Vice - L'Uomo nell'ombra

Dopo la bolla immobiliare e la crisi dei mutui del 2008, raccontata ne La grande scommessa, in Vice – L’Uomo nell’ombra Adam McKay si concentra su Dick Cheney, il vice-presidente degli Stati Uniti durante il mandato di Bush Junior, dal 2001 al 2009. Come per il suo film precedente, l’approccio alla storia di McKay non è lineare o classico. Il regista gioca con i codici cinematografici, andando avanti e indietro nel tempo, rompendo la quarta parete e adottando stili differenti che strizzano l’occhio al documentario di Michael Moore e allo stile di narrazione di Martin Scorsese.

 

Protagonista di Vice – L’Uomo nell’ombra è il Cheney interpretato da Christian Bale. Taciturno e osservatore, il vice di Bush sembra il perfetto esempio di uomo senza qualità che, spinto da una Lady Macbeth (la moglie che in tutto appare più capace di lui), arriva in una posizione di potere che gli mette nelle mani il potere di cambiare le sorti del mondo. E lui esercita quel potere, ponendo le basi per quelli che negli anni si sono rivelati i peggiori eventi della storia mondiale recente: la guerra in Iraq, la nascita dell’ISIS, l’elezione di Trump.

Vice – L’Uomo nell’ombra, ovvero “plasmare la Storia”

Nonostante la gravità dei fatti che racconta, Adam McKay riesce sempre a dare al suo film un tono divertente. Vice – L’Uomo nell’ombra diventa così anche una riflessione sulla delicatezza degli equilibri della Storia e di come sia (stato) semplice plasmarla. Il montaggio, la costruzione del racconto, il passato e il presente, nonché il futuro, tutto si incastra nella visione del regista, pensata in ogni minimo dettaglio nello stile che fa dialogare diversi codici cinematografici.

Il documentario si fonde con la narrazione classica, tutto condito da una voce fuori campo che scuote continuamente con grande ironia il pubblico, come dirgli di prestare attenzione, perché il meglio sta per arrivare. Si scoprirà alla fine di chi è questa voce fuori campo, un’altra scelta intelligente, un’intuizione geniale che contribuisce a impreziosire il film.

L’uomo senza qualità

La costruzione del protagonista, dagli inizi da ubriacone, fino all’elezione di Bush e quindi al suo insediamento nei panni di vice-presidente degli Stati Uniti, passa attraverso le figure fondamentali della moglie e di Donald Rumsfeld. Se una gli insegna la vita, a essere un vincente, garantendogli l’ascesa politica, l’altro gli insegna il cinismo necessario per barcamenarsi in quel mondo, tanto che al momento giusto sarà Cheney stesso capace di eliminarlo dai giochi, dimostrando di aver appreso la lezione.

In tutto ciò Cheney rimane una figura immobile, e con la costruzione attenta che ne fa McKay, poco importa se sia Christian Bale o qualche altro grande hollywoodiano a interpretarlo. L’attore di The Fighter occupa la scena con la sua figura mastodontica, ed è innegabile il suo merito di essere entrato in mimesi con il personaggio, ma è anche vero che rispetto a Amy Adams, Steve Carell e Sam Rockwell su tutti, Bale si limita ad occupare il centro della stanza, con grande carisma, ma senza troppo impegno.

Una gara di pesca sportiva

Tutto il film si costruisce sulla metafora del pescatore e dell’esca, ma il regista è molto attento a non farci capire mai chi sia la vera preda e chi il predatore, a chi insomma sono destinate quelle esche che dissemina in tutto il film. Cheney stesso era un bravo pescatore sportivo, e nell’ambiente politico è conosciuto proprio come “il pescatore”; ma solo sui titoli di coda capiamo davvero cosa McKay vuole dirci. I pesci all’amo siamo tutti noi, o meglio, il pubblico americano, quello che il regista prende di mira e addita come stupido, quel pubblico che ha votato Trump e che riderà stolidamente di fronte alla cattiveria del suo film.

Forse è proprio questo che lascia perplessi, di Vice – L’Uomo nell’ombra, l’assoluta estraneità del regista al suo pubblico, il suo sentirsi superiore e snob, puntando il dito contro tutti, lontanissimo dal (suo) maestro Scorsese che invece, prima di ogni cosa, continua a prediligere l’intrattenimento.

Vice – L’Uomo nell’ombra: il trailer

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
vice-luomo-nellombraAdam McKay fonde i generi cinematografici, raccontando di un uomo senza qualità che è riuscito a cambiare le sorti del mondo dalle poltrone di una stanza ovale.