Particolarmente ricca
questa settimana al cinema. Tante le uscite, di generi diversi. Si
parte martedì 6 novembre, con La collina dei
papaveri, film di animazione dello Studio Ghibli.
Storia di Umi, ragazza di 16 anni, che vive con la nonna e i
fratelli a Yokohama, in una grande casa in cima alla “collina dei
papaveri”, a ridosso del porto. Ogni giorno issa due bandiere di
segnalazione marittima, come le aveva insegnato il padre scomparso.
Shun è un ragazzo di 17 anni, tutte le mattine arriva al porto con
il padre adottivo e vede le bandiere alzarsi. I due si conoscono a
scuola dove iniziano ad avvicinarsi fino a stringere un legame
fortissimo. Ma forse non è tutto come sembra e i ragazzi sono
destinati ad avere un rapporto molto più forte di una storia
d’amore e di amicizia.
Giovedì 8 è la volta di un altro,
attesissimo, film di animazione: Hotel Transylvania,
dove i mostri possono rilassarsi lontano dagli occhi indiscreti
degli umani. Il Conte Dracula ne è il raffinato ospite, insieme
alla centodiciottenne figlia Mavis, non molto diversa da
un’adolescente comune. Quando Mavis e Jonathan si innamorano,
scoprendo di essere nemici naturali, spezzano il codice sacro di
comportamento dei mostri. Inoltre i tentativi della coppia di
portare la pace tra mostri e umani scatena una serie di eventi che
mette in pericolo l’Hotel Transylvania e l’intera esistenza dei
mostri. Ma alla fine ogni famiglia avrà sangue nuovo.
Diversi i film drammatici in uscita. Partiamo con Venuto al mondo. Carica di ricordi degli anni di guerra, Gemma si reca a Sarajevo con suo figlio Pietro per assistere a una mostra in memoria delle vittime dell’assedio, che include le fotografie del padre del ragazzo. Diciannove anni prima, Gemma lasciò la città in pieno conflitto con Pietro appena nato, lasciandosi alle spalle suo marito Diego, che non avrebbe mai più rivisto, e l’improvvisata famiglia sopravvissuta.
Argo è invece basato su fatti
realmente accaduti. Racconta l’azione segreta tra vita e morte
intrapresa per liberare sei cittadini statunitensi e svoltasi
durante la crisi degli ostaggi in Iran, mettendo a fuoco il ruolo
poco noto della CIA e addirittura di Hollywood nell’intera vicenda
– informazione rilasciata solo diversi anni dopo il fatto.
Con uno sfondo storico è Ballata dell’odio e dell’amore, ambientato durante la Guerra civile spagnola. Durante uno spettacolo circense, i due pagliacci in scena vengono arruolati a combattere nell’esercito repubblicano. Uno di loro viene arrestato e costretto a lavorare per lo stato. Il giovane figlio Javier organizza un attentato per vendicarsi dei soprusi subiti ma, nello scoppio, muore anche il padre. Da grande, sotto la dittatura di Franco, viene assunto come Pagliaccio triste in un circo, dove incontra Sergio, il suo alter ego sorridente, con il quale dovrà dividere il palco e l’amore per l’acrobata Natalia.
Due invece le commedie. Vicini del terzo tipo racconta della tranquilla cittadina di periferia di Glenview è infestata dagli alieni, ma l’unica cosa più pericolosa della minaccia che incombe sugli abitanti sono i quattro uomini che si sono uniti per proteggerli! Con improbabili giacche e birre sempre in mano, questa improvvisata organizzazione ravvisa in ciascuno dei vicini un possibile alieno. Saranno più gravi i danni creati dall’invasione extraterrestre o dallo scanzonato gruppetto?
Molto originale è Paris-Manhattan. Il film racconta la storia di Alice, una giovane e bella farmacista che svolge con passione il suo lavoro. L’unico problema è che è ancora single. Preferendo rifugiarsi nella passione che nutre per Woody Allen, resiste come può alle pressioni dei suoi familiari che cercano in ogni modo di accasarla. Ma il suo incontro con Victor potrebbe cambiare le carte in tavola…
Red Lights è invece un film di fantascienza con retrogusto
thriller. Due importanti ricercatori di fenomeni paranormali
affrontano la loro sfida più grande quando iniziano a mettere in
dubbio la reputazione di un potente e misterioso sensitivo. Il Dr.
Margaret Matheson e il suo collaboratore, Tom Buckley, sono i più
famosi investigatori di fenomeni paranormali. Scettici per
professione, hanno smascherato decine di falsi lettori del
pensiero, di cacciatori di fantasmi e di guaritori. Ma quando il
leggendario sensitivo non vedente Simon Silver riappare dopo
un’assenza di 30 anni, Matheson, sua impavida avversaria di un
tempo ha paura e consiglia a Buckley di farsi da parte. Buckley
invece è deciso a smascherare Silver. La scienza e il
soprannaturale si scontrano per far leva sulle percezioni del
pubblico quando la ricerca della verità degli studiosi porta a una
conclusione sconvolgente.
C’è anche un film d’azione: Code Name: Geronimo. Sono passati 10 anni dagli attacchi dell’11 settembre: da allora, l’intellingence americano ha scatenato la più grande caccia all’uomo di tutti i tempi. Nel 2011 però, la CIA decide di selezionare un’unità speciale di Navy Seals, per una missione segreta in Afghanistan. Il nome in codice dell’obiettivo finale è Geronimo, lo stesso del temibile capo Apache capace di sfuggire per anni alle truppe americane dell’800. Nemmeno i membri del team conoscono il reale obiettivo di questa operazione, direttamente coordinata dalla Casa Bianca: trovare e uccidere Osama Bin Laden. Il gruppo si troverà ad affrontare e gestire una crescente tensione, che porterà ogni componente a riflettere sulle proprie vite, sui propri sogni e sul senso ultimo della missione, fino a trovare la forza e il coraggio per portare a termine il proprio compito.
Veniamo infine ai due film
italiani. Dedicato alle donne siciliane è Un milione di
giorni basato su cinque storie tutte al femminile.
Figure in apparenza normali, ma in realtà di “normale”
straordinarietà. Perché, come si suol dire, dietro ogni grande
personaggio, maschile, c’è sempre una donna che spesso ha
sacrificato la propria vita per dare spazio a un uomo. La Sicilia
stessa è donna, la sua anima è donna. Ed è questo che si
vuole
mostrare con le quattro storie raccontate nella sceneggiatura.
Momenti a tratti drammatici, ma spesso divertenti, ricchi di
comicità e ironia.
La nave dolce racconta invece la tragedia consumatasi l’8 agosto 1991 una nave albanese, carica di ventimila persone, giunge nel porto di Bari. La nave si chiama Vlora. A chi la guarda avvicinarsi appare come un formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto, molti urlano in coro “Italia, Italia” facendo il segno di vittoria con le dita.