Spenser Confidential, recensione del film con Mark Wahlberg

Quinta collaborazione tra Mark Wahlberg e il regista Peter Berg, che ci regalano un thriller d’azione con venature comiche, tratto dai romanzi di Robert B. Parker.

Spenser Confidential recensione

La coppia Wahlberg – Berg  approda su Netflix con questa commedia action liberamente ispirata al romanzo “Wonderland” di Ace Atkins, che si rifà a sua volta ai personaggi della serie di romanzi polizieschi creati da Robert B. Parker. Nel cast troviamo anche Winston Duke, Alan Arkin, Iliza Shlesinger, Bokeem Woodbine, Cassie Ventura, Marc Maron e il rapper Post Malone.

 

La trama di Spenser Confidential

Spenser confidential, ambientato a Boston, vede come protagonista Spenser, un ex poliziotto incarcerato per cinque anni dopo aver aggredito Boylan, il capo del suo distretto, in circostanze ancora ambigue e poco chiarite. Uscito di prigione, Spenser si affida al suo vecchio allenatore di box, Henry, per rifarsi una vita, sperando di ottenere la licenza di camionista e trasferirsi in Arizona, “sfuggendo” cosi alla petulante fidanzata Cissy. Le cose si complicheranno quando Boylan verrà trovato morto, omicidio per cui si sospetta subito di Spenser, e verrà inoltre ritrovato anche il cadavere di un altro giovane poliziotto, del quale è stato inscenato un finto suicidio. Spenser decide di investigare privatamente sulla questione, assieme al fidato Henry e al coinquilino Hawk, sospettando che si tratti di un grosso insabbiamento da parte della polizia di Boston.

Un film di puro intrattenimento senza troppe pretese

Spenser confidential è un puro film d’intrattenimento che si caratterizza come un film d’azione piuttosto canonico, con alla base una narrazione dal ritmo incerto e che inserisce venature thriller e topoi della commedia, senza però riuscire a rinnovare il genere action e ritagliarsi una propria dimensione all’interno del catalogo Netflix. La storyline principale verte sull’indagine condotta da Spenser in merito ai colpevoli degli omicidi e agli intrighi da polizia e malavita che si celano dietro la facciata pulita delle forze dell’ordine di Boston; tuttavia, la trama non particolarmente complessa e priva di svolte narrative originali e intriganti, non riesce a focalizzare l’attenzione dello spettatore sull’investigazione, in quanto priva di mistero e piuttosto prevedibile.

Si sente l’influenza dei polizieschi televisivi anni ’90, nonostante siano presenti numerose scene d’azione, che tentano di movimentare la narrazione. Implicitamente il film richiede di farsi trascinare dal carattere scanzonato che lo contraddistingue, per questo risulta, nel complesso, un film d’intrattenimento godibile, grazie all’interazione tra i protagonisti e le gag comiche costruite sulla loro chimica, nonostante emergano diverse banalità a livello di scrittura. L’intreccio narrativo è piuttosto prevedibile e i personaggi presentatici non si distinguono particolarmente per una caratterizzazione brillante, tuttavia le performance attoriali riescono a convincere e a strappare qualche risata. 

Spenser Confidential si regge sulla buona interazione tra i personaggi

L’interazione tra i protagonisti funziona abbastanza efficacemente, soprattutto grazie al contributo di Alan Arkin nei panni di Henry, che aggiunge verve comica alla visione, e alle esilaranti incursioni di Iliza Schelsinger: stand-up comedian e texana di nascita ma qui perfettamente calata nella parte dell’ingombrante e ossessiva ex fidanzata di Spenser. La pellicola mantiene un tono leggero e scanzonato, partendo da una base da buddy movie e prendendosi anche di tanto in tanto gioco di sé stessa. Le sequenze di combattimento e le situazioni paradossali in cui si trovano invischiati Spenser e Hawk riescono ad incontrare il favore del pubblico che sceglie di optare per una film d’evasione come questo. L’azione non risulta sempre coerente e avvincente, tuttavia certe sequenze verbali e fisiche, con l’aggiunta delle interpretazioni gigionesche di Walhberg e Duke, che non si prendono mai troppo sul serio, riescono a trasportare la storia. Le battute finali lasciano aperta la possibilità di un sequel, nella speranza di poter forse trasformare il protagonista Spenser in un brand su cui costruire una saga, con capitoli successivi magari più freschi e originali. 

Con quest’ultima collaborazione Berg e Wahlberg si distaccano da un certo patriottismo celebrativo dell’eroismo americano, riconoscibile nei loro precedenti lavori – film tratti da storie vere (Lone Survivor, Deepwater- Inferno sull’oceano, Boston – Caccia all’uomo) e una spy story (Red Zone – 22 miglia di fuoco). Spenser confidential è infatti una pellicola che denota l’adesione a un certo spirito americano, ma che si presenta come film di puro intrattenimento, una visione da affrontare senza troppe pretese.

È intuibile come il film di Peter Berg non abbia come pubblico di riferimento chi conosce i romanzi – e che potrebbe rimanere piuttosto deluso dalle numerose licenze poetiche che questa trasposizione si prende – quanto piuttosto punti su chi vuole vedere Wahlberg nei panni di un personaggio di nuovo in azione a Boston, come fu in The Departed – Il bene e il male di Scorsese, che valse all’attore una nomination all’Oscar. Wahlberg si adatta bene a questi ruoli, sia in termini di presenza scenica che di perfomance attoriale: riesce a convincere nei panni di un ex carcerato e poliziotto, proprio perché incarna una tipologia di personaggio a lui particolarmente congeniale. 

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