Scontro tra titani: Perseo (Sam Worthington), nato dall’unione di Zeus con una mortale ma cresciuto come uomo da una famiglia di pescatori, vive nella città di Argo dove, per sua sfortuna, sta per scatenarsi l’inferno.
Infatti il Dio dell’oltretomba Ade, che vuole prendere il posto di
Zeus (Liam Neeson) come capo degli Dei, cerca in tutti i modi di
portare l’Inferno sulla Terra. Perseo, alla guida di un manipolo di
soldati che come lui non hanno mai visto di buon occhio gli dei,
cerca di impedire la catastrofe, ma, dietro incitamento di Ade, lo
stesso Zeus entra in battaglia….libera infatti il mitologico
Kraken, una creatura degli abissi che può essere fermata solo con
il sacrificio della bellissima principessa Andromeda, figlia del re
di Argo e innamorata di Perseo. Quest’ultimo, per impedire la
distruzione del mondo e il sacrificio della sua amata, deve
uccidere il Kraken e combattere gli dei…tutto ciò da uomo.
Remake del film “Scontro di titani” del 1981 non prevede molti
cambiamenti se non nei piccoli particolari e ovviamente negli
effetti speciali. Diretto da Louis Leterrier il film ci propone un
eroe proletario che non accetta la sua natura semideistica e
rinnega un padre padrone che non è mai stato presente nella sua
vita, un eroe insomma che sta dalla parte del popolo pronto a
sacrificarsi per proteggere la propria compagna e il mondo
intero.
Cella 211: Juan Oliver, appena assunto come
secondino in un carcere di massima sicurezza, decide di visitare la
sezione della prigione dove sono rinchiusi i criminali più
pericolosi, ma, per sua sfortuna, viene colpito da un pezzo di
intonaco caduto da una parete in ristrutturazione. Soccorso dalle
guardie che lo adagiano nella cella 211 momentaneamente vuota, Juan
viene coinvolto in una rivolta capeggiata dal prigioniero
Malamadre, leader dei detenuti. Le guardie, in preda al panico,
fuggono e Juan si trova, da solo nella cella, in balia degli
eventi. Per cercare di sopravvivere e per riabbracciare la moglie
al sesto mese di gravidanza, Juan è costretto a fingersi un
detenuto come gli altri e a cercare di sedare la rivolta scoprendo
lati del suo carattere che neanche lui sospettava di possedere.
“Cella 211”, diretto da Daniel Monzon, è una chiara quanto forte
denuncia delle condizioni carcerarie spagnole, dei problemi
politici all’interno del governo basco e dei problemi di gestione
dei terroristi dell’ETA. Il tutto ottimamente rappresentato da
scene, attori e ritmo che tengono alta l’attenzione dall’inizio
alla fine del film.
From Paris with love: James Reece (Jonathan
Rhys Meyers) è un giovane agente dei servizi segreti che lavora
sotto copertura come assistente dell’ambasciatore americano a
Parigi. Ligio alle regole e al dovere, meticoloso e precisino,
James riceve l’incarico di sgominare un’enorme organizzazione
criminale che traffica droga a Parigi, ma come compagno gli viene
invitato l’esaltato e alquanto confusionario agente Wax. L’agente
della CIA Charlie Wax (John Travolta), è l’opposto di James, ha
metodi poco ortodossi, il grilletto facile e come un uragano mette
a soqquadro l’intera Parigi e la vita di James. Quest’ultimo
scoprirà che dietro l’arrivo di Wax non c’è solo la volontà di
fermare i trafficanti di droga ma anche di sventare un attentato
terroristico.
Pierre Morel riesce finalmente a presentarci un film francese che
non si perde dietro a lunghi discorsi e a lente riprese dei
paesaggi. Grazie al ritmo incalzante delle sparatorie e degli
inseguimenti, e alle scene ironiche e divertenti, ottenute grazie
all’ottima interpretazione degli attori e al contrasto caratteriale
dei due protagonisti, di sicuro lo spettatore non si annoierà!
Fantastic Mr. Fox: la signora e il signor Fox
vivono serenamente e tranquillamente insieme al figlio Ash e
al nipote Kristofferson, loro ospite, dentro un grande albero in
cima ad una collina che si trova vicino a degli stabilimenti di
alcuni contadini della zona. Per anni il signor Fox è riuscito a
reprimere il suo istinto animalesco, ma ora, stanco e insoddisfatto
di questa vita, decide di trasferirsi ai piani alti e di
abbandonare la modesta tana. Inoltre per saldare un debito
immobiliare, riprende la sua vecchia abitudine di ladro di galline.
Accompagnato dal suo amico opossum, il signor Fox ruba e uccide le
galline del pollaio dei tre cattivi contadini Boggis, Bunce e Bean
che tentano, con tutti i mezzi, di catturare l’abile volpe.
L’intera comunità animale e la famiglia del signor Fox sono ora in
pericolo, ma grazie alla sua astuzia e al suo istinto la volpe
riuscirà a salvare tutti.
Wes Anderson, seguendo il racconto di Roald Dahl, mette in scena
una storia animalesca che punta tutto sull’istinto di libertà e
sulla famiglia. Una famiglia allargata e problematica (il figlio
Ash è infatti invidioso del cugino ed ha problemi di comunicazione
con il padre) che però risulta alla fine essere molto unita
nonostante, appunto, il grande e irrefrenabile istinto di libertà
del signor Fox. Insomma un film di animazione per grandi e piccini
che, grazie alla maestria del regista, regala tanto divertimento e
grandi emozioni.
Oltre le regole – The Messenger: William
Montgomery (Ben Foster) è un sergente appena tornato dall’Iraq,
dove si è conquistato la fama di eroe dopo un’operazione militare
che gli ha provocato gravi ferite. Insieme al capitano Tony Stone
(Woody Harrelson) Will deve svolgere un compito molto delicato:
informare le famiglie del decesso di un congiunto in guerra, prima
che questa informazione divenga di dominio pubblico. Secondo le
regole militari questo compito deve essere svolto nella maniera più
fredda e distaccata possibile, e i due, che inizialmente non hanno
un buon rapporto, pur trovandosi di fronte alle reazioni di dolore
più strazianti e disperate, riescono a portare avanti il loro
lavoro. La situazione si complica però, quando Will annuncia la
morte del marito ad Olivia Patterson con la quale poi instaura un
legame particolare del tutto fuori dalle regole.
Oren Moverman riesce a ribaltare il solito punto di vista finora
mostrato nei film, se infatti siamo abituati a vedere e a cercare
di comprendere le emozioni di chi riceve la notizia del lutto, ora
siamo trasportati dalla parte opposta. Il film non è solo la storia
di amicizia che si instaura tra due uomini diversi tra loro per
carattere e per esperienze, ma principalmente è la storia di due
uomini che devono affrontare il dolore di genitori, parenti e sposi
e nel frattempo gestire le loro emozioni.
Perdona e dimentica: la famiglia Jordan, dopo
essere andata in frantumi, sta cercando di riassemblare i pezzi ma
i fantasmi del passato ancora non se ne vogliono andare. La povera
Joy scopre infatti che suo marito Allen non è totalmente guarito
dal un particolare male che lo affligge, decide così di andare in
Florida per cercare consiglio dalla madre Mona, e dalle due
sorelle, Trish con tre figli e un nuovo compagno (Harvey), e
Helen. Nel frattempo Bill, l’ex marito di Trish, esce dal carcere
dove era stato rinchiuso per abuso di minori e inizia a cercare il
figlio maggiore, Billy, per tentare di ristabilire un rapporto con
lui. Nell’intreccio troviamo anche la storia di Mark, figlio di
Harvey, che cerca di uscire dall’isolamento sociale in cui è caduto
e di Jacqueline, donna bisognosa di affetto e sempre alla ricerca
dell’amore.
Todd Solondz torna al cinema con un film che affronta temi forti:
la morte, il perdono e la dimenticanza. Il regista cerca di
analizzare questa umanità, trafitta da mille dolori, che tenta di
dimenticare il passato il quale, però, ritorna costantemente.
Mentre invece la storia del figlio e del padre, che cercano di
riallacciare i rapporti, si basa appunto sulla tematica del
perdono, del superamento e del cambiamento che solo può far
dimenticare le vergogne passate.
I gatti persiani: due giovani musicisti, un
ragazzo ed una ragazza, appena usciti dal carcere, decidono di
formare un band rock. Purtroppo però in Iran è vietato suonare
perciò i due musicisti devono fare molta attenzione per non finire
di nuovo nei guai. I due iniziano a frequentare la Teheran
underground, vagano per scantinati, soffitte e magazzini per
cercare ragazzi da inserire nella band. Nel frattempo però
pianificano la fuga dal Paese, ma purtroppo, per farlo, hanno
bisogno di passaporti falsi….il rischio aumenta sempre più con la
polizia sempre all’érta e la ricerca di denaro per comprare i
documenti.
Grazie al coraggio di Barman Ghobadi che ha girato il film senza
autorizzazione possiamo vedere un opera che non è quella che
solitamente ci si aspetta dal cinema iraniano. E’ un film denuncia
che mostra una Teheran piena di giovani che hanno sogni ed
aspirazioni del tutti uguali a quelli dei ragazzi occidentali, e
che cercano di resistere e anche di combattere (a modo loro) contro
un regime che li opprime e per il Paese che amano.