik, il personaggio di Ingrid diventa emblematico, rappresentando le scelte difficili a cui la società civile è sottoposta in questi momenti difficili. Lei diventa una figura mediana tra le forze inglesi e quelle tedesche, proteggendo il console britannico. Ciononostante, Ingrid da la precedenza alla propria famiglia, a suo figlio Oleg, e fa di tutto per proteggerlo, fino a tradire le forze alleate per salvarlo. E’ particolarmente toccante la scena in cui durante i bombardamenti, lei abbandona con il figlio, molto malato, il rifugio  e  corre in mezzo alle fiamme fino all’hotel per cercare un medico.

- Pubblicità -