Natale a 5 Stelle, la recensione del nuovo film di Netflix

Il nuovo film natalizio scritto da Enrico Vanzina, Natale a 5 Stelle, arriverà per la prima volta non in sala ma su Netflix. Ad eccezione di questo, ed altri piccoli cambiamenti interni al film, non variano le caratteristiche tipiche di questo filone. Protagonisti sono ancora una volta Massimo Ghini, Ricky Memphis, e Martina Stella, a cui si affiancano in ruoli minori Biagio Izzo, Massimo Ciavarro, Andrea Osvart, e Paola Minaccioni. A dirigere il film è invece Marco Risi, subentrato alla regia dopo la scomparsa di Carlo Vanzina.

 

Il film, ambientato nel periodo natalizio, vede protagonista Franco Rispoli (Massimo Ghini), presidente del consiglio italiano, che seguito da una delegazione politica italiana, va in visita ufficiale in Ungheria. Oltre ai suoi incontri politici, il Premier intende passare segretamente del tempo in compagnia di Giulia Rossi (Martina Stella), giovane onorevole dell’opposizione. Ma quando al Grand Hotel tutto sembra procedere per il meglio, i due maldestri amanti si ritrovano con un misterioso cadavere nella suite.

Il film è liberamente  tratto dalla commedia Out of Order, di Ray Cooney, e nello svelare la sua impostazione teatrale, ambientato prevalentemente all’interno della suite del Grand Hotel, ci consegna una piacevole novità. Costretti dall’unico ambiente, sceneggiatore, regista e attori si sono dovuti concentrare sulla ricerca del ritmo giusto affinché il meccanismo narrativo e comico funzionasse. Se anche questo non sempre è retto al meglio, il film riesce a generare più di un momento farsesco ben riuscito. Ciò che alla lunga stanca invece è un crescendo di incastri che appaiono sempre più forzati, e sempre più già visti, con il risultato di far ricadere il film negli errori dei suoi predecessori.

Altro elemento caratterizzante di questo film è la volontà di dipingere un nuovo e attuale affresco politico e sociale dell’Italia di oggi. Ecco così che nelle battute entrano riferimenti diretti all’attuale Governo, da Salvini a Di Maio, dal PD al Movimento 5 Stelle. Ogni personaggio sembra essere un riferimento per nulla velato a persone realmente esistenti. Quest’intrusione così forte della politica poteva inizialmente generare qualche risata, ma alla lunga diventa fine a sé stessa, con il risultato di stancare e portare lo spettatore a cercare altri elementi di comicità, che tuttavia mancano ad arrivare. Nel gran caos di personaggi che si susseguono, è Biagio Izzo a regalare, pur attraverso un ruolo minore, i principali e più riusciti momenti comici del film.

Natale a 5 Stelle dunque, pur presentando elementi di novità, non riesce a svecchiare un filone di film che sembra costretto a ripetersi attraverso una sequenza di equivoci ed incastri. A lungo andare il film perde infatti l’interesse che poteva aver conquistato inizialmente, non supportando né il ritmo né la possibilità di novità narrative.

Il trailer di Natale a 5 Stelle

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RASSEGNA PANORAMICA
Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
natale-a-5-stelle-film-netflixNatale a 5 Stelle dunque, pur presentando elementi di novità, non riesce a svecchiare un filone di film che sembra costretto a ripetersi attraverso una sequenza di equivoci ed incastri. A lungo andare il film perde infatti l’interesse che poteva aver conquistato inizialmente, non supportando né il ritmo né la possibilità di novità narrative.